Cirò- Il
Castello di Cirò, da residenza privata, è diventata a tutti gli effetti un bene
pubblico. Il cambio della destinazione d’uso è stata deliberata dalla sola
maggioranza del consiglio comunale in
assenza del gruppo di minoranza”. ” La
valorizzazione del patrimonio storico culturale, il finanziamento di due
milioni di euro, assegnato lo scorso anno
dal Ministero ai Beni Culturali, fa sapere il sindaco Francesco Paletta-
sono in linea con le finalità di destinazione del maniero: ristrutturazione
dell’immobile e la realizzazione al suo interno della cittadella delle scienze
in omaggio a Luigi Lilio, con la creazione di un osservatorio, sale
convegni ed un bad and breakfast”. Inoltre prosegue Paletta-” il finanziamento regionale, per altri due
milioni di euro promesso dalla Regione Calabria, serviranno invece a far si
che parte del Castello diventi la sede
dell’Enoteca regionale”. Questi invece gli altri punti all’odg approvati: Piano di razionalizzazione delle società
partecipate locali; Piano Rifiuti: Contratto di gestione per impianto RSU sito
in Crotone - Presa d'Atto e subentro alla Regione Calabria; Determinazione dei
criteri per la redazione del piano anticorruzione 2019 – 2021. Infine
buone notizia da parte della Regione Calabria, fa sapere il primo
cittadino, che ha destinato un finanziamento di quindici mila euro per
la bonifica dell’area di Coppa Mordace, area che in passato era destinata per i rifiuti
inerti, ma che di fatto è stata
utilizzata come discarica abusiva, quindi ben venga la bonifica.
sabato 29 dicembre 2018
lunedì 17 dicembre 2018
Cirò- L’antico borgo non ha pace, ancora a secco i rubinetti,
Cirò- L’antico borgo non ha pace, ancora a secco i
rubinetti, dopo la riduzione di acqua da parte della Sorical dei giorni scorsi,
ora ci mancava la rottura della tubatura
centrale lungo la provinciale Cirò- Umbriatico, che ancora una volta causerà la riduzione d'acqua anche nella giornata
di oggi domenica 16 dicembre, quindi
l’appello del sindaco Francesco Paletta ai cittadini:” razionalizzate il
consumo”. Intanto il primo cittadino fa sapere che è stata allertata la società
Sorical che dovrebbe intervenire con una squadra di pronto intervento a
ripristinare la rottura della tubazione, inoltre prosegue il sindaco- abbiamo sollecitato per la definitiva
sistemazione di tutta la zona per evitare altre rotture che potrebbero
pregiudicare la stabilità della stessa strada provinciale per Umbriatico , già
martoriata da numerose frane e smottamenti che ne pregiudicano la normale
viabilità. Proprio nei giorni scorsi il sindaco aveva scritto a S.E. il
Prefetto di Crotone Guida dopo che la
società Sorical aveva ridotto l’entrata
di acqua al comune di Cirò, del grave abuso della società Sorical che aveva ridotto la portata di entrata dell’acqua nel
serbatoio comunale per ipotesi di morosità, nonostante il comune avesse già
pagato un totale di €. 61.539,00, in attesa di
saldare la morosità pregressa. E visto
che continua a piovere non ci resta che
armarci di secchi da riempire di acqua piovana visto che
ultimamente non manca mai. Per fortuna lunedi l'acqua è ritornata nelle abitazioni.
Cirò- La magia del presepe rivive dalle mani degli artigiani locali come quelli di Giovanni Vasamì
Cirò-
La magia del presepe rivive dalle mani degli artigiani locali-
case, strade, fuochi, ruscelli e ovviamente la sacra famiglia e i personaggi e
gli animali che fanno vivere la natività. la tradizione di rappresentare la
nascita di Gesù, resta un patrimonio della cultura italiana derivata da
tradizioni medievali. Giovanni Vasamì è
uno degli esperti del settore, che, dalla sue mani esperte nel centro
storico di Cirò, fa nascere dei veri e propri capolavori: i presepi artigianali.
La sua passione lo porta a curare ogni singolo pezzo in maniera esemplare, come
si farebbe nella realtà, utilizzando legno, ferro, mattoni, pietre, tutto ciò
che può trovare in natura. Oggi il presepe torna ad essere il vero protagonista
delle feste, costituito da statuine e decorazioni di altissima qualità,
realizzate e dipinte a mano, il presepe è un opera d’arte e per questo è
importante dedicare tempo e attenzione alla sua costruzione. In ogni
scenografia che sia piccola o grande, sono i particolari a fare la differenza:
oggetti in legno, metallo, spago, terracotta, resina che creano un fascino
meraviglioso alle cose antiche. esistono pure scene di vita antica e quotidiana
che grazie al presepe possono tornare a rivivere. Tutto questo lo possiamo ritrovare nei presepi dell’artista Vasamì.
sabato 15 dicembre 2018
Open Day all’IPSIA di Crotone – Un successo di pubblico
Open
Day all’IPSIA di Crotone – Un successo di pubblico l’Open
Day svoltosi lo scorso 13 dicembre dalle ore 10,00 alle ore 16,30 presso la
palestra all’IPSIA di Crotone, voluto dalla Dirigente Scolastica dott.ssa Antonella Romeo, dove la comunità
scolastica aveva invitato i genitori e
gli studenti provenienti da tutto il circondario alla scoperta dei
vari indirizzi che la scuola offre: Odontotecnico, Ottico, Tecnico dei
Servizi socio –Sanitarie; Tecnico della Produzione Artigianale-
Abbigliamento e Moda; Manutenzione e Assistenza Tecnica- con le opzioni
Manutenzione Mezzi di Trasporto e
Apparati Impianti civili e industriali e
le qualifiche professionali in Operatore Elettronico, Meccanico, Termoidraulico
e Moda.
Questi tutti gli indirizzi che le famiglie potranno scegliere per i
propri figli, a partecipare alla giornata dell’Open Day presso l’istituto in
via Acquabona. Per l’occasione, gli allievi sono stati orgogliosi di presentare il proprio istituto,
i laboratori e le tante competenze acquisite, spendibili nel mondo del lavoro,
relative agli indirizzi di studio che la scuola offre. In una società dove
il posto fisso non esiste più, la ricerca di un lavoro pratico che puoi creare
direttamente a partire dalla Qualifica professionale rilasciata al terzo anno,
è un primo passo verso la costruzione del proprio futuro. Il diploma rilasciato
dopo il quinto anno, permetterà all’allievo di intraprendere gli
studi universitari, oppure entrare direttamente nel mondo del lavoro.
I discendi
già avviati nel campo lavorativo grazie all’alternanza scuola-lavoro
potranno una volta diplomati essere assorbiti da questi circuiti
oppure diventare datore di lavoro di se stessi aprendosi varie attività
lavorative che i vari indirizzi permettono. Il personale docente ,
la Dirigente, e alunni sono stati lieti
di ricevere le famiglie alla
scoperta dell’IPSIA e dei suoi indirizzi.
giovedì 13 dicembre 2018
Cirò- La Regione ha prorogato i termini al 31 dicembre per mettersi in regola sugli usi civici,
Cirò- La Regione ha prorogato i termini al 31
dicembre per mettersi in regola sugli
usi civici, parte la richiesta di legittimazione, lo rende noto il sindaco
Francesco Paletta. Dunque usi civici, gli intestatari di terreni a livello e/o
che occupano in forma arbitraria o impropria terreni appartenenti al demanio
comunale- scrive in una nota il sindaco- possono fare richiesta di legittimazione,
affrancazione o liquidazione entro lunedì 31 dicembre 2018. È quanto fa sapere
il primo cittadino precisando che la Regione Calabria ha prorogato i termini di
presentazione delle istanze. Con questo sistema – sottolinea Paletta– si andrà
a risolvere una questione che riguarda tutti quei terreni che altrimenti non
potrebbero essere sanati diversamente. L’Amministrazione Comunale invita tutti
i cittadini a fare domanda. Per maggiori informazioni è possibile rivolgersi
all’ufficio tecnico comunale. Sono molti i terreni appartenenti al demanio comunale occupati e
trasformati negli anni in vigneti e uliveti, che hanno dato la possibilità a
molti contadini di sopravvivere grazie ai loro frutti ottenuti con il sudore della fronte, e che
oggi finalmente potranno riscattarsi .
