Cirò- Dopo le querelle tra amministratori e UDC scende in campo Giuseppe Siciliani della locale sezione di Futuro e Libertà che in un comunicato affidato al Quotidiano scrive:” E’ la nostra storia che ci chiede di risorgere- Le critiche e le risposte comparse in questi giorni sui giornali sulla gestione della cosa pubblica a Cirò suscitano indifferenza nella popolazione che guarda con preoccupazione al proprio futuro e che nell’ambito della prossima campagna elettorale per il rinnovo del consiglio comunale vorrebbe una discussione non su ciò che è stato, ma su come far crescere il nostro Paese”. Difatti se guardiamo al passato, prosegue la nota di Siciliani:” di certo per ogni amministrazione comunale troveremo sostenitori per le cose fatte e denigratori di ciò che non è stato realizzato, con il risultato di far scendere il livello della discussione politica a personalismi di parte e a diverbi personali. Noi, al contrario,- riteniamo che oggi in un momento in cui i trasferimenti statali e regionali sono sempre più complessi e l’avvento del federalismo comunale, il dibattito politico debba spostarsi su come affrontare i prossimi anni per far crescere il nostro Paese”. Di fatti, al di là di ciò che le ultime amministrazione hanno realizzato, scrive Giuseppe Siciliani:” è sotto gli occhi di tutti che Cirò non è cresciuta come i Paesi limitrofi, e ancora oggi i problemi del lavoro, dell’uva e del commercio sono quelli che ogni cittadino deve affrontare quotidianamente”. Quali sono, dunque, le ricette che debbono essere adottate per avviare una ripresa di Cirò alla luce del federalismo comunale e per affrontare i prossimi anni con una lucida visione strategica? E’ questa forse la principale difficoltà che si presenterà alla nuova amministrazione, la necessità di sfruttare le proprie risorse come metodo di governo basato sul senso della realtà e sul riferimento primario dell’efficienza, ma compatibile con la solidarietà, ne è convinto il presidente di FLI di Cirò. Per ottenere ciò è necessario superare i personalismi e soprattutto le aggregazioni delle idee che appaiono superate da nuovi modelli di sviluppo dove, -la progettualità di tipo Europeo e lo sfruttamento delle proprie risorse, ne siano i principi ispiratori. La necessità di crescita di Cirò impone alle forze politiche di unirsi in un disegno di sviluppo a cui concorrono tutte le nostre competenze e professionalità ad ordire una rinascita del nostro Paese. Oggi più che mai, secondo la sezione di Fli di Cirò- dobbiamo sviluppare una macroeconomia attraverso una seria progettualità europea che ci consenta di recuperare il centro storico e il castello, la storia del passato e la cultura che da essa scaturisce; ed una microeconomia, attraverso l’autogestione delle nostre risorse, il mare, la spazzatura, l’acqua e la manutenzione per creare nuovi posti di lavoro e offrire più servizi ai cittadini. Dobbiamo lavorare al nuovo piano regolatore che esso sia fonte di sviluppo verso il mare e verso Cirò Marina ed assumersi il coraggio di modificare le aree edificabili concordando con i proprietari di queste aree un chiaro e definito progetto di lottizzazione; sforzarci di pensare ai giovani e allo sport, ai deboli come i bambini, gli anziani ed i disabili; lavorare perché Cirò diventi più bella, più produttiva e dal volto più umano”. Non siamo noi del FLI che lo chiediamo, conclude Siciliani “ma è la storia del nostro piccolo Paese che oggi chiede a tutti i cittadini che si uniscano per una rinascita dell’antico splendore di Cirò”.