Cirò- Trovato per la
prima volta nelle campagne cirotane, un raro esemplare di Tritone italico (Triturus
italicus ), “specie animale d’interesse
comunitario che richiede una
protezione rigorosa”, inserita anche nel libro rosso degli animali d’Italia.
Il raro anfibio, è stato localizzato in una pozza d’acqua sorgiva proveniente
da una collina, modellata a forma
di canyon. La roccia arenaria si
trova un’ area di bellezza straordinaria
incontaminata di Cirò, che per preservarne l’habitat incontaminato, omettiamo
di scrivere il nome del luogo di rinvenimento, un habitat
da preservare per garantirne la sopravvivenza di questa rara specie,
sinonimo di ambiente sano e pulito, visto le ormai esigue popolazioni di tritone presenti ancora in Calabria. L’anfibio si presenta con aspetto esile, lungo non oltre 8 cm, con testa piccola e
squadrata ed una cresta ghiandolare su entrambi i lati della schiena. Ha una
coda sottile, lunga circa quanto il resto del corpo. Nella fase acquatica
presenta una cresta dorsale poco sviluppata. La livrea è generalmente brunastra
o verde oliva sul dorso, con grandi macchie scure nei maschi.
Il ventre è di colore dall'arancio
brillante al giallo pallido con macchie più o meno scure. Per salvaguardare
questa specie, in alcune aree della Calabria(Vaccarizzo di Montalto Uffugo), nel
2003, è stato istituito il centro naturalistico del tritone, allo scopo di far conoscere questo piccolo anfibio appartenente all'ordine degli
urodeli. La presenza di queste popolazioni di anfibi rappresenta sicuramente un
elemento qualificante dal punto di vista naturalistico del territorio cirotano.
Per questa specie, sarebbe utile un maggiore approfondimento sulla consistenza
e diffusione delle popolazioni, in quanto il suo status appare a rischio. L’Erpetologo di fama
internazionale Silvio Bruno citava la
scomparsa o rarefazione della specie in varie regioni d’Italia tra cui la Calabria già nel 1983.
La specie viene citata nella direttiva Habitat dell’UE all’allegato IV come “specie animale d’interesse comunitario
che richiede una protezione rigorosa”; è
anche inserita nel Libro rosso degli animali d’Italia. Sarebbe interessante qualsiasi provvedimento mirato alla protezione di
queste specie sensibili e maggiormente alla tutela dei loro habitat; in tal
senso gli enti locali e gli organi preposti alla protezione ed al controllo del
territorio possono essere determinanti per la salvaguardia degli anfibi e
dell’ambiente in cui vivono attraverso innumerevoli iniziative, tra cui, ad
esempio, norme di salvaguardia degli animali, delle acque, dei boschi,
divulgazione nelle scuole, attività di monitoraggio periodico.