Cirò- Si è tenuto Domenica 4 Agosto in occasione della
Quarta Edizione della Festa dell’Unità Democratica di Cirò, il dibattito
politico dal tema “Organizzazione e modelli di Sviluppo del Territorio (Unione
dei Comuni, Ambiente e Sviluppo)” a cui hanno preso parte:Raffaele Falbo, Giovanni Puccio, Nicodemo Oliverio,
Mario Oliverio, Giuseppe Dell’Aquila, Francesco Marino e i Sindaci del
Comprensorio(Cirò, Cirò Marina, Strongoli, Crucoli) ed alcune associazioni. Sono
i cittadini che dovranno scegliere se unire i comuni, nello specifico Cirò e
Cirò Marina, e come è stato nel 1952 , quando
un referendum popolare voluto dai cittadini
dell’allora Marina di Cirò, in conseguenza dell’episodio del furto della tanto venerata
statua di San Cataldo,ha sentenziato per la separazione in due comuni
differenti: Cirò i cui abitanti si chiamano cirotani e Cirò Marina i cui
abitanti si chiamano Marinoti. Questa è la storia, ora che i tempi sono
cambiati si va verso l’unione dei servizi
come ha già messo in pratica il sindaco di Cirò Mario Caruso con i servizi sociali, Polizia Municipale e Protezione
Civile insieme ai comuni di Crucoli e Melissa. “Qui non c’è fusione dei comuni
ma solo unione dei servizi, ha detto in proposito il primo cittadino, già nel
2007 si parlava di unione del territorio
degli Entri per quanto riguarda l’unione dei servizi. Noi prosegue Caruso- abbiamo fatto la prima
unione dei servizi della provincia con i comuni limitrofi di Crucoli e Melissa,
e non con Cirò Marina poiché era comune con più di 5 mila abitanti e quindi non
ne aveva bisogno. Ma da gennaio 2014
tutte le funzioni devono essere o sottoforma di fusione o di gestione, questo
vuol dire che i comuni che sceglieranno l’unione dei servizi dovranno avere un
solo responsabile per ogni area. In questi giorni prosegue Mario Caruso si è
assistito ad una forzata stimolazione di fusione dei due comuni, per quanto mi
riguarda l’unione dei servizi abbiamo già fatto tanto ma sulla fusione, non
sono ne contrario ne favorevole, visto che l’80 % del reddito dei cirotano viene speso a Cirò
Marina, forse ci arriveremo in futuro, ma va preparato, intanto c’è già un
inizio con il nuovo PSA che stiamo facendo insieme a Cirò Marina e Melissa, per
avere in futuro un territorio omogeneo ed unito, ma ci vuole la volontà dei
politici e quella dei cittadini.” Ma sono proprio i cittadini-riferisce il
deputato Nicodemo Oliverio che dovranno
avere l’ultima parola in merito attraverso un referendum popolare se vogliono o
no scegliere la fusione dei due paesi, diamo loro l’opportunità di poter
scegliere in libertà, e se ciò dovesse avvenire bisognerà partire dal
riconoscimento DOP che appunto
caratterizza per vocazione tutto il territorio della contea del Cirò , come
pure la grande opportunità che ci viene
attraverso i Sistemi turistici integrati. “ Bisogna incentivare l’unione
dei comuni non solo per unire i servizi ma anche per l’utilizzazione delle
risorse- ha detto invece il presidente della provincia di Cosenza Mario Oliverio
leader dei bersaniani calabresi,
anche se prima abbiamo bisogno di
nuove riforme e di uno Stato più alleggerito per dare invece più potere ai
comuni ed alle amministrazioni che conoscono i problemi dei cittadini”. Per il
sindaco Roberto Siciliani invece-.
Mi auguro che avvenga presto l’unione dei due comuni per unire i servizi
nell’interesse dei cittadini”. “Occorre una riforma degli enti locali ha
detto Giuseppe Siciliani
intervenendo al dibattito- bisogna spostare le risorse sui comuni, sono contrario
ha detto- agli enti intermedi che creano clientelismo, meglio creare i rapporti
diretti tra comuni e cittadini, più comuni insieme più servizi per tutti”. “L’aggregazione di
più comuni è oggi necessario ha detto il segretario del pd Marino- per risolvere i tanti problemi dei cittadini, che un comune
singolo e piccolo, non può risolvere”.” Il nostro è un partito che vuole
dialogare con i cittadini e con i partiti- ha detto il presidente dei GD Giuseppe Dell’Aquila”. E ancora per il
coordinatore regionale Giovanni Puccio- bisogna recuperare i
rapporti con i cittadini , oggi i comuni vivono la sofferenza dovuto ai
tagli del governo, occorre il riordino
delle autonomie locali, l’unione dei comuni deve essere anticipato da fattori
culturali, il localismo ed il campanilismo rischia di frenare lo sviluppo e non
fa guardare oltre il proprio orticello, l’unione dei comuni consente invece di mettere in campo progetti di sviluppo per
il futuro. “ Il sindacato sostiene la linea
dell’unione dei servizi ha detto Raffaele Falbo della CGL, e qui a Cirò
qualcosa è stato già fatto- ma il
campanilismo deve guardare oltre al
territorio con sinergie e con le potenzialità di tutto il territorio, poiché
insieme si può essere più forti”. A seguire ha concluso la serata il cantante
Federico Fazio con i successi degli anni
70-80.