Cirò- Ottima annata per la Ginestra bianca(Retama retam), quest’anno, secondo gli
ultimi studi compiuti su di essa, ha una abbondante fruttificazione già
evidente, nonostante i vari incendi degli ultimi anni. Ricresciuta fiorita e
profumata, appare in tutto il suo spettacolo, la rara pianta che cresce solo
a Ciro’ insieme alle Dune, appaiono in tutto il loro splendore , dovrebbero essere considerate patrimonio dell’Unesco. L’unica oasi presente
in Italia della rara Ginestra Bianca sopravvissuta per cinque milioni di anni, si
trova a in zona Marinella nell’Area SIC delle Dune della Marinella. La sua
salvaguardia è stata più volte segnalata
agli enti preposti , ma in passato è stata derubata e deturpata anche del suo
corredo , recinti, percorso turistico e area pic nic annesso all’interno del
parco, oggi sono completamente distrutti. In passato anche dal Museo di Storia Naturale della Calabria ed
Ortobotanico (Università della Calabria), giungeva il grido d’allarme per
proteggere la pianta dall’estinzione, nonostante il vincolo già istituito nella
G.U. Suppl. n.95 del 22 Aprile 2000, con la
denominazione Area Sic(Siti d’Importanza
Comunitaria) ”Dune Marinella”, cod. sito Nat. 2000 IT9320100, e che ancora oggi tale sito, anziché essere protetto è
abbandonato, e quello che è peggio, sono alla mercè di tutti, con un grave
danno all’ambiente e alla biodiversità. Noi abbiamo la fortuna ancora di averla
ed osservare i suoi fiori ed il suo intenso profumo, specie dal mese di
Febbraio in poi, per questo l’area andrebbe
recintata per impedire agli animali domestici di distruggerla, e
all’uomo di reciderla come pianta ornamentale. Si spera che gli Enti
preposti, provvedano al più presto a
mettere al sicuro una rarità che tutti ci invidiano, visto che in Italia, tale
pianta, si trova solo a Cirò (Calabria) oltre qualche esemplare in Sicilia, mentre il suo habitat naturale,
dove tutt’ora cresce è la
Tunisia, da dove provenne quando i continenti erano uniti attraverso una “lingua di Gesso”derivato dal
prosciugamento del Mediterraneo, cioè quando lo stretto di Gibilterra si
sollevò, facendolo prosciugare (periodo del Miocene-Messiniano 5 milioni di
anni fa). Ed è proprio da questo habitat che si svilupparono oltre alle
ginestre, anche il Lentisco e altre piante tipiche della macchia Mediterranea, oggi
in pericolo visto che si sta distruggendo ciò che in natura è sopravvissuto per
cinque milioni di anni. Speriamo che con i prossimi fondi life della comunità
europea il sindaco Mario Caruso possa assicurare il futuro di questa rara
pianta.