Cirò- Bambini giocano pericolosamente su un relitto abbandonato dai clandestini la scorsa estate, a quattro passi dall’area SIC(sito di interesse comunitario per la presenza della rara ginestra bianca), tra il torrente Santa Venere e la Marinella, costa prediletta dai cirotani per trascorrere le vacanze al mare. “Non è possibile -ci riferisce una signora, -che un relitto così grande, un ammasso di ferraglia -possa rimanere indisturbata su una delle spiagge più belle e pulite del cirotano, e nessuno prende provvedimenti ad un anno dal suo sbarco per rimuoverla”. Non solo ferraglia, ma all’interno della barca a vela, distrutta dal mare prima e dall’uomo dopo, vivono indisturbati insetti e topi i quali vi hanno trovato riparo. Depredata da tutti i suoi cimeli e spogliata dai suoi attrezzi di navigazione, rimane un grande scheletro di ferraglia forse 40-50 quintali di ferro che la salsedine sta corrodendo lasciando intravedere la ruggine che si sta depositando sulla bianca sabbia della Marinella. E’ una bruttura inquinante, che su una spiaggia protetta dalla comunità europea, non dovrebbe rimanerci più di tanto, ma dovrebbe essere già rimossa e demolita , soprattutto, a parte i danni ambientali, prima che qualche sprovveduto bambino troppo curioso, si possa fare male.