Cirò- Una volta il
mare buttava sulla spiaggia conchiglie
e stelle meravigliose, dove i bambini facendo lunghe passeggiate le
raccoglievano, oggi purtroppo, tutta la costa cirotana era tappezzata da detriti d’ogni genere in
plastica, provenienti, come si può leggere sulle loro etichette da ogni
parte, dalla Puglia, dall’Est, e molte confezioni per pesci congelati, maleodoranti e
sporchi, probabilmente sono il risultato
di qualche scarico di qualche grosso peschereccio o nave da crociera di
passaggio. Alcuni bambini aiutati dai loro genitori hanno rimossi una parte dei
residui lungo la battigia e li hanno
raccolti in sacchetti per i rifiuti, ma la gran parte viene veicolata dalle correnti e dispersa. Se da una parte si fa tanto per evitare impatto ambientale facendo demolire
ogni manufatto di canne lungo le spiagge, non si capisce perché simili cose
ancora nei nostri mari possa ancora accadere.
E sempre in materia di impatto ambientale, nella stessa zona della Marinella, luogo delle demolizioni di
alcune capanne di canne, come mai ancora
non è stato demolito e tolto dalla
spiaggia, il relitto della barca a vela
dei profughi lasciata sulla spiaggia qualche anno fa, ridotta ora ad un
cumulo di ferraglia pericolosa , visto che
purtroppo i bambini ne sono attratti
e dove giocano. Il relitto si trova a dieci metri dalla prima area dove
cresce la ginestra bianca e dalle splendide dune ora ricoperte da polvere di
ferro, effetto dell’ossidazione del
ferro a causa della salsedine. Anche questo è impatto ambientale, ma a distanza
di qualche anno, ancora nessuno lo ha rimosso.