sabato 13 agosto 2011

Rinvenuta per la prima volta nella provincia di Crotone a Cirò una rara cavalletta gigante.


Cirò – Rinvenuta per la prima volta nella provincia di Crotone  a Cirò una rara cavalletta gigante. Si tratta  di  un esemplare di Saga Pedo (Pallas 1771), scrive in una nota il professore Ordinario Guglielmo Longo del Dipartimento di Biologia Animale “M. La Greca” di  Catania,  che è riuscito  a dare un nome al raro esemplare trovato e fotografato dal botanico cirotano Giuseppe De Fine nelle campagne cirotane in zona Favara . Si tratta ha detto l’esperto Professore Longo:” di un Ortottero appartenente alla famiglia Tettigoniidae; è una specie piuttosto rara di cui si conoscono solo le femmine (è, infatti, partenogenetica): bisogna manipolarla con cautela perchè le sue mandibole sono alquanto pericolose e lasciano dei bei buchi nelle dita”. Considerando la rarità della specie e l’importanza della nuova stazione di rinvenimento, nella provincia di Crotone, non è stato ritenuto opportuno prelevare l’esemplare femmina per non compromettere la conservazione dell’entità in loco, limitandosi alla sua riproduzione fotografica  che la identifica chiaramente. Secondo uno dei maggiori autori  “La Greca 1996, la “Saga pedo(Pallas 1771)”  è un elemento di origine mediterranea orientale che può essere  considerata, o come risultato di una penetrazione Pleistocenica nel nostro paese dalla costa orientale adriatica, attraverso il ponte di Pelagosa e la Puglia, o più probabilmente come espressione dell’antica fauna dell’Egeide  di cui la Puglia faceva parte nel Miocene. Tale specie  è citata nell’allegato II della conservazione di Berna, che comprende le specie animali che gli stati membri dovrebbero proteggere in maniera rigorosa, oggi il suo stato di conservazione è minacciato. Inoltre tale insetto è stato oggetto  di osservazioni anche nei tempi più antichi, si ritiene infatti risalga al periodo fra 3000 e 2300 anni or sono, nell’epoca della civiltà Nuragica Protosarda, la fattura di un bronzetto Nuragico che lo raffigura, rinvenuto in scavi in Sardegna nel 1873.  Viene anche chiamata la stregona dentellata ed è uno degli insetti più grandi d'Europa raggiungendo anche 12 cm da adulto di cui 4 costituiti dall'ovopositore cioè la coda. Presenta delle antenne lunghe e filiformi che raggiungono gli 8 cm, sulle forti zampe anteriori e mediane sono presenti delle spine che servono a catturare le prede di cui si nutre, le zampe posteriori sono invece molto gracili e non consentono all'animale di compiere grossi salti. Ai lati del corpo di colore verde ci sono due strisce di colore bianco-rosa.   Si nutre di altri piccoli insetti che cattura con le zampe anteriori raptatorie, in maniera simile alle Mantidi. Le uova vengono deposte nel terreno alla fine dell'estate, prima che gli adulti muoiano. Rimangono in incubazione anche per anni, le ninfe nascono in primavera, compiono svariate mute fino a raggiungere le dimensioni dell'adulto durante l'estate. Muoiono dopo aver deposto le uova all'arrivo dei primi freddi autunnali.