venerdì 23 marzo 2012

In zona Campanise, l’area R4 più devastata dal dissesto idrogeologico, sembra sia stata colpita da un terremoto


Cirò- In zona Campanise, l’area R4 più devastata dal dissesto idrogeologico, sembra  sia stata colpita da un terremoto visto la situazione  odierna in cui si trova, dove non è rimasto intatto nessun immobile  a destinazione agricolo, e dove pure le abitazioni che si trovano lungo la provinciale Cirò-Vallo, nella stessa zona,  sono interessati da gravi smottamenti che ne hanno modificato irreparabilmente le costruzioni stesse, tanto che sono state evacuate. “Si tratta di una “Paleofrana” -ha riferito   il geologo Andrea Grisafi , siamo in presenza  di frane profonde e  quiescenti prosegue Grisafi, -che si possono attivare nei periodi di maggiore piovosità, per questo occorrerebbe avviare  indagini mirate come carotaggi, oltre ad indagini  indirette:sismica e geolettica per poter caratterizzare la profondità del movimento franoso dovuto alla presenza di argilla, che in questa zona è di tipo varicolore(grigia e rossa), e monitorare l’intera area, proprio come sta facendo la protezione civile sulla frana in zona De Gasperi”. 

Dunque è stato un vero  disastro l’effetto del  Dissesto idrogeologico sulle case di campagna in località Campanise , dove la grande frana di quest’inverno ha investito tutta l’area devastando tutto ciò che ha incontrato sul suo percorso, proprio come un terremoto. A farne le spese, oltre ad alcune abitazioni private anche numerose case di campagna, stalle e magazzini. Molti fabbricati rurali adibiti a stalle, che prima erano costruite a fianco, aderenti l’una a l’altra, ora si presentano separati con una distanza di circa un metro, alcune mura perimetrali  si sono completamente spaccati in due, dove il pavimento