Cirò- L’8 dicembre si è svolta nella Chiesa Madonna delle Grazie Cirò la promessa “Amici Domenico Savio” (ADS)
Cirò-
L’8 dicembre si è svolta nella Chiesa Madonna delle Grazie Cirò la
promessa “Amici
Domenico Savio” (ADS) . Il gruppo ha preso spunto, in chiave moderna,
dalla Compagnia dell’Immacolata fondata nell’Oratorio di don Bosco dallo stesso
giovanissimo santo, i cui iscritti si impegnavano a vivere una vita piena in
amicizia con Gesù aiutando i loro compagni a diventare migliori. Allo stesso
modo, gli ADS si impegnano a seguire l’esempio di San Domenico Savio che si
distingueva tra gli altri ragazzi per la purezza di cuore, per l’amicizia con
Gesù e Maria, per il profondo desiderio di raggiungere la santità nonostante la
sua vita sia stata troppo breve: “Io sono la stoffa, tu sei il sarto: facciamo
un bell’abito per il Signore!“ Disse Domenico Savio a don Bosco nel loro primo
incontro. Domenico Savio cercava di tradurre tutto ciò attraverso una vita
concreta al servizio del prossimo e tramite il buon esempio. L’incontro con
Gesù dona la gioia piena e lo scopo degli Amici Domenico Savio è proprio quello
di testimoniare questa gioia nel quotidiano sia a scuola che in famiglia e tra
gli amici. La sigla ADS racchiude le tre parole chiavi Amare, Donare, Servire. I
ragazzi che hanno aderito al cammino degli ADS hanno fatto la loro promessa il
giorno 8 dicembre nella Santa Messa celebrata da don Matteo Giacobbe Parroco di
Cirò e guida spirituale del gruppo formato da: Fatima Potestio, Elena Lettieri,
Maria Le Rose, Tania Scalise, Erica Scigliano. L'Oratorio San Domenico Savio e
il gruppo degli ADS con lo scopo primario di
Amare Donare e Servire vivendo l’esperienza piena di Gesù nel quotidiano
hanno come obiettivo la formazione di ciascun ragazzo a essere un “buon
cristiano ed un onesto cittadino”. L'intento degli ADS è quello di far
ritornare il senso civico nelle persone, di sentire la famiglia come unico
porto sicuro, l'amicizia come fonte di crescita e far trionfare il bene che il
Signore ha insegnato e l'amore incondizionato che Domenico ha dato ai giovani.
Forti delle loro scelte questi ragazzi oltre a immettere nuova linfa vitale
nell'associazione, rendono l'oratorio
unito e solido nonostante non abbia ancora una sede a Cirò .
mercoledì 12 dicembre 2018
Cirò- Al via il suggestivo mercatino di Natale nell’antico borgo di Cirò
Cirò- Al via
il suggestivo mercatino di Natale nell’antico borgo di Cirò, previsto per il nove dicembre, nella
splendida cornice della Città del Vino e del Calendario, con il suo centro
storico, la sua rete museale, il Castello di Cirò, e i caratteristici vicoli del borgo
affacciato sui vigneti e sul mare. Questo è l’impegno strategico di promozione
culturale che l’Amministrazione Comunale condivide con il mondo
dell’associazionismo locale. Sono previsti numerosi spettacoli tra cui : Arriva Babbo Natale curato dall'associazione
Giovanni Paolo II ; Gruppo di Clown "regalerò un sogno” a cura
dell'associazione ASD Ypsicron; Molto suggestivo quest'anno sono le luminare
già accese da giorni a fare da cornice alla serata. Nel corso dell’evento esporranno
con le loro bancarelle tradizionali le associazioni: Misericordia, Proloco
Luigi Lilio, oratorio S. Domenico Savio, Ass. Giovanni Paolo II, AssaporAli',
Ass. ADA, Rosy Zumpano, i presepi di Flavio Strumbo. Le serate natalizie proseguiranno poi
il 13 dicembre in occasione della ricorrenza di Santa Lucia alle ore 18.00
con la degustazione del grano di Santa Lucia, una pietanza tradizionale
fatto di vino cotto e grano bollito; proseguirà la Santa Messa presso la Chiesa Madonna delle
Grazie.
Ancora il sedici dicembre si terrà il pranzo di Natale 4^ edizione
presso la sede della Misericordia di Cirò
in via Canali . I festeggiamenti proseguiranno
il 27 dicembre alle ore 18:00 con il
Concerto di Natale dell’ Associazione Euterpe presso il Centro Servizi Sala Filottete. Il tre gennaio 2019 la Misericordia saluterà il nuovo anno con
il pranzo dell’Epifania presso la sua sede, e a seguire si terrà la
tradizionale tombolata. Sempre il tre
gennaio alle ore 21:00 si terrà il “Galà di Beneficenza – Musical “ presso il
Centro Servizi Sala Filottete località
Cappella di Cirò. La manifestazione proseguirà il cinque gennaio alle ore 16:00
con il Presepe Vivente a cura della
Parrocchia “Santa Maria De Plateis” - Per le vie del Borgo; infine il sei gennaio alle ore 16.30 è previsto l’arrivo del Treno della Befana
per le vie del borgo.
Cirò- Il sindaco di Cirò Francesco Paletta scrive a S.E. il prefetto Fernando Guida sullo stato di agitazione dei 20 lavoratori contrattualizzati ( ex LSU/LPU), a seguito dell’assemblea permanente iniziata lo scorso 6 dicembre, che sta paralizzando molti servizi essenziali
Cirò- Il
sindaco di Cirò Francesco Paletta scrive a S.E. il prefetto Fernando Guida
sullo stato di agitazione dei 20 lavoratori contrattualizzati ( ex LSU/LPU), a
seguito dell’assemblea permanente
iniziata lo scorso 6 dicembre, che sta
paralizzando molti servizi essenziali come servizio scuolabus, sevizio
pulizie, uffici musei, servizio
vigilanza, servizi uffici amministrativi, con gravi alla comunità. Il
sindaco ha chiesto in proposito al
prefetto di voler interessare gli organismi istituzionali governativi preposti
ad assumere i necessari ed urgenti provvedimenti atti a risolvere la annosa
questione che investe dal oltre 20 anni questi lavoratori che svolgono
quotidianamente lavori necessari per la comunità. L’intera amministrazione
comunale di Cirò, scrive il sindaco- solidarizza e condivide appieno la lotta
intrapresa dai Lavoratori per la difesa del lavoro, l’affermazione dei diritti
e la salvaguardia e tutela dei nuclei familiari altrimenti avviati verso una
grave crisi socio economica. Questa situazione comporta dunque la sospensione di tutti i
servizi in cui erano impiegati: servizio scuolabus, sevizio pulizie,
uffici musei, servizio vigilanza,
servizi uffici amministrativi. I precari sono pronti a scendere in piazza sulla
scorta di quanto avvenuto in passato per rivendicare diritti che ritengono
acquisiti ma, soprattutto, per dare senso ad un impegno professionale a
supporto di Comuni nella gestione dei servizi sul territorio.
Cirò- La Sorical riduce entrata di acqua al comune di Cirò, e il sindaco Francesco Paletta porta a conoscenza a S.E. il Prefetto di Crotone Guida del grave abuso della società Sorical
Cirò- La Sorical riduce entrata di acqua al comune di Cirò, e il sindaco Francesco Paletta porta a conoscenza a S.E. il Prefetto di Crotone Guida del grave abuso della società Sorical che ha ridotto
la portata di entrata dell’acqua nel serbatoio comunale per ipotesi di
morosità. Si legge in una nota del sindaco che in proposito, nel mese di giugno 2018 veniva
approvata da parte della Sorical una rateizzazione fino a tutto il I trimestre
2018 per €. 268.000 a cui il Comune ha dato seguito pagando la prima rata di €.
