Cirò- Una delle più
belle passione in abiti d'epoca quella appena trascorsa grazie alla collaborazione
di molti giovani della parrocchia della chiesa Santa Maria de Plateis, del
parroco don Giovanni Napolitano, della Misericordia. Tutte le scene ripercosse
con maestria e serietà dei figuranti hanno permesso la buona riuscita della
passione a cui hanno partecipato centinaia di persone venute anche da tutto il
comprensorio. Nel borgo antico ed ai piedi del castello dove è avvenuta la crocifissione,
si è registrato davvero un alto momento
culturale e religioso grazie anche al naturale paesaggio che Cirò offre, una vera cartolina per i tanti turisti presenti. Sono stati molti i
figuranti, che hanno dato vita alla processione
del venerdì santo, lungo le viuzze dell’antico borgo, con partenza dalla
centralissima chiesa de Plateis dove il parroco don Giovanni Napolitano ha dato
il via alla prima stazione della passione. Sentita apprezzata dal numeroso pubblico presente, la
funzione religiosa nelle sue 14 stazioni
si è dislocata per tutto il paese fino in piazza Pugliese dove è avvenuta il
rito della crocifissione. La parte di Gesù è stata interpretata dal
giovane Alfredo Lettieri, mentre Maria
è stata interpretata da Marisella Stricagnolo . Sorprendenti per bravura
e serietà sono stati tutti i figuranti i quali hanno svolto la funzione con
rispettoso silenzio, tanto che alla fine il parroco ha ringraziato tutti i
partecipanti alla funzione religiosa e tutto il pubblico presente per la grande
partecipazione nonostante il freddo .
La processione è stata accompagnata
inoltre dalla banda musicale Euterpe. La rappresentazione della passione di
Cristo in abiti d’epoca è stata
organizzata dalla parrocchia della chiesa della Santissima Assunta in Cielo de Plateis
con il parroco don Giovanni Napolitano,
con la partecipazione della Misericordia. Sono stati riproposti antichi scenari e tradizioni che hanno fatto rivivere l’antico borgo in
una atmosfera davvero sentita, visto il periodo, ma nel rispetto degli
avvenimenti della sacra scrittura. Anticamente la processione della passione di
Cristo veniva fatta il Sabato santo,
veniva portato per le vie del paese il santo
sepolcro detto “ U Suburcu”, più
precisamente “A Naca”, la statua di Maria Addolorata, seguiti da antiche
preghiere. Sono moltissimi i fedeli che animavano la processione, tra di loro i
“Frateddi”, che erano un gruppo di accompagnatori presenti in ogni processione.
Questi appartenevano a due chiese diverse: quelli con la tunica bianca e il
mantello rosso chiamati la “Mazzetta”, facevano capo alla chiesa di Santa Maria
De Plateis, in Piazza Pugliese; Quelli invece con la tunica bianca e il
mantello nero facevano capo alla chiesa di San Menna, situata nel centro
storico. Uno dei “Frateddi” aveva il compito di stare in avanti la processione,
poiché doveva portare una grande bandiera nera, in segno di lutto, chiamata “U
Stinnardu”. Dei “Frateddi” oggi
purtroppo rimane solo un lontano ricordo, nessuno più ne fa parte.
Attualmente
rimane solo un fedele che per voto impersona Gesù nella via Crucis, portando la
croce durante la processione, che di tutte rimane la più sentita dai fedeli per passione e religiosità. Dopo
la processione, durante la notte come da tradizione c’è la predica del venerdì santo in chiesa
con la tradizionale chiamata della Madonna, e subito dopo una nuova processione
per visitare gli altari addobbati a lutto allestite in tutte le altre chiese.
Uno spettacolo dentro un’antica tradizione, che meriterebbe per la sua originalità
essere proposta come evento culturale per Cirò e per tutta la Calabria, un
evento che dovrebbe far parte di un itinerario culturale-religioso che in questo periodo potrebbe diventare una
grande attrazione turistica..