venerdì 16 novembre 2012

Cirò- Il cirotano Giuseppe Scigliano, del comitato di Hannover, rappresentante degli stranieri in Germania, interviene al dialogo politico sull’integrazione con il Ministro tedesco Maria Böhmer dove all’odg sono stati discussi vari importanti punti tra cui:”l’inclusione nelle scuole della lingua materna,


Cirò- Il cirotano Giuseppe Scigliano, del comitato di Hannover, rappresentante degli stranieri in Germania, interviene  al dialogo politico sull’integrazione con il  Ministro tedesco Maria Böhmer dove all’odg sono stati discussi vari importanti punti tra cui:”l’inclusione nelle scuole  della lingua materna, la cultura del benvenuto, corsi per l’ integrazione, corsi di tedesco per lavoratori, mediazione di lavoro, comunicazione da parte del ministero della giustizia sulle indagini a proposito degli attentati fatti dal gruppo di estrema destra NSU, in proposito Scigliano ha manifestato i sentimenti di solidarietà della collettività italiana alle vittime. Ha soggiunto tuttavia che non si è meravigliato di questi attentati dell’estrema destra, perché in Germania essa è un forte movimento nonostante la sua pericolosità. E ancora ha chiesto l’integrazione della lingua tedesca negli asili; l’integrazione scolastica; la formazione; il plurilinguismo; la formazione professionale dei giovani stranieri fino a 35 anni”. E’ quanto  si legge su una nota del professore Scigliano, il quale fa sapere che -questi temi verranno discussi, insieme anche all’integrazione ed all’aggiornamento professionale, il 14 novembre dal Governo. Inoltre prosegue- per verificare i risultati ottenuti, il Cancelliere Angela Merkel riunirà nuovamente il prossimo anno, il forum per l’integrazione. Nel suo intervento  Scigliano ha messo in risalto il pericolo dello sfruttamento dei nuovi emigranti, spesso anche  ad opera dei propri connazionali; questi soggetti, diversamente dal passato, giungono in possesso di titolo di studio anche elevato (laurea), con essi spesso giungono anche le famiglie e questo comporta che si debbano fissare nuove regole e aiuti europei tesi a sostenere questa nuova immigrazione, in particolare a favore dell’integrazione dei bambini nuovi arrivati, i quali non trovando strutture sociali idonee ad accoglierli e la mancanza della lingua ne ritarda l’inserimento scolastico. Spesso sono isolati ed i corsi di lingua materna potrebbero essere un utile strumento per evitarne la duplice ghettizzazione. I cittadini che sono costretti  a muoversi non devono essere lasciati soli, afferma Scigliano. Serve necessariamente un vademecum europeo. Tra le discussioni trattate, precisa Scigliano:”il riconoscimento dei titoli di studio, ci sono problemi per alcuni titoli di studio tipo Architetti, insegnanti, etc. provenienti da paesi extra UE”. La causa principale, scrive ancora  Giuseppe Scigliano:” è da ricercare nelle decisioni che assumono le regioni che sono sovrane su tale materia; la prima ad avere approvato una legge in tale direzione è stata Amburgo”. Inoltre il professore  e le altre associazioni intervenute a difesa dell’integrazione hanno evidenziato che:” E´stata messa in evidenza la carenza delle strutture di consulenza a favore dei nuovi arrivati perché quasi sempre solo in lingua tedesca. I fondi europei per l’integrazione sono destinati  solo per gli extracomunitari e non per i cittadini europei i quali, a partire dal 1968, hanno sul lavoro gli stessi diritti dei tedeschi. I corsi di lingua tedesca sono principalmente riservati per chi intende lavorare ed i costi sono coperti dal BAMF, e che presso l’ufficio di collocamento, si sta istituendo un nuovo reparto: il “Servizio internazionale per il personale” e si sta coinvolgendo a tale riguardo le competenti Direzioni UE per la creazione dei posti di apprendistato”. Intanto il Ministro Annette Schavan incontrerà a dicembre i suoi colleghi europei per affrontare questo fenomeno. Per quanto riguarda il riconoscimento dei titoli di studio, ha chiesto al Governo di fare pressioni nei confronti delle regioni che hanno la competenza in questo settore. Ha fatto notare altresì la stranezza che solo pochi abbiano fino ad oggi ottenuto il riconoscimento del proprio titolo di studio.