38.507,82 ( I trimestre 2018) e successivamente altre due rate da €. 11.516,15
per un totale di €. 61.539,00. E che- prosegue il sindaco- siccome il comune si trova in anticipazione
di cassa, che al netto degli stipendi si stanno esaminando le condizioni per
saldare un’altra rata della rateizzazione, e che con il nuovo anno sarà saldato la parte
della morosità pregressa. Alla luce di quanto sopra e del fatto che
l’approssimarsi del periodo natalizio ci sarà il consueto aumento della
popolazione, che il Comune è sede dell’Ufficio del Giudice di Pace con utenza
quotidiana, che ci sono due Caserme, uno dei Forestali e l’altra dei
Carabinieri, che le scuole hanno un utenza di circa 600 alunni di cui solo 350
presso il Liceo Scientifico “ I. Adorisio” che potrebbe pregiudicare le
attività scolastiche. A ciò si aggiunga che il territorio del Comune è vasto e
si estende l’approvvigionamento idrico fino alla località Cappella distante 5
km dal centro paese dove insistono circa
200 abitanti. Per tali motivi- conclude il primo cittadino nella nota diretta
al Prefetto- e per le conseguenti ragioni di igiene e
sanità pubblica e prima di emettere ordinanza contingibile per la tutela della
salute dei cittadini e degli studenti presenti sul territorio Vi chiedo di
intervenire nella vicenda per evitare i disagi sopra evidenziati. Si ricordi
inoltre prosegue Paletta - che il Comune ha aderito nel mese di luglio 2018 con
delibera di Consiglio Comunale n. 24 del 30.07.2018 al Consorzio Congesi per la
gestione del servizio idrico integrato, con l’affidamento che avverrà la
prossima settimana, e quindi nessun intervento di riduzione potrà essere effettuato
alla fornitura di acqua potabile.
Cirò- firmata la convenzione stipulata tra il Comune di Ciro' e il Caaf Confagricoltura, per l'invio della attività connesse al modello ISEE
Cirò- Alla presenza del Sindaco Francesco Paletta, del Responsabile
dell'ufficio territoriale di Confagricoltura Ciro' Marina Luigi Pirito e del
Responsabile territoriale CAA Confagricoltura Ciro' Marina Giuseppe Martino
oggi presso il Comune è stata firmata la
convenzione stipulata tra il Comune di Ciro' e il Caaf Confagricoltura,
per l'invio della attività connesse al modello ISEE, quali sgravi Luce, Gas, Idrico, assegno nucleo
familiare e assegno di maternità . Il servizio CAAF così
potrà essere presente anche nel comune di Ciro', dopo quello di Ciro' Marina,
nell'ottica dell'ampliamento dei servizi al cittadino e alle categorie
disagiate. Questo sta a dimostrare che il lavoro di Confagricoltura sta
crescendo e ramificando nei diversi territori. Si ringrazia ancora
l'Amministrazione Comunale per la celerità nelle risposte, il Presidente
Provinciale di Crotone l' Avv. Diego Zurlo, e il Direttore Provinciale l' Avv.
Guglielmo Trocino che si sono dimostrati aperti nel voler aprire l'associazione
anche ad altre categorie oltre a quella agricola.
giovedì 6 dicembre 2018
Cirò- Denuncia: la Ginestra bianca in Italia rischia l’estinzione, cresce solo a Cirò. Quando fiorisce, la ginestra bianca diventa una nuvola di delicati fiorellini bianchi. Sole abbacinante e poca acqua non la spaventano: sembra quindi una delle piante perfette per un giardino del futuro, dove l’acqua si risparmia e le temperature possono raggiungere punte estreme. E invece no. La ginestra bianca in Italia ha vita difficilissima, tanto da rischiare l’estinzione. E’ la denuncia di Giuseppe De Fine, socio onorario della società botanica italiana, collaboratore della rivista ‘Pro-Natura’ ed esperto di piante tossiche e aromatiche del Crotonese. La tutela dell’area in cui cresce questa rara ginestra è stata pure oggetto di un’interrogazione da parte di Nicodemo Oliverio, capogruppo del PD, al Ministro dell’Ambiente e delle Politiche agricole alimentari e forestali qualche anno fa, ma ad oggi la situazione non è cambiata. I 70 ettari di area Sic delle Dune della Marinella dove da cinque milioni di anni cresce la Ginestra bianca, sono ancora incustoditi , dove animali, fuoco, e uomo continuano ogni anno a deturparla. “Questa pianta a serio rischio estinzione – dichiarava qualche anno fa Oliverio – attende una adeguata tutela da parte dello Stato, della Regione Calabria e della provincia di Crotone al fine di evitare che venga distrutto un esemplare unico di biodiversità in Italia. Di questa rara e preziosa pianta (Retama retam) in Italia se ne trovano alcuni esemplari in Sicilia ma cresce prevalentemente a Cirò, in provincia di Crotone, sulle dune in località Marinella”. “Nonostante questo territorio – prosegue Oliverio – costituisca un’Area Sic (siti di importanza comunitaria) ed è pertanto inserito nelle aree sottoposte a vincolo ai sensi del Decreto del Ministro dell’ambiente 3 aprile 2000, ancora oggi risulta completamente abbandonato e incustodito”. E sottolinea: “Quel che è peggio, è che alcune persone non distinguendo una ginestra bianca da quella gialla, ne fanno legna da ardere, compiendo un grave danno all’ambiente e alla biodiversità”. Sempre nella stessa area era stata rinvenuta dallo stesso botanico, qualche anno fa, nascosta dalla vegetazione, di neoformazione, una nuova Duna, formatasi negli ultimi anni grazie ai forti venti di tramontana e maestrale presenti durante l’inverno, che aveva battezzata :la duna dell’elefante per la sua grande mole, una collina di sabbia bianca da cui si può scorgere il mare blu della preziosa costa cirotana impregnata di rari papaveri gialli e naturalmente di Ginestra bianca. Un territorio questo a vocazione fortemente turistica e paesaggistica di grande valore ambientale.
Cirò-
Denuncia: la Ginestra bianca in Italia rischia l’estinzione, cresce solo a
Cirò.
Quando fiorisce, la ginestra
bianca diventa una nuvola di delicati fiorellini bianchi. Sole
abbacinante e poca acqua non la spaventano: sembra quindi una delle piante perfette
per un giardino del futuro, dove l’acqua si risparmia e le temperature possono
raggiungere punte estreme. E invece no. La ginestra bianca in Italia ha vita difficilissima, tanto da rischiare
l’estinzione. E’ la denuncia di Giuseppe De Fine, socio onorario della
società botanica italiana, collaboratore della rivista ‘Pro-Natura’ ed esperto
di piante tossiche e aromatiche del Crotonese. La tutela dell’area in cui
cresce questa rara ginestra è stata pure oggetto di un’interrogazione da parte di
Nicodemo Oliverio, capogruppo del PD, al Ministro dell’Ambiente e delle
Politiche agricole alimentari e forestali qualche anno fa, ma ad oggi la situazione non
è cambiata. I 70 ettari di area Sic delle Dune della Marinella dove da cinque
milioni di anni cresce la Ginestra bianca, sono ancora incustoditi , dove
animali, fuoco, e uomo continuano ogni
anno a deturparla. “Questa pianta a serio rischio estinzione – dichiarava
qualche anno fa Oliverio – attende una
adeguata tutela da parte dello Stato, della Regione Calabria e della provincia
di Crotone al fine di evitare che venga distrutto un esemplare unico di
biodiversità in Italia.
Di questa rara e preziosa pianta (Retama
retam) in Italia se ne trovano alcuni esemplari in Sicilia ma cresce
prevalentemente a Cirò, in provincia di Crotone, sulle dune in località
Marinella”. “Nonostante questo territorio – prosegue Oliverio – costituisca
un’Area Sic (siti di importanza comunitaria) ed è pertanto inserito nelle aree
sottoposte a vincolo ai sensi del Decreto del Ministro dell’ambiente 3 aprile
2000, ancora oggi risulta completamente abbandonato e incustodito”. E
sottolinea: “Quel che è peggio, è che alcune persone non distinguendo una
ginestra bianca da quella gialla, ne fanno legna da ardere, compiendo un grave
danno all’ambiente e alla biodiversità”. Sempre nella stessa area era stata rinvenuta dallo stesso botanico,
qualche anno fa, nascosta dalla vegetazione, di neoformazione, una nuova Duna, formatasi negli ultimi anni grazie ai forti
venti di tramontana e maestrale presenti durante l’inverno, che aveva battezzata
:la duna dell’elefante per la sua grande mole, una collina di sabbia
bianca da cui si può scorgere il mare blu della preziosa costa cirotana
impregnata di rari papaveri gialli e naturalmente di Ginestra bianca. Un
territorio questo a vocazione fortemente turistica e paesaggistica di grande
valore ambientale.
domenica 25 novembre 2018
Cirò- L’Associazione Giovanni Paolo II Caritas presieduta da Marisa Blefari dipinge di rosso una panchina su viale Pugliese nel giorno dedicato al femminicidio.
