mercoledì 14 marzo 2012
Cirò- Una chiesa gremita ha accolto la cerimonia organizzata dalla parroco don Giovanni Napolitano dopo il restauro conservativo della chiesa madre Santa Maria de Plateis, dove è intervenuto l’Arcivescovo di Crotone e di Santa Severina S.E. Mons. Domenico Graziani.
Cirò- Una chiesa gremita ha accolto la cerimonia organizzata dalla parroco don Giovanni Napolitano dopo il restauro conservativo della chiesa madre Santa Maria de Plateis, dove è intervenuto l’Arcivescovo di Crotone e di Santa Severina S.E. Mons. Domenico Graziani, il quale sottolineava di come la bellezza salverà il mondo riferendosi alla bellezza che si percepisce dal risultato del restauro conservativo operato grazie ha detto- “ad una grande squadra” di tecnici e di professionisti che hanno permesso un simile risultato”. “E’ stata una azione di sviluppo -prosegue l’Arcivescovo- grazie all’intervento dell’onorevole Oliverio che è riuscito a veicolare 100 mila euro dalla legge Mancia che ha permesso il restauro esterno della chiesa. Vorrei che anche i bambini percepissero il significato di restauro conservativo e la trasmissione dei suoi valori, un modo ha detto -per sensibilizzare i giovani al bello e all’arte. Spero che questo restauro porti ad altri restauri, infatti prosegue S.E. Graziani- ho approvato il prestito che il parroco don Giovanni Napolitano ha chiesto alla Banca d’Italia per altri 100 mila euro per restaurare anche l’interno della chiesa e creare anche un museo parrocchiale, un gesto questo che fa grande l’operato del vostro parroco; inoltre metterò a vostra disposizione anche la nostra neo accademia di arte e mestieri per altri lavori futuri affinchè si possa mettere in rete i lavori qualificativi che permetteranno di avere maggiore visibilità senza dimenticare che bisogna anche nutrire non solo il settore materiale ma soprattutto anche quello educativo ”. Anche l’onorevole Nicodemo Oliverio ha elogiato il risultato del restauro, i tecnici ed il soprintendente Lopetrone che ha seguito i lavori conservativi il quale definiva l’opera come un capolavoro d’arte, grazie agli architetti Ciccopiedi – Golino e l’ingegnere Varano per il risultato ottenuto. Oliverio pertanto ha riferito di aver nuovamente inserito la chiesa madre come destinataria di altri finanziamenti per completare l’opera di restauro anche nella prossima legge Mancia. E ancora il deputato, ha fatto un escursus sulla storia di questa chiesa antica già esistente nel quattrocento quando veniva chiamata”chiesa cattedrale” per la sua importanza, essendo Cirò già nel 1600 formata da 6 mila abitanti con 37 sacerdoti ed una ventina di chiese, dunque ha concluso –“bisogna richiamare il senso della nostra appartenenza della nostra storia, non ci possiamo permettere di perdere altri pezzi”. “La soprintendenza è stata sempre presente a Cirò- ha detto nel suo intervento l’architetto Lopretone responsabile per i beni architettonici e paesaggistici della provincia di Crotone,- “da questo restauro nascerà un monumento”-la squadra che ha lavorato al restauro ha fatto un bel lavoro, già in passato ho seguito anche i lavori del bastione Cannone, una delle torri di cui in Italia ne esistono solo dieci, una struttura pentagonale fatte costruire da Francesco di Giorgio Di Martino primo maestro di Leonardo, per questo Cirò meriterebbe il primo posto in un circuito turistico-culturale”. Dello stesso parere è l’ingegnere della curia Tito Arno il quale spera che Cirò venga inserito in un percorso turistico-religioso-culturale, volano di stimolo per il futuro, un percorso di valorizzazione che possa continuare coesa per raggiungere forti obiettivi di sviluppo. “Quello che stiamo festeggiando oggi, ha detto il parroco don Giovanni Napolitano, sarà suggellato in una pergamena ed inserito in una bottiglia che verrà sotterrata sotto una colonna della chiesa per i posteri, come testimone di questo grande evento che porterà la firma di tutti gli attori che hanno permesso questo restauro con la firma di tutte le associazioni e del consiglio per gli affari economici della parrocchia stimati anche dall’Arcivescovo”. “ Questo nostro patrimonio storico- ha detto il sindaco Caruso- è uno dei motivi di tutela , un vero volano di sviluppo di questo territorio, già nel 56 la chiesa aveva subito un altro restauro, ora Cirò è inserito tra i 28 borghi antichi di Crotone questo permetterà agli enti di chiedere finanziamenti per la tutela dei suoi patrimoni, anche le 14 chiese presenti sono sotto il vincolo della salvaguardia del paesaggio. Dobbiamo cercare di restaurare tutte le nostre chiese ed opere d’arte esistenti, non possiamo più permetterci di perdere parte della nostra storia”