martedì 23 aprile 2013

Cirò- Trovato per la prima volta nelle campagne cirotane, un raro esemplare di Tritone italico



Cirò- Trovato per la prima volta nelle campagne cirotane, un raro esemplare di Tritone italico (Triturus italicus ), “specie animale d’interesse comunitario che richiede una protezione rigorosa”, inserita anche nel libro rosso degli animali d’Italia. Il raro anfibio, è stato localizzato in una pozza d’acqua sorgiva proveniente da una collina, modellata  a forma di  canyon. La roccia arenaria si trova  un’ area di bellezza straordinaria incontaminata di Cirò, che per preservarne l’habitat incontaminato, omettiamo di scrivere il nome del luogo di rinvenimento,  un habitat  da preservare per garantirne la sopravvivenza di questa rara specie, sinonimo di ambiente sano e pulito, visto le ormai  esigue popolazioni di tritone  presenti ancora  in Calabria. L’anfibio si presenta con  aspetto esile, lungo non oltre 8 cm, con testa piccola e squadrata ed una cresta ghiandolare su entrambi i lati della schiena. Ha una coda sottile, lunga circa quanto il resto del corpo. Nella fase acquatica presenta una cresta dorsale poco sviluppata. La livrea è generalmente brunastra o verde oliva sul dorso, con grandi macchie scure nei maschi. 
Il ventre è di colore dall'arancio brillante al giallo pallido con macchie più o meno scure. Per salvaguardare questa specie, in alcune aree della Calabria(Vaccarizzo di Montalto Uffugo), nel 2003, è stato istituito il centro naturalistico del tritone, allo scopo di  far conoscere questo  piccolo anfibio appartenente all'ordine degli urodeli. La presenza di queste popolazioni di anfibi rappresenta sicuramente un elemento qualificante dal punto di vista naturalistico del territorio cirotano. Per questa specie, sarebbe utile un maggiore approfondimento sulla consistenza e diffusione delle popolazioni, in quanto il suo status appare a rischio. L’Erpetologo di fama internazionale Silvio Bruno citava la scomparsa o rarefazione della specie in varie regioni d’Italia tra cui la Calabria già nel 1983. La specie viene citata nella direttiva Habitat dell’UE all’allegato IV come “specie animale d’interesse comunitario che richiede una protezione rigorosa”; è anche inserita nel Libro rosso degli animali d’Italia. Sarebbe interessante qualsiasi provvedimento mirato alla protezione di queste specie sensibili e maggiormente alla tutela dei loro habitat; in tal senso gli enti locali e gli organi preposti alla protezione ed al controllo del territorio possono essere determinanti per la salvaguardia degli anfibi e dell’ambiente in cui vivono attraverso innumerevoli iniziative, tra cui, ad esempio, norme di salvaguardia degli animali, delle acque, dei boschi, divulgazione nelle scuole, attività di monitoraggio periodico.