Cirò-
L’Associazione Giovanni Paolo II Caritas presieduta da Marisa Blefari dipinge
di rosso una panchina su viale Pugliese
nel giorno dedicato al femminicidio, in ricordo
delle vittime di violenza e abusi sulle donne.
Possiamo fare tanto possiamo cambiare le cose, scrive in una nota
Blefari- Cirò nel suo piccolo vuole dare
un segno. Una panchina rossa , prosegue la presidente- serve a ricordare che le
donne vanno amate curate rispettate ; serve a dire no alla violenza agli
abusi; serve a ricordare che è rosso il cuore di una donna quando piange; serve
a ricordare che 'rosso' è il sangue che mai più deve sporcare il corpo e l’
anima di una donna; serve anche per dire
che tanti sono gli uomini che amano e rispettano le loro compagne...
gli uomini veri. E’ con questo
spirito che l’associazione onlus ha
voluto testimoniare la loro presenza e partecipazione in un territorio difficile come il cirotano ,
dove proprio ieri una delegazione del PD
di Cirò Marina si è recato presso il cimitero di Cirò Marina dove è stata
ricordata Antonella Lettieri vittima di
femminicidio proprio nel giorno in cui
si dovrebbe festeggiare la donna: l’8 marzo
2017. Il 25 novembre non è un
giorno qualunque ma è stato scelto dall’assemblea
dell’Onu nel 1999 in ricordo del sacrificio delle sorelle Mirabal, attiviste
del “Movimento 14 giugno”, un gruppo politico clandestino dominicano che si
opponeva alla dittatura di Rafael Leónidas Trujillo, da cui il mondo cominciò a denunciare il
femminicidio e gli abusi di genere.
Cirò- Condividere con il territorio di Mammola, in provincia di Reggio Calabria, un percorso di valorizzazione delle comuni radici religiose che la legano alla Città del Vino e del Calendario. Nel nome di San Nicodemo che nacque nell’antica Pscron odierna Cirò
Cirò- Condividere
con il territorio di Mammola, in provincia di Reggio Calabria, un percorso di
valorizzazione delle comuni radici religiose che la legano alla Città del Vino
e del Calendario. Nel nome di San Nicodemo che nacque nell’antica Pscron
odierna Cirò e che a Mammola operò fino
alla sua morte. Parallelamente, promuovere i principali marcatori
identitari enogastronomici delle due aree rappresentate dallo stocco e dal vino, entrambe produzioni d’eccellenza e dalla
forte connotazione culturale. L’occasione per rilanciare la proposta è stata
offerta al Primo Cittadino Francesco Paletta dalla presentazione del
libro” l’Epopea di Nunzio” dello scrittore Giuseppe
I.W. Germanò ospitata nei giorni scorsi ne‘ “A Casedda”, il centro culturale
dell’azienda Librandi che ha promosso l’iniziativa culturale. Ne dà
notizia lo stesso Paletta che si complimenta
con Librandi per la qualità di un’iniziativa che conferma la
sensibilità e responsabilità sociale e culturale della storica e prestigiosa
cantina di Cirò. All’incontro con l’Autore, al quale hanno partecipato, tra gli
altri, oltre al patron Nicodemo Librandi, il giornalista
enogastronomico Gianfranco Manfredi, il Direttore del Dipartimento di
Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria Prof. Giuseppe
ZimbalattI ed il Direttore generale di Unindustria Rosario Branda, è
seguita, a Borgo SaveronA, la degustazione dei piatti a base di
stocco preparati dallo Chef Nunzio Pisano protagonista del viaggio in
Norvegia alla scoperta delle produzioni identitarie dello stoccafisso
raccontato dalle pagine di Germanò.
Cirò- “Valorizzare e recuperare il centro collinare, con interventi di riqualificazione e recupero anziché pensare ad urbanizzare la costa”
Cirò- “Valorizzare
e recuperare il centro collinare, con interventi di riqualificazione e recupero
anziché pensare ad urbanizzare la costa”, ne è convinto il
gruppo consiliare del Pd “L’Altra Cirò”.
Una querelle tra minoranza e maggioranza durante l’ultimo consiglio,
scaturita dall’ipotesi dell’amministrazione
guidata da Francesco Paletta di
voler urbanizzazione il litorale inserendolo
nel Piano di sviluppo associato. Dove, precisa il sindaco, l’urbanizzazione e relativi investimenti
riguarderanno solo l’area a monte della
SS106 , mentre lungo la fascia
costiera sottostante rimarrebbe il vincolo di vietata edificabilità assoluta. Si pensi invece- replica il capo gruppo e segretario cittadino del Pd Francesco
Marino contrario all’urbanizzazione marina- ad interventi volti a farne un’attrazione per il
turismo ambientalista e naturalista dei 70 ettari dell’area”Sic Marinella delle
Dune e della Ginestra bianca “, che si
trova lungo la fascia costiera di Cirò. Inoltre – prosegue Marino- “ l’insediamento urbanistico del litorale andrebbe a penalizzare ulteriormente e
pregiudicare completamente la rivitalizzazione del borgo antico, che soffre per
la grave spoliazione di abitanti; anziché guardare alla costa – osserva
- occorre valorizzare e recuperare il
centro collinare, con interventi di riqualificazione e recupero”. Dovrebbe
invece, conclude il segretario del Pd- il Psa rispondere alla vocazione
viticola ed un sviluppo turistico legato alla natura e il paesaggio senza
stravolgere il territorio .
lunedì 19 novembre 2018
Cirò – Il
turismo enogastronomico ha invaso l’antico borgo per festeggiare il vino
novello nella serata di San Martino, dove circa 1000 persone provenienti da
tutto il circondario da Lamezia a Rossano, hanno visitato la manifestazione dedicata al
dio Bacco. Si è trattato della quarta
edizione della “festa regionale del vino calabrese e dell’enoturismo”, promossa
dall’amministrazione Comunale con il progetto itinerante “Nostos – marcatori
identitari per i turismi e l’associazione europea Otto torri sullo Jonio”. Sono
stati offerti calici, sacche e ticket prima di addentrarsi nel borgo; le aree
Slow Food gestite dalla Condotta Pollino Sibaritide Arberia con la
partecipazione dell’agrichef Enzo Barbieri lungo Via S.Nicodemo (Vico II e Vico
III); l’area cantine del Consorzio di tutela vini DOC di Cirò e Melissa attorno
alla Chiesa S.Giovanni; lo stand gastronomico della Proloco cittadina attorno
alla Chiesa della Madonna del Carmine; lo stand gastronomico di Confagricoltura
in Via Casoppero; lo stand gastronomico e di dolci proposti dall’Associazione
Giovanni Paolo II a Palazzo Susanna. Per tutta la serata era disponibile anche
una navetta gratuita messa a disposizione dal Comune che ha accompagnato i visitatori dai parcheggi fuori dal perimetro
del borgo storico e dalla fermate nelle zone Cimitero, largo Madonna, Arenacchio,
S.Elia e Piazza Mavilia. I numerosi visitatori sono stati accolti in Piazza della Repubblica difronte il
Palazzo dei Musei dallo stand comunale dove sarà possibile recuperare le mappe
Nostos del centro storico con l’indicazione dei punti panoramici, dei luoghi di
interesse, dei monumenti principali e delle chiese che resteranno aperte in
occasione dell’evento e infine delle diverse aree allestite appositamente nelle
zona più caratteristiche del borgo come il “Portello”, dove i turisti hanno potuto visitare anche la casa nativa di
San Nicodemo nato nell’allora villaggio Pscron odierna Cirò. Proprio in questa
area gli enoturisti hanno potuto ammirare la magica terrazza della Roccia del
Diavolo romanticamente ribattezzata per l’occasione “Kissing Zone”. Un importante
itinerario enogastronomico, e culturale,
è stato preso d’assalto dai numerosi turisti e gente locale, sono stati
visitati anche le chiese , i musei, la
Casa natale di Luigi Lilio. Una manifestazione che ha visto la
partecipazione di molte associazioni
come la Giovanni paolo II, le Quattro porte e la Proloco Cirò. Hanno aderito
all’evento anche il consorzio di tutela vini doc di Cirò e Melissa, l’Enoteca Regionale
casa dei vini di Calabria, la Confederazione italiana agricoltura (Cia), le due
condotte slow food Pollino Sibarite Arberia e Crotone, Confagricoltura e Coldiretti
Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia. Ancora una volta Cirò diventa capitale del
vino della cultura e del turismo enogastronomico.
