Cirò – “Una proposta
sul dimensionamento da parte dell’ex sindaco Mario Caruso inoltrata all’Ass.re
Regionale alla P.I. Mario Caligiuri; all’Ass.re Provinciale alla P.I. Giovanni
Capocasale; e alla Commissione Straordinaria del Comune di Cirò. Si legge sulla
lettera aperta di Caruso- Ho appreso, con amarezza, dagli organi di stampa, che
tra gli ultimi atti che la
Provincia di Crotone si presta a legiferare prima della sua
definitiva abrogazione, vi è lo smembramento dell’Istituto Omnicomprensivo di
Cirò, nato a seguito di una legge confusa e successivamente dichiarata
illegittima dalla Corte Costituzionale con sentenza 147/2012. Mi chiedo, se sia opportuno, alla luce
della sentenza della Corte Cost. del 2012, parlare ancora in termini di
ridimensionamento, piuttosto che di efficienza didattica e di spopolamento
scolastico. L’Istituto Omnicomprensivo di Cirò è stato istituito su
proposta dell’Amministrazione Comunale da me guidata congiuntamente al
deliberato dell’allora consiglio di istituto del circolo didattico di Cirò,
guidato dal compianto prof. Vincenzo Gabriele. Si è voluto, con quell’atto, poi
approvato nel piano Provinciale e Regionale sino all’annualità 2015/2016,
istituzionalizzare una realtà scolastica di pregio, con una storia didattica
millenaria, che in mezzo secolo aveva sfornato nel Liceo ora, Ilio Adorisio,
generazioni di uomini capaci e stimati che, in parte, avevano governato negli
anni, il destino di quel territorio sempre e perennemente contradditorio, ma
con una grossa speranza di riscatto e di rivincita culturale.
Negli anni a seguire nessuno ha osato smontare quel dato,
poiché coerente e virtuoso, tanto da riconoscere quella istituzione un modello
di scuola vincente nel comprensorio. A quel modello di scuola si è pensato
anche a S. Severina e Strongoli , così come in tante altre realtà Calabresi che
raggruppano centinaia di istituti di scuola primaria e secondaria di 1° e 2°
grado. Per quale motivo si vuole
smembrare Cirò e non le altre realtà regionali e provinciali in cui si è scelti
l’autonomia seppur ibrida
dell’omnicomprensivo? Per quale motivo nonostante la conferenza Stato -
Regioni non sia ancora riuscita a superare l’incostituzionalità della legge n.
111/2011, si è deciso di porre fine a questa esperienza positiva?
Alla luce di quanto
sopra esposto, prosegue Caruso- credo che la Commissione Straordinaria
e il Consiglio Provinciale possano deliberare l’immediata sospensione delle
decisioni eventualmente adottate sul dimensionamento scolastico per il 2013-2014, in ragione della
richiamata sentenza della Corte Costituzionale che ha bocciato legge
n.111/11, comma 4, che istituiva gli Istituti comprensivi di almeno 1000 alunni
e la conseguente cancellazione delle direzioni didattiche e scuole medie, onde
evitare di gestire situazioni complesse, da un lato, con la costituzione di
mega istituti, dall’altro lato, di decretare la perdita di lavoro di unità di
personale, in un’operazione non voluta dalle famiglie.
La Corte costituzionale ha accolto il ricorso di
alcune Regioni (Toscana, Emilia-Romagna Liguria, Umbria, Sicilia, Puglia e
Basilicata) definendo la materia del
dimensionamento scolastico di competenza esclusiva delle Regioni, a cui
spetta decidere se fare o no gli Istituti comprensivi e/o Omnicomprensivi e
stabilirne i tetti numerici degli studenti, mentre allo Stato, compete
solamente l’assegnazione del personale, in particolare la titolarità sui
dirigenti scolastici. Pertanto i
parametri per costituire i comprensivi ritornano quelli della normativa
precedente e cioè minimo 500 studenti e massimo 900 per istituzione scolastica
di pianura, con la deroga a 400 per quelli di montagna e in aree degradate a
rischio. Sarebbe paradossale che la
Regione e gli Enti locali interessati proseguissero come se
niente fosse.
Ora che la Consulta ha abrogato il
comma 4 della Legge 111, nessun Ente locale è obbligato o giustificato a
procedere con la creazione di istituti scolastici di quella portata.
Pertanto, tutti i Comuni dovranno rivedere le loro delibere e sospendere il dimensionamento scolastico per studiare
eventualmente istituti nuovi come gli omnicomprensivi con un respiro più ampio
ed a misura del nostro territorio. Sono sicuro, conclude Caruso- “che la Commissione Straordinaria
sappia cogliere questa opportunità, cosi come, conoscendo la sensibilità
dell’on. Prof. Mario Caligiuri, la Regione Calabria sappia costruire un modello
vincente di scuola che non sia solo di facciata, ma privilegi l’autonomia e
l’efficienza didattica, in realtà locali, come Cirò, fortemente danneggiati da
una immagine volutamente distorta”.