Cirò- Gli ex
amministratori del comune di Cirò Caruso-Paletta replicano all’articolo sulla
Tares apparso lo scorso 23 gennaio, ed in particolare alle
affermazione fatte in proposito da parte dell’ufficio finanziario, ritenendo
opportuno scrivono- fare delle
precisazioni per meglio approfondire la problematica Tares. “Ci siamo
limitati, si legge sulla nota- a dettare le linee guida sul regolamento Tares e
sui criteri per il calcolo del tributo
applicando il disposto legislativo
decreto-legge 31 agosto 2013, n. 102, che prevede a differenza della
vecchia Tarsu, la copertura del 100% dei costi di raccolta e smaltimento dei
rifiuti solidi urbani a carico delle famiglie per quote fisse e variabili”. Inoltre
proseguono -avevamo deciso di rinviare la discussione sulle modalità di calcolo
del tributo Tares con l’approvazione in consiglio del bilancio, nel frattempo,
prorogata a novembre 2013,
in attesa di un nuovo intervento legislativo, e di avviare per il 2014 la raccolta
differenziata porta a porta per ridurre i costi e l’entità del tributo. Ma
siccome precisano Caruso e Paletta- Come tutti ricordiamo, il 15 Ottobre 2013,
il consiglio Comunale è stato sciolto per presunto condizionamento, e nessuno
dei consiglieri ha potuto più intervenire sulla vicenda rifiuti – Tares.
Purtroppo oggi, proseguono ancora gli ex amministratori- ” a seguito della
notifica del ruolo Tarsu, molti cittadini si recano al comune per chiedere
delucidazioni alla commissione prefettizia e ai responsabili dei settori e,
piuttosto di ricevere lumi sulla natura della norma o assicurazioni su
eventuali possibilità di riduzione o dilazione del tributo, ascoltano la solita
poesia dello scarica barile, tipica della pubblica amministrazione Italiana. Le
colpe non si scaricano su chi non ha avuto la possibilità di deliberare il
bilancio in Consiglio Comunale”. E ancora scrivono Caruso e Paletta –“E’ opportuno precisare che le tariffe Tarsu
sono state approvate con deliberazione Commissariale n. 10 del 28/11/2013 e
il regolamento con delibera Commissariale n. 9 del 28/11/2013 in sede di
approvazione del bilancio, tra l’altro, modificato, rispetto alla stesura
originaria a seguito dell’accertamento di maggiori entrate e della contezza dei
dati certi dei trasferimenti provenienti dallo stato centrale.
Del resto, prima del termine ultimo per
l’approvazione del bilancio, lo Stato centrale accortosi della situazione
delicata in cui si trovavano i Comuni nel determinare tariffe e districarsi in
norme e leggine, per evitare ulteriore confusione quasi fuori tempo massimo ha
emanato una nuova legge la N.
124 del 28 ottobre 2013, pubblicata nella G.U. n. 254 del 29 ottobre 2013 -
Suppl. Ord. n. 73 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge
31 agosto 2013, n. 102, recante disposizioni urgenti in materia di IMU, di
altra fiscalità immobiliare, di sostegno alle politiche abitative e di finanza
locale, nonché di cassa integrazione guadagni e di trattamenti pensionistici, prevedendo
all’art. 5 la facoltà ai Comuni
di non applicare il regime TARES e di confermare per il solo 2013 la modalità
di tassazione della vecchia Tarsu, restando comunque fermo l’obbligo per l’Ente di coprire il 100%
dei costi relativi al servizio di spazzamento, raccolta e smaltimento dei
rifiuti oltre che la quota di 0,30 Euro al mq da versare direttamente allo
Stato centrale. Non solo ma è lo stesso
articolo 5 che ha previsto che il Consiglio Comunale ( non la Giunta) ha la possibilità
di introdurre “ ulteriori riduzioni ed esenzioni, diverse da quelle previste
dai commi da 15 a
18 dell'articolo 14 del decreto-legge n. 201 del 2011(che tengano conto altresì
della capacità contributiva della famiglia, anche attraverso l'applicazione
dell'indicatore della situazione economica equivalente (ISEE), nonchè
introduzione di esenzioni per i quantitativi di rifiuti avviati
all'autocompostaggio, come definito dall'articolo 183, comma 1, lettera e), del
decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e successive modificazioni).Purtroppo proseguono ancora- “Tale legge è
entrata in vigore il 29 ottobre 2013, ( dopo lo scioglimento) pertanto, poteva
essere applicata in sede di approvazione del bilancio. Noi amministratori momentaneamente disciolti, conclude la nota- abbiamo
sempre applicato la legge e tutelato i cittadini da oneri eccessivi, tanto da
esentare i cirotani dal pagamento della mini IMU, chiediamo compatibilmente con le esigenze di bilancio, che si
utilizzino risorse predestinate al comune in materia ambientale, per ridurre il tributo e siano concesse
agevolazioni alle famiglie con reddito minimo, ai pensionati monoreddito, e
agli invalidi, e per il futuro, come più volte, evidenziato ai responsabili
di settore, e concordato in sede di riunione dei capigruppo prima dello
scioglimento, chiediamo di rivedere il
Bando per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani di recente
pubblicato, alla luce della nuova normativa, investendo nuove risorse per
aumentare la raccolta differenziata e ridurre il nuovo tributo del 2014 Trise”.