lunedì 12 novembre 2018
Cirò- Sono stati riconosciuti i debiti fuori bilancio per 190 mila euro stimati dagli uffici tecnici per lavori di somma urgenza che si sono resi necessari in seguito all’alluvione del 3 e 5 ottobre, punto deliberato dalla sola maggioranza del consiglio comunale di giovedì scorso. Inoltre sono stati chiesti 600 mila euro per e strade interpoderali distrutte dall’alluvione, è quanto riferisce durante il consiglio il sindaco Francesco Paletta. Intanto, prosegue il sindaco- Finalmente il castello di Cirò è diventato di proprietà del comune
Cirò- Sono stati
riconosciuti i debiti fuori bilancio per 190 mila euro stimati dagli uffici
tecnici per lavori di somma urgenza che si sono resi necessari in seguito all’alluvione
del 3 e 5 ottobre, punto deliberato dalla sola maggioranza del consiglio comunale
di giovedì scorso. Inoltre sono stati chiesti 600
mila euro per e strade interpoderali distrutte dall’alluvione, è quanto riferisce
durante il consiglio il sindaco Francesco Paletta. Intanto, prosegue il
sindaco- Finalmente il castello di Cirò è diventato di proprietà del comune,
l’atto di vendita risale al 6 novembre scorso,
l’atto di vendita, è seguita al
versamento a saldo delle pattuite ai tre proprietari, arriva dopo un anno e
mezzo dalla firma del compromesso ed ora –ha detto Paletta- ogni sviluppo è possibile, grazie anche al
finanziamento ministeriale di 2 milioni
di euro già accordato dal Ministero. Soddisfatta la maggioranza, la minoranza
consiliare Pd ha precisato- “che si tratta di un successo condiviso,
evidenziando l’impegno del parlamentare Nicodemo Oliverio nell’ assegnazione dei fondi, dove il
capogruppo della minoranza, Francesco Marino (Pd), ha ribadito la sua
perplessità sulla scelta di optare per la transazione con i privati anziché
esercitare l’esproprio. I vari intoppi che hanno determinato il ritardo, ha
spiegato il primo cittadino- in risposta
all’interrogazione presentata dal Pd nei mesi scorsi, inoltrata anche alla Prefettura,
che l’aveva sollecitata, era dovuta per l’esistenza di una ipoteca iscritta su
una particella che il proprietario Michele Colucci, il quale si è, comunque, impegnato ad
estinguere. Inoltre precisa Paletta- Nel compromesso non era stata inserita la
torre pentagonale, diventando motivo di contesa tra i proprietari, che alla fine è stata risolta con la
donazione al Comune.
Ad aumentare le potenzialità di attrazione turistica per
Cirò, oltre al Castello, si è aggiunto di recente la restituzione al Comune da
parte dell’associazione che l’aveva avuto in gestione dell’ostello della
gioventù di località Le Cappella, per il quale il sindaco ha annunciato la
possibilità di accedere ad un finanziamento nazionale. E’ stato un importante
Consiglio Comunale, questo, - ha riferito Giuseppe Dell’Aquila della minoranza,
dove abbiamo appreso, con immenso
piacere, che il problema relativo all'acquisto del Castello è stato risolto.
Finalmente aggiungo, congratulandomi personalmente anche con il Sindaco
Francesco Paletta per l'atteggiamento tenuto. Una notizia importantissima,
perchè vuol dire che l'intero comprensorio cirotano da oggi ha l'opportunità di
aggiungere ai propri servizi di promozione turistica una valida ed attesa
prospettiva: la restaurazione del Castello di Cirò. Tutto questo
grazie ai finanziamenti di circa 4
milioni che le amministrazioni a guida PD hanno portato nell'ultimo anno: mi
riferisco al Finanziamento di 2 mln del MIBACT grazie all'interessamento
dell'On. Nicodemo Nazzareno Oliverio e agli altri 2 mln investiti dalla Regione
Calabria ed annunciati proprio dal Presidente Gerardo Mario Oliverio durante la
convention sul Vino in Estate”.
Cirò- il Comune di Cirò è destinatario di un finanziamento regionale di €. 65.169,60 per il progetto di miglioramento della raccolta differenziata
Cirò- il
Comune di Cirò è destinatario di un finanziamento regionale di €. 65.169,60 per
il progetto di miglioramento della raccolta differenziata nel paese che
consentirà di aprire finalmente anche l'isola ecologica in località Cappella.
Si comunica inoltre, ha detto il sindaco Francesco Paletta- che alla data del
30.09.2018 abbiamo raggiunto quota
percentuale del 67,5% di differenziata che ci consentirà di prevedere una riduzione dei costi nella
prossima annualità 2019. A distanza di due anni esatti dall'inizio (
novembre 2016) l'invito rivolto alla popolazione di Cirò è quello di proseguire
nel percorso virtuoso intrapreso senza interruzioni. Il maltempo di questi
giorni, inoltre, prosegue il primo cittadino- aggravando la situazione delle
strade che portano alla discarica di Crotone ha fatto ritardare l'odierna
raccolta dell'indifferenziata che si è sbloccata solo dopo sollecito al
funzionario regionale incaricato.
Per tanto, conclude Paletta.-un grazie va agli
operatori della ditta Eco Works per gli straordinari resi alla comunità. La
differenziata è opportunità e rispetto
dell'ambiente, ai cittadini diciamo: collaborate.
Cirò- Manifestazione commemorativa dedicata alla memoria di Domenico Siciliani, i
Cirò- Manifestazione
commemorativa dedicata alla memoria di Domenico Siciliani, il generale di
origini cirotane autore materiale del bollettino della vittoria che il 4
novembre del 1918, esattamente un secolo fa, decretò la fine della I Guerra
Mondiale. Educare alla pace
significa tramandare memoria storica, contribuire a costruire un maggiore e
consapevole senso di appartenenza ad una comunità, trasmettere senso civico e
far comprendere che nessuna guerra, che si salga sul carro dei vincitori o
meno, può valere l’irrimediabile tributo di sangue e di vite. In questo
percorso di responsabilità verso il futuro le istituzioni devono camminare
insieme al mondo della Scuola e della Cultura. È quanto ha detto il
Sindaco Francesco Paletta intervenendo nel corso della manifestazione. La
Famiglia Siciliani, che ha partecipato con molti suoi componenti venuti a Cirò
da diverse parti d’Italia, ha fatto dono alla Città del Vino e del Calendario
di un mezzo busto del Generale, collocato e visibile ora a tutti in Piazza della
Repubblica.
I partecipanti all’evento sono stati accompagnati qui in corteo
dalle musiche della Fanfara dell’aeronautica militare di Roma che alla sera
nella Sala Filottete del Centro Servizi ha letteralmente conquistato ed
emozionato, con l’esecuzione di brani e musiche della tradizione bandistica
militare, il nutrito pubblico accorso. Dal profilo culturale del Generale
Siciliani, autore di più volumi, tracciato dallo storico Vanni Clodomiro; al
ricordo personale e familiare di un uomo perennemente in divisa condiviso dal
nipote Nicola Siciliani De Cumis. Sono, questi, alcuni dei momenti del convegno
“La grande guerra: conoscere, ricordare, tramandare” al quale hanno partecipato
tra gli altri, anche l’assessore alla cultura Francesco Mussuto, il dottor Vincenzo
Troisi in rappresentanza del Prefetto di Crotone Cosima Di Stani,
intervenuta poi al successivo Concerto della Fanfara e la dirigente scolastica
dell’Istituto omnicomprensivo Luigi Lilio Serafina Rita Anania, accompagnata
dagli studenti delle quinte classi.
