Cirò- Con un anticipo di nove giorni, sono giunti sulle
colline arenarie di Cirò i Gruccioni, dove nidificano scavando dei lunghi
tunnel nelle pareti sabbiose ripidi del Cozzo Leone che sovrasta Cirò. Di
solito giungono puntuali come un orologio svizzero, nei primi giorni di Maggio,
quest’anno però hanno anticipato il loro arrivo per rallegrarci con i loro
canti ed i splendidi colori, per tutta l’estate di solito fino ad Agosto quando
ritorneranno in Africa. Si tratta del ”
Merops Apiaster” specie della famiglia
dei Meropidi, i quali solo da qualche
anno, questi coloratissimi uccelli,
hanno scelto come dimora estiva le colline sabbiose ed argillose di Ciro’, dove
scavano lunghe gallerie con il loro lungo becco e le dita sindattili , cioè uniti in parte. Provengono
dal Sahara, amano nidificare al sud e sulle isole. Sono lunghi 27 centimetri hanno
un piumaggio molto colorato : marrone, giallo, verde, blu ed un canto acuto che lo si può ascoltare
anche da lontano, gli anziani, per tale canto lo chiamano”Jogaluru”(Giocherelloni).
Si riuniscono in colonie sia all’arrivo che prima della partenza, questo
comportamento li unisce in una grande forza contro il loro nemico naturale (il
serpente) che si intrufola nelle gallerie scavate dove entrambi, curano la
nidiata. Si nutrono soprattutto di api, a volte le api gli vanno incontro proprio perché, secondo
una recente ricerca, sono attratti dai colori del Gruccione. Si nutrono anche
di altri insetti :Vespe, Calabroni, Locuste, Cicale, Libellule, Tafani, Mosche,
Moscerini, Coleotteri, ecc... Il maschio prima di accoppiarsi, ciba
affettuosamente la femmina, scavando
lunghe gallerie, e solo dopo tre giorni di lavoro, la femmina depone
all’interno, dai 5 alle 7 uova. Sono uccelli
intelligenti, scavano adiacenti false gallerie e a volte anche gallerie con
doppia uscita proprio per scongiurare che i suoi nemici naturali abbiano la
meglio sulla prole. Inoltre sono molto accorti nel ingoiare le api e gli altri
insetti dotati di pungiglione, infatti per neutralizzare “l’arma” dell’insetto,
gli schiacciano l’addome, facendo uscire
il pungiglione che così viene eliminato senza recare alcun danno. Sono uccelli protetti dalle
leggi vigenti, ma purtroppo poco amati dagli apicoltori , in quanto assalgono letteralmente le arnie delle api
distruggendo in poco tempo un intero sciame, con notevole perdita economica
sulla produzione del miele, tra l’altro di prossima raccolta, d’altra parte
invece contribuiscono a tenere sotto controllo gli insetti dannosi per
l’agricoltura, visto che sono grandi divoratrici di essi.