Cirò- Tagliato
vigneto nella zona doc del Ciro’ nella valle di San Martino ad un giovane
avvocato di Cirò che vive a Cirò Marina. Sono stati tagliati 350 piante di
vite, il fatto è accaduto nei giorni scorsi, ma il proprietario se ne accorto solo sabato mattina. E’
accaduto a distanza di solo pochi giorni dall’altro danneggiamento riguardante
il taglio di 79 ulivi sempre nelle campagne cirotane, episodi questi criminali
e delinquenziali che stanno stravolgendo il paesaggio, danneggiando le aziende dei loro proprietari. Ritorsione, vendetta o intimidazione sono le domande alle quale al momento, gli
investigatori non sono riusciti a trovare una risposta nelle dichiarazioni
raccolte; l’estraneità di tutti i soggetti coinvolti in questa triste vicenda
con ambienti criminali, rendono del tutto incomprensibili per ora le
motivazioni che hanno potuto spingere qualcuno a compiere in questa azione tanto grave quanto vile. Il proprietario ha
presentato regolare denuncia di danneggiamento ai carabinieri della Stazione di
Cirò diretta dal maresciallo Diego Annibale, che sta indagando anche sul
recente taglio di ulivi. Si continua a deturpare l’agricoltura in un ambiente
dove di agricoltura si vive, dove dovrà nascere la nuova Enoteca regionale. Ma
la cosa più grave è che per le colpe
degli uomini pagano sempre vigneti e
uliveti, vigliaccamente il più delle volte
gli autori o l’autore di queste mattanze restano impuniti. E’
difficili risalire agli autori visto che
il più delle volte queste azioni avvengono di notte con la complicità del buio.
Sarebbe opportuno che tali individui, a
seguito di qualsiasi offesa recante,
affrontassero le persone in
questione, di petto, e la smettessero una volta per tutte tagliare uliveti e
vigneti intortemente, deturpando paesaggi offendendo l’agricoltura, la stessa
che probabilmente li ha sfamati. In
proposito è scesa in campo anche la filosofa cirotana dalla lontana Roma, che a
queste recenti notizie scrive:” E mentre si prova a educare alla legalità,
a costruire la buona cultura nel rispetto della natura, cercando di favorire
l’economia, anche con il riscatto dell’agricoltura, di una terra, la nostra,
quanto mai in ginocchio, ecco che arrivano esseri privi di qualsiasi scrupolo
ad oltraggiare la vita, la natura nella sua ricca fecondità, e questo nei
nostri giorni così moderni, così all’avanguardia, al punto da credere, o farlo
intendere, che si è onnipotenti, a dispetto dell’opera del Creato e delle
persone oneste. Svegliati Terra Mia,
leva la voce dell’onesta gente, la maggioranza, che ti abita: la dignità
non avverte paura! Fai in modo che lo splendore dell’opera del Creato in cui si
rispecchia Cirò e la terra di Calabria, non permanga nel c’era una volta,
mentre attende una svolta, né persista dolente nell’insulto alla libera
esistenza, piuttosto si levi al richiamo della verità, della giustizia”.