Al Concerto della Fanfara sono
intervenuti insieme al Prefetto Di Stani
che ha sottolineato come i giovani principalmente, debbano fare proprio
l’impegno della memoria delle vittime e dei caduti in guerra, della convivenza
tra le persone ed i popoli affinchè non si verifichino più conflitti come
quelli, il Comandante della Capitaneria di Porto di Crotone Girolamo
Parretta ed il Capitano dei carabinieri della Compagnia di cirò marina
Alessandro Epifanio. Infine il Primo Cittadino ha colto l’occasione
per ringraziare per l’indispensabile contributo nell’organizzazione e nella
logistica la Pro Loco Cirò e l’associazione Giovanni Paolo II.
Cirò- Uno dei personaggi che restò accanto al Tenente Colonnello Domenico Siciliani, fu il Bersagliere Giuseppe Fuscaldo nativo della sua amata Cirò.
Cirò- Uno dei
personaggi che restò accanto al Tenente Colonnello Domenico Siciliani, fu il Bersagliere
Giuseppe Fuscaldo nativo della sua amata Cirò. Diceva di lui:” simpatico ed allegro “tiracapizzi”, esperto
nel cavalcare in groppa a muli o cavalli, forte e abile nel manovrare “traini e
sciaraball” calessi, tant’è che durante
il servizio di leva si fece onore nel dimostrare le sue qualità”. Siciliani da
cirotano conosceva bene i rioni “Valle”, “San Menna” e “Purgatorio” ove
Giuseppe era nato e cresciuto, fece richiesta nominativa del Bersagliere Giuseppe Fuscaldo classe 1895 del
distretto di Catanzaro-“Cotrone”, lo volle con lui, tra i suoi uomini, nel
plotone da lui comandato. Lo volle con
lui nella discesa al grande conflitto mondiale che oggi ricordiamo. Giuseppe fu insignito della medaglia di
bronzo al valor civile, restò a fianco del Colonnello Siciliani fino al
1917 anno in cui il Col. Siciliani fu destinato al Comando Supremo del Regio
Esercito. In quello stesso anno, Siciliani, uomo di altissimo ingegno, generoso
e modestissimo nel tempo stesso, di profonda cultura, di squisita umanità, di
una scrupolosa onestà, di grande fede volle congedare il Sergente Giuseppe
Fuscaldo, figlio unico di Fedele, per assistere suo padre malato e piangere sua
madre Chiara Morise. Con questo ricordo
di grande umanità, ieri in occasione
del Centenario del Bollettino della
Vittoria: 4 novembre 1918 – 4 novembre 2018 si è tenuta una manifestazione commemorativa dedicata alla
memoria del Generale Domenico Siciliani, a cui è stata dedicata una statua in piazza della
Repubblica. Nell’occasione si è esibita la Fanfara dell’aeronautica
militare di Roma in concerto nella Sala
Filottete del Centro Servizi di Cirò a cui ha partecipato S.E. il Prefetto di
Crotone Cosima Di Stani.
mercoledì 7 novembre 2018
Chiusa parzialmente la SP 7 Cirò-Cirò Marina
Cirò-I tecnici della Provincia insieme a quelli del
comune, dopo una attenta analisi, ieri pomeriggio decidono di lasciare aperto
una sola carreggiata, anziché chiudere la SP7 che da Cirò va verso Cirò Marina in
seguito ad una voragine formatasi
improvvisamente sull’asfalto lunedì mattina dopo le forti piogge, dirottando verso la vecchia SS106 mezzi pesanti e autobus. I cirotani si
risvegliano con la chiusura di una parte della carreggiata della SP.7 per
consentire il solo transito di auto. Sul posto lunedì è intervenuto il presidente
della Provincia, Ugo Pugliese per il sopralluogo, a cui il sindaco Francesco
Paletta ha chiesto gli interventi di
somma urgenza. È quanto fa sapere il Sindaco Francesco Paletta che ha
partecipato al sopralluogo congiunto tra i tecnici della Provincia e
quelli del Comune. Il Primo Cittadino coglie l’occasione per ringraziare per la
disponibilità e la sensibilità dimostrata dal Presidente della Provinciale Ugo Pugliese recatosi
personalmente sul luogo per accertarsi della situazione.
Nell’auspicare
maggiore attenzione sul dissesto idrogeologico Paletta, ha sollecitato
alla Provincia di Crotone interventi di somma urgenza. Cirò non può rimanere un
paese isolato dalle frane. Anche se la
semi chiusura è stata decisa dai tecnici, la voragine va costantemente monitorata con
carotaggi da esperti del settore come
Geologi, visto la natura del terreno arenoso, monitorato le evidente crepe
sull’asfalto, ed il peso abnorme dei cubi di cemento messe a poca distanza dalla voragine
che va ad appesantire il già
provato manto stradale. Inoltre
la chiusura ai mezzi pesanti va segnalata soprattutto al bivio di Cirò Marina per impedire che i mezzi pesanti salgono su
inutilmente.
giovedì 1 novembre 2018
HALLOWEEN: QUANDO LA STORIA È CULTURA E NON FANTASCIENZA
Origine della festa di Halloween in un antico dipinto |
HALLOWEEN:
QUANDO LA STORIA È CULTURA E NON FANTASCIENZA
“Halloween:
etimologia del nome Il nome Halloween (in irlandese Hallow E’en), deriva dalla
forma contratta di All Hallows’ Eve, dove Hallow è la parola arcaica inglese
che significa Santo: la vigilia di tutti i Santi, quindi.
Ognissanti, invece, in inglese è All Hallows’ Day. L’importanza che, tuttavia,
viene data alla vigilia si deduce dal valore della cosmologia celtica: questa
concezione del tempo, seppur soltanto formalmente e linguisticamente parlando,
è molto presente nei paesi anglofoni, in cui diverse feste sono accompagnate
dalla parole “Eve”, tra cui la stessa notte di Capodanno, “New Year’s Eve”, o
la notte di Natale “Christmas Eve”. I Celti e i festeggiamenti di Samhain I
Celti erano prevalentemente un popolo di pastori, a differenza di altre culture
europee, come quelle del bacino del Mediterraneo. I ritmi della loro vita
erano, dunque, scanditi dai tempi che l’allevamento del bestiame imponeva,
tempi diversi da quelli dei campi. Alla fine della stagione estiva, i pastori
riportavano a valle le loro greggi, per prepararsi all’arrivo dell’inverno e
all’inizio del nuovo anno. Per i Celti, infatti, l’anno nuovo non cominciava il
1° gennaio come per noi oggi, bensì il 1° novembre, quando terminava
ufficialmente la stagione calda ed iniziava la stagione delle tenebre e del
freddo, il tempo in cui ci si chiudeva in casa per molti mesi, riparandosi dal
freddo, costruendo utensili e trascorrendo le serate a raccontare storie e
leggende. Il passaggio dall’estate all’inverno e dal vecchio al nuovo anno
veniva celebrato con lunghi festeggiamenti, lo Samhain (pronunciato sow-in,
dove sow fa rima con cow), che deriverebbe dal gaelico samhuinn e significa
“summer’s end”, fine dell’estate. In Irlanda la festa era nota come Samhein, o
La Samon, la festa del Sole, ma il concetto è lo stesso. In quel periodo
dell’anno i frutti dei campi (che pur non essendo la principale attività dei
celti, venivano comunque coltivati) erano assicurati, il bestiame era stato ben
nutrito dell’aria fresca e dei pascoli dei monti e le scorte per l’inverno
erano state preparate. La comunità, quindi, poteva riposarsi e ringraziare gli
Dei per la loro generosità. Ciò avveniva tramite lo Samhain, che, inoltre,
serviva ad esorcizzare l’arrivo dell’inverno e dei suoi pericoli, unendo e
rafforzando la comunità grazie ad un rito di passaggio che propiziasse la
benevolenza delle divinità. L’importanza che la popolazione celta attribuiva a
Samhain risiede nella loro concezione del tempo, visto come un cerchio
suddiviso in cicli: il termine di ogni ciclo era considerato molto importante e
carico di magia. Insieme a Samhain (31 ottobre, appunto) si festeggiavano
Lughnasadh (1 agosto), Beltane (30 aprile o 1 maggio), Imbolc (1-2 febbraio),
Yule (21 dicembre), Ostara (21 marzo), Litha (21 giugno) e Mabon (21
settembre). L’avvento del Cristianesimo non ha del tutto cancellato queste
festività, ma in molti casi si è sovrapposto ad esse conferendo loro contenuti
e significati diversi da quelli originari. La morte era il tema principale
della festa, in sintonia con ciò che stava avvenendo in natura: durante la
stagione invernale la vita sembra tacere, mentre in realtà si rinnova
sottoterra, dove tradizionalmente, tra l’altro, riposano i morti. Da qui è comprensibile
l’accostamento dello Samhain al culto dei morti. I Celti credevano che alla vigilia di ogni nuovo anno, cioè il 31
ottobre, Samhain chiamasse a sé tutti gli spiriti dei morti, che vivevano
in una landa di eterna giovinezza e felicità chiamata Tir nan Oge, e che le
forze degli spiriti potessero unirsi al mondo dei viventi, provocando in questo
modo il dissolvimento temporaneo delle leggi del tempo e dello spazio e facendo
sì che l’aldilà si fondesse con il mondo dei vivi e permettendo agli spiriti
erranti di vagare indisturbati sulla Terra. Samhain era, dunque, una celebrazione che univa la paura della morte e
degli spiriti all’allegria dei festeggiamenti per la fine del vecchio anno.
