Cirò- Il Comune di Cirò, che a dicembre ha assunto la
gestione diretta del servizio idrico, ha aderito all’Autorità idrica della
Calabria, la AiC,
l’organismo unico regionale che andrà ad assumere le competenze dei cinque
ambiti territoriali nei quali è finora
strutturata la gestione del servizio idrico. L’adesione è stata
perfezionata nel consiglio comunale di giovedì. L’assemblea dopo il voto
sull’adesione, ha detto si all’unanimità anche al il relativo disciplinare.
L’assemblea ha accolto anche la proposta di adesione al Patto dei sindaci che
ha come comune capofila il centro catanzarese di Cerva, che promette iniziative
e progetti ecostenibili e di tutela ambientali per il risparmio energetico.
Maggioranza e minoranza hanno vistato poi il
regolamento di polizia mortuaria e l’istituzione di tariffe e rimborsi
per le operazioni cimiteriali. E di seguito il regolamento per l’uso per
pascolo dei terreni comunali discussa dall’assessore Francesco De Fine. In attesa che la Regione definisca quale
sarà ente che gestirà il servizio idrico integrato a livello regionale, Cirò
continuerà a gestire direttamente il servizio idrico dopo averlo rilevato, nei
primi di dicembre, dalla Soakro che, sulla via del fallimento, era già da tempo
totalmente inadempiente, al punto che il Comune di Cirò l’ha citata per 400
mila euro per la mancata gestione del depuratore. Inoltre il sindaco, fa sapere
che la società di distribuzione ha imputato al Comune una spesa annua di 190
mila euro il che – ha affermato - costituisce una pretesa assurda in quanto
verrebbe a costare due euro a metri cubi. In futuro
dice il primo cittadino sarebbe meglio una autonomia idrica con la possibilità di dissetare il paese con dei
pozzi da aprire sul torrente S. Venere. E ancora
dice il sindaco:” 400 mila euro
di fondi regionali destinati a Cirò a coprire diversi interventi - tra cui il
completamento del restauro del bastione cannone e le 4 porte - sono trattenuti dalla Regione come “riscatto”
per il mancato pagamento della fornitura idrica tra il 2002 e il 2005; periodo
immediatamente successivo alla dichiarazione di dissesto dell’ente”. Per superare l’impasse, Caruso ha ipotizzato
la possibilità di ricorrere alle royalty per compensare il debito, regolarmente
inserito tra i residui passivi. Sono questi i problemi che l’amministrazione
dovrà sciogliere prossimamente.