Cirò- Lo stalking è assolutamente peculiare e non va
assimilato alle altre forme di molestia, perché ruba l’esistenza alle vittime,
che nella stragrande maggioranza dei casi sono donne perseguitate dall’ex
marito o compagno, che, nel momento in cui la relazione finisce, non accetta la
separazione. In una congiuntura, che fa registrare addirittura una “strage di
donne”, la sezione Anfi di Cirò Marina, presieduta dall’avvocato Giovanna
Abbruzzino, ha proposto ieri il convegno “Stalking e violenza familiare”, in
collaborazione con le Confraternite di Misericordie di Cirò e di Cirò Marina,
con il Comune di Cirò, l’Iis “Gangale di Cirò Marina, l’Omnicomprensivo di
Cirò, la Prociv Arci
di Cirò, il Lions club Cirò Krimisa, il Rotary club “Terra degli Enotri” e l’Istituto
musicale “Donizetti”.
Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Crotone ha
accreditato l’evento formativo, il giornalista Francesco Mazza ha moderato gli
interventi. Le avvocatesse Floriana Maietta e Teresa Paladini, socie dell’Anfi,
che riunisce i familiaristi, hanno introdotto l’argomento. La prima ha parlato
dell’articolo 612 bis del codice penale, dettato in materia di atti
persecutori, conosciuti con il termine anglosassone “stalking”, e accennato
alla vicenda della 17enne Carmela, accoltellata a Palermo dall’ex fidanzato-
stolker della sorella Lucia.
La Maietta
ha rilevato: “Ci sono vittime caratterialmente forti oppure deboli, e spesso lo
stalking viene strumentalizzato in sede di separazione legale per ottenere
condizioni più favorevoli”.
La sua collega Paladini ha illustrato, invece, la
violenza familiare e la legge 172,
in vigore dal 23 ottobre, che ha inasprito le pene per i
maltrattamenti in famiglia a danno dei minori. Lo stalking si estrinseca in
mille modalità: telefonate insistenti, appostamenti, pedinamenti,
danneggiamenti, violenza privata, a volte purtroppo anche nella violenza
fisica, familiare, sessuale e nell’omicidio.
Tutti i relatori
hanno argomentato che è necessario condurre tante donne ad uscire dal loro
silenzio e a denunciare i rispettivi carnefici. Le istituzioni a vario titolo
competenti devono investire sulla prevenzione del fenomeno e sostenere economicamente i centri che si
occupano delle vittime di violenza.
Gli atti persecutori provocano sovente danni psicologici e relazionali molto gravi. Oggi esiste la rete-“No- violenza”, che accoglie le segnalazioni via internet. Comunque, soprattutto l’inserimento nel codice penale dell’articolo 612 bis, che ha introdotto nel nostro ordinamento il reato di stalking o, meglio, di atti persecutori, è arrivato a “colmare non un vuoto, ma un abisso normativo, perché prima il persecutore veniva punito con pene ridicole e non poteva essere sottoposto a misure cautelari”. Lo ha precisato il sostituto procuratore reggente di Locri, Salvatore Cosentino. Per il sindaco Mario Caruso, occorre attivare dei centri di ascolto perlomeno in ogni distretto. Lui ha invitato gli studenti presenti a denunciare ogni eventuale forma di abuso e violenza, perché “dobbiamo dare vita alla cultura della legalità”. L’on.le Franco Laratta ha invece trattato il tema“la donna del Sud: dalla sottomissione all’emancipazione”. Il suo è stato un excursus dal passato, quando la donna passava dal padre- padrone al marito padrone, vivendo uno stato di sottomissione, che si traduceva spesso nella violenza fisica. Una condizione che purtroppo ancora sopravvive in alcuni paesi, specie del sud. E, spesso, tra le mura domestiche accadono gli episodi più violenti. Per fortuna, ha proseguito Laratta, nel corso degli anni, la maggior parte delle donne si è emancipata, ha iniziato a denunciare i soprusi, anche facendo rete. Ma c’è ancora tanto da fare, se, dall’inizio del 2012 ad oggi, più di 100 donne sono state uccise. A suo giudizio, urgono maggiore prevenzione e sostegno, un cambiamento culturale e fondi ai centri che accolgono le persone abusate. I profili processuali dello stalking e del mobbing li ha trattati il magistrato penale presso il Tribunale di Crotone, Michele Ciociola. Il giurista ha sviscerato gli articoli 612 bis e 572 del codice penale. Il secondo sanziona i maltrattamenti in famiglia o verso fanciulli. “Le attuali leggi a tutela dei minori sono eccellenti- ha commentato il neuropsichiatra infantile Salvatore Bagalà, che ha relazionato su“Stalking: la prospettiva sanitaria”. La docente dell’Unical, Anna Lasso, partendo dai“profili civilistici degli Ordini di protezione contro gli abusi familiari” ha elencato gli strumenti giuridici a disposizione. V’è da annotare che nel suo intervento il sostituto procuratore Cosentino ha sostenuto l’opportunità di abbandonare il termine inglese “stalking” e parlare di”atti persecutori”. Che, oggi, per fortuna, sono sempre più spesso oggetto di denuncia perché finalmente c’è una norma incriminatrice, la 612 bis. Nel corso del convegno si è proceduto alla consegna del “I premio Anfi. sezione di Cirò Marina” alla classe V B del Liceo scientifico di Cirò, che ha presentato un filmato. Per le scuole di primo grado ha vinto l’istituto comprensivo di Crucoli, per la sezione poesia; l’istituto comprensivo di Melissa per la sezione disegno ancora Crucoli per la sezione elaborato scritto.
Giuseppe De Fine