Durante la notte del 31 ottobre si
tenevano dei raduni nei boschi e sulle colline per la cerimonia dell’accensione
del Fuoco Sacro e venivano effettuati sacrifici animali. Vestiti con
maschere grottesche, i Celti tornavano al villaggio, facendosi luce con
lanterne costituite da cipolle intagliate al cui interno erano poste le braci
del Fuoco Sacro. Dopo questi riti i Celti festeggiavano per 3 giorni,
mascherandosi con le pelli degli animali uccisi per spaventare gli spiriti. In Irlanda si diffuse l’usanza di accendere
torce e fiaccole fuori dagli usci e di lasciare cibo e latte per le anime dei
defunti che avrebbero reso visita ai propri familiari, affinché potessero
rifocillarsi e decidessero di non fare scherzi ai viventi.
L’avvento
del Cristianesimo Attraverso le conquiste romane,
Cristiani e Celti vennero a contatto. L’evangelizzazione
delle Isole Britanniche portò con sé un nuovo concetto della vita, molto
distante da quello celtico e durante tale periodo la Chiesa tentò di sradicare
i culti pagani, ma non sempre vi riuscì. Halloween
non fu completamente cancellata, ma fu
in qualche modo cristianizzata, tramite l’istituzione del giorno di Ognissanti
il 1° Novembre e, in seguito, della commemorazione dei defunti il 2
Novembre. Fu Odilone di Cluny, nel 998 d.C., a dare l’avvio a quella che
sarebbe stata una nuova e longeva tradizione delle società occidentali. Allora
egli diede disposizione affinché i monasteri dipendenti dall’abbazia
celebrassero il rito dei defunti a partire dal vespro del 1° Novembre. Il
giorno seguente era invece disposto che fosse commemorato con un’Eucarestia
offerta al Signore, pro requie omnium defunctorum. Un’usanza che si diffuse ben
presto in tutta l’Europa cristiana, per giungere a Roma più tardi. La Festa di Ognissanti, infatti, fu
celebrata per la prima volta a Roma il 13 Maggio del 609 d.C., in occasione
della consacrazione del Pantheon alla Vergine Maria. Successivamente, Papa
Gregorio III stabilì che la Festa di Ognissanti fosse celebrata non più il 13
Maggio, bensì il 1° Novembre, come avveniva già da tempo in Francia. Fu
circa nel IX secolo d.C. che la Festa di Ognissanti venne ufficialmente
istituzionalizzata e quindi estesa a tutta la Chiesa, per opera di Papa
Gregorio IV. Fanno eccezione i cristiani Ortodossi, che coerentemente con le
prime celebrazioni, ancora oggi festeggiano Ognissanti in primavera, la
Domenica successiva alla Pentecoste. L’influenza del culto di Samhain non fu,
tuttavia, sradicata e per questo motivo la Chiesa aggiunse, nel X secolo, una
nuova festa: il 2 Novembre, Giorno dei Morti, dedicato alla memoria delle anime
degli scomparsi. Dall’Irlanda agli Stati
Uniti Verso la metà del XIX secolo, l’Irlanda fu investita da una terribile
carestia, ancor oggi ricordata con grande partecipazione dagli irlandesi. In
quel periodo per sfuggire alla povertà, molte persone decisero di abbandonare
l’isola e di tentar fortuna negli Stati Uniti, dove crearono, come molte
altre nazionalità, una forte comunità. All’interno di essa venivano mantenute
vive le tradizioni ed i costumi della loro patria, e tra di essi il 31 Ottobre
veniva celebrato Halloween. Ben presto, questa usanza si diffuse in tutto il
popolo americano, diventando quasi una festa nazionale. Più recentemente, gli
Stati Uniti grazie al cinema ed alla televisione hanno esportato in tutto il
mondo i festeggiamenti di Halloween, contagiando anche quella parte dell’Europa
che ne era rimasta estranea. In moltissimi film e telefilm spesso appaiono la
famosa zucca ed i bambini mascherati che bussano alle porte. E molti, infine,
sono i libri ed i racconti horror che prendono Halloween come sfondo o come
spunto delle loro trame. Negli Stati
Uniti Halloween ha perso i suoi significati religiosi e rituali, ed è diventata
un’occasione per divertirsi e organizzare costosi e allegri festeggiamenti.
Pare che ogni anno gli Americani spendano due milioni e mezzo di dollari in
costumi, addobbi e feste per il 31 ottobre.
Perché
dolcetto o scherzetto? La notte di Halloween i bambini si
divertono nel famoso gioco del “trick or threat”, cioé “dolcetto o scherzetto”.
Travestiti con maschere e costumi mostruosi, vanno di casa in casa chiedendo
dolcetti o qualche moneta. Se non ricevono niente, possono giocare un brutto
scherzo ai proprietari di quella casa, come svuotare la pattumiera nel giardino
o attaccare lattine vuote al tubo di scappamento dell’auto. La tradizione di tale gioco sembra aver
avuto origine nell’Europa del IX secolo d.C. quando dagli inglesi veniva chiamata souling, ovvero “elemosina di anime”. A quell’epoca il 2 novembre i
Cristiani vagavano di villaggio in villaggio chiedendo in elemosina del “pane
d’anima”, un dolce di forma quadrata guarnito con uva passa, in cambio della
promessa di pregare per le anime dei defunti. Più “dolci dell’anima” una
persona riceveva, più preghiere questa persona prometteva di recitare per i
defunti della famiglia che aveva donato il pane.
Tornando ancora indietro nei secoli, si narra che nella notte di Samhain le
Fate erano solite fare alcuni “scherzetti” agli umani, portandoli a perdersi
nelle “colline delle Fate”, dove rimanevano intrappolati per sempre. I Celti
quindi, per guadagnarsi il favore delle Fate erano soliti offrire del cibo o
latte che veniva lasciato sui gradini delle loro case. O ancora, l’usanza dei
bambini di bussare alle porte delle case chiedendo dolci, potrebbe derivare
dall’usanza dei Celti di lasciare cibo e latte fuori dalla porta, nella
speranza di ingraziarsi gli spiriti in giro durante la notte del 31 ottobre ed
evitare le loro malefatte. L’abitudine
di mascherarsi in occasione di Halloween deriva probabilmente dall’usanza celtica
di indossare pelli di animali e maschere mostruose durante i riti di Samhain e
dell’accensione del Fuoco Sacro, per spaventare gli spiriti e tenerli lontani
dai villaggi”.
Cirò- In occasione della ricorrenza della commemorazione dei defunti Sabato scorso presso le Suore di S. Antonio in Cirò l’Associazione Arcobaleno Onlus ha organizzato per il quarto anno consecutivo in collaborazione con Oratorio Domenico Savio la tradizionale “Pasta dei Morti”.
Cirò- In occasione della ricorrenza della commemorazione dei defunti
Sabato scorso presso le Suore di S. Antonio in Cirò l’Associazione Arcobaleno Onlus ha organizzato per il quarto anno
consecutivo in collaborazione con Oratorio Domenico Savio la tradizionale
“Pasta dei Morti”. Come vuole la tradizione cirotana. In questo periodo, si
usa infatti ricordare i nostri defunti
condividendo il cibo in loro suffragio. Alcuni dei prodotti alimentari saranno
offerti dal Banco delle Opere di Carità e altri dalla sottoscrizione dei
volontari che, inoltre, cucineranno e distribuiranno le pietanze preparate.
