Cirò- Nonostante il cattivo tempo e la pioggia , la passione
in abiti d’epoca si è svolta con successo, facendo registrare una grande
partecipazione di pubblico. Con oltre cento figuranti, la processione del venerdì
santo è proseguita lungo le viuzze dell’antico borgo, con
partenza dalla centralissima chiesa de Plateis dove il parroco don Giovanni
Napolitano ha dato il via alla prima stazione della passione. Sentita apprezzata dal numeroso pubblico presente, la
funzione religiosa nelle sue 14 stazioni
si è dislocata per tutto il paese fino in piazza Pugliese dove è avvenuta lil
rito della crocifissione. La parte di Gesù è stata interpretata dal giovane Bernardo Funaro , mentre Maria
è stata interpretata da Nina Grisafi. Sorprendenti per bravura e serietà
sono stati tutti i figuranti i quali hanno svolto la funzione con rispettoso
silenzio, tanto che alla fine il parroco ha ringraziato tutti i partecipanti
alla funzione religiosa e tutto il pubblico presente per la grande
partecipazione nonostante il cattivo tempo.
Alla funzione ha preso parte anche
il commissario straordinario D’Alessio.
La processione è stata accompagnata inoltre dalla banda musicale Euterpe. La
rappresentazione della passione di Cristo in abiti d’epoca è stata organizzata dalla parrocchia della
chiesa della Santissima Assunta in Cielo
de Plateis con il parroco don Giovanni
Napolitano, con la partecipazione della Misericordia e del comune. Sono stati riproposti antichi scenari e tradizioni che hanno fatto rivivere l’antico borgo in una
atmosfera davvero sentita, visto il periodo, ma nel rispetto degli avvenimenti
della sacra scrittura. Anticamente la processione della passione di Cristo
veniva fatta il Sabato santo, veniva
portato per le vie del paese il santo
sepolcro detto “ U Suburcu”, più
precisamente “A Naca”, la statua di Maria Addolorata, seguiti da antiche
preghiere. Sono moltissimi i fedeli che animavano la processione, tra di loro i
“Frateddi”, che erano un gruppo di accompagnatori presenti in ogni processione.
Questi appartenevano a due chiese diverse: quelli con la tunica bianca e il
mantello rosso chiamati la “Mazzetta”, facevano capo alla chiesa di Santa Maria
De Plateis, in Piazza Pugliese; Quelli invece con la tunica bianca e il
mantello nero facevano capo alla chiesa di San Menna, situata nel centro
storico. Uno dei “Frateddi” aveva il compito di stare in avanti la processione,
poiché doveva portare una grande bandiera nera, in segno di lutto, chiamata “U
Stinnardu”.
Dei “Frateddi” oggi
purtroppo rimane solo un lontano ricordo, nessuno più ne fa parte. Attualmente
rimane solo un fedele che per voto impersona Gesù nella via Crucis, portando la
croce durante la processione, che di tutte rimane la più sentita dai fedeli per passione e religiosità. Dopo
la processione, durante la notte come da tradizione c’è la predica del venerdì santo in chiesa
con la tradizionale chiamata della Madonna, e subito dopo una nuova processione
per visitare gli altari addobbati a lutto allestite in tutte le altre chiese.
Uno spettacolo dentro un’antica tradizione.