Sono stati invitati gli anziani, persone sole, giovani.
La manifestazione dedicato alla commemorazione dei defunti, vede
usanze e tradizioni tra riti pagani e antiche
tradizioni culinarie. A cominciare sono proprio i bambini, i quali vanno da
casa in casa per racimolare dolci. Una festa antica chiamata i “Morticeddi”, a
cui purtroppo sta lasciando il posto all’americana Halloween sempre più di moda anche nelle nostre realtà.
Secondo le antiche tradizioni, la famiglia che deve ricordare un caro estinto,
soprattutto nei piccoli centri, prepara
squisite pietanze, soprattutto primi piatti con sugo di maiale, e olio novello,
che verrà offerto ai vicini, poiché la tradizione vuole che con questo gesto
l’anima del defunto si potrà saziare almeno una volta l’anno. Gli anziani
raccontano che la notte in sogno ogni
defunto ringrazia i parenti per il “pranzo ricevuto”. C’è anche chi dimentica o
non rispetta questa tradizione, in questo caso, gli anziani raccontano di aver
visto in sogno i propri defunti seduti ad un tavolo vuoto lasciati digiuni, e
per questo che molte famiglie preparano dei pranzi e li regalano alla gente più
povera, o se non hanno defunti da ricordare preparano pietanze per loro stessi,
annotando il pranzo alle anime dimenticate. Tra i dolci più diffusi del periodo
sono i “crispeddi”, che ogni famiglia in questo periodo prepara. Questi dolci
vengono anche regalati, e quando si danno viene menzionato sempre il nome del
defunto. Per la buona riuscita della manifestazione sono state ringraziati le
suore di San Antonio per l’ospitalità,
il Parroco Don Matteo Giacobbe, e Antonella Cinefra dell’associazione
Arcobaleno.
Cirò- Il maltempo mette in ginocchio il paese collinare con frane smottamenti ed allagamenti di intere aree anche in pieno centro abitato,
Cirò- Il maltempo mette in ginocchio il paese collinare con frane smottamenti ed allagamenti di
intere aree anche in pieno centro abitato, dove la furia del fango e pioggia ha
divelto la parete di una abitazione che solo per coincidenza, in quel momento i proprietari non si trovavano all’interno.Il
sindaco proclama lo stato di emergenza. Paura , tanta paura per gli abitanti che
vivono ai piedi dei costoni che sovrastano le abitazioni di via Arenacchio, via
De Gasperi via Sante Croci, via Madonna delle Grazie interessati da smottamenti. Non è
andato meglio alla circolazione , in tilt la provinciale Cirò- Cirò Marina,
colpita in almeno cinque punti da importanti frane e smottamenti che in piena
notte durante il nubifragio, avevano chiuso da fango e melma la provinciale.
Una frana è caduta pure lungo
l’altra provinciale Cirò –Umbriatico in zona Leguno e in zona coppa, dove il
muro di contenimento continua il suo stato di cedimento. Impraticabile è ormai
la terza provinciale Cirò –Vallo ormai ridotta ad una mulattiere. Il sindaco
per tutta la notte ha fatto la spola da una frana all’altra avvisando
tempestivamente i cittadini sui social sulla presenza di frane e l’interruzione
della viabilità per scongiurare ulteriori danni a persone o cose. Sul posto al
lavoro vigili del fuoco, carabinieri e gli operai del comune che hanno sin da
subito allontanati i detriti dall’asfalto
e pichettato i bordi della strada interessati da frane e smottamenti. Una situazione difficile per Cirò, se crolla anche questa
provinciale Cirò-Cirò Marina, l’antico borgo rimarrà completamente isolata.
Intanto l’ufficio tecnico sta monitorando le frane e la conta dei danni che
pare risultano essere cospicui. Intanto
il sindaco ha richiesto lo stato di emergenza, è stata inviata una comunicazione alla Protezione Civile
Nazionale e Regionale e di quanto accaduto è
stato allertato anche il Prefetto di Crotone. “C’è grave pericolo per l’incolumità pubblica a causa delle numerose
strade e dei costoni franati”, scrive in una nota il primo cittadino. Anche il depuratore e la rete
fognaria –prosegue-hanno subito gravi danni. Alcune abitazioni sono piene di
fango. Ovunque massima attenzione da parte della macchina comunale. Si
stanno valutando gli sgomberi. L’Arpacal ha comunicato agli uffici comunali
che ieri (domenica 28) in sole 6 ore, sono caduti 190 mm di pioggia.
lunedì 29 ottobre 2018
Cirò- L’Antico borgo festeggia San Martino il prossimo 11 novembre,
Cirò-
L’Antico borgo festeggia San Martino il prossimo 11 novembre, dalle ore 17
,con la quarta edizione della “Festa del vino calabrese”, un evento
regionale di Enoturismo con tanto vino
novello e prodotti agroalimentari, evento questo a cui si può aderire entro il prossimo lunedi 5 novembre.
Promozione del vino calabrese e del suo novello, dello straordinario patrimonio
storico, culturale, identitario e produttivo connesso alla vite ed al vino dei
diversi terroir calabresi e della più autentica identità enogastronomica;
rilancio della grande sfida della rivitalizzazione dei centri storici e del
ritorno alla terra e all’entroterra. Sono, questi, gli obiettivi sottesi alla
4a edizione della festa del vino calabrese e dell’enoturismo. E’ quanto fa
sapere l’assessore al turismo Cataldo Scarola,
il quale ha invitato a partecipare le cantine vitivinicole calabresi
(produttrici o meno di novello) sia, attraverso le rispettive associazioni di
categoria e reti associative ufficiali, i piccoli produttori di eccellenze
agroalimentari a filiera corta ed artigianali dell’intero territorio regionale
ai quali e fino ad esaurimento posti saranno garantiti dall’Amministrazione
Comunale spazio pubblico e casette coperte ad hoc lungo un itinerario
emozionale, del gusto e sensoriale. - Le adesioni dovranno pervenire via mail a
sindaco@comune.ciro.kr.it entro e non oltre lunedì 5 novembre.
L’evento, promosso dall’Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Francesco Paletta, coordinatore regionale delle città del vino calabresi, insieme al Progetto NostoS – Marcatori Identitari per i Turismi ed all’Associazione Europea Otto Torri sullo Jonio, si inserisce nel quadro delle iniziative della “Giornata Europea dell’EnoturismO ideata nel 2009 da Recevin, la rete europea delle Città del Vino e sostenuta dalle varie associazioni nazionali nei diversi territori del vino del Vecchio Continente. Nel corso della serata, nel quadro della richiamata considerazione strategica del vino come strumento di promozione culturale e di marketing territoriale, resteranno aperte tutte le caratteristiche chiese del Centro Storico e tutte e quattro le diverse aree museali di Cirò: quella contadina e del vino, quella archeologica, quella dedicata al cirotano Giano Lacinio l’ultimo grande alchimista della storia universale e quella dedicata a Luigi LiliO, il matematico cirotano al quale nel XVI si deve la riforma dell’attuale Calendario Gregoriano del 1582.
L’evento, promosso dall’Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Francesco Paletta, coordinatore regionale delle città del vino calabresi, insieme al Progetto NostoS – Marcatori Identitari per i Turismi ed all’Associazione Europea Otto Torri sullo Jonio, si inserisce nel quadro delle iniziative della “Giornata Europea dell’EnoturismO ideata nel 2009 da Recevin, la rete europea delle Città del Vino e sostenuta dalle varie associazioni nazionali nei diversi territori del vino del Vecchio Continente. Nel corso della serata, nel quadro della richiamata considerazione strategica del vino come strumento di promozione culturale e di marketing territoriale, resteranno aperte tutte le caratteristiche chiese del Centro Storico e tutte e quattro le diverse aree museali di Cirò: quella contadina e del vino, quella archeologica, quella dedicata al cirotano Giano Lacinio l’ultimo grande alchimista della storia universale e quella dedicata a Luigi LiliO, il matematico cirotano al quale nel XVI si deve la riforma dell’attuale Calendario Gregoriano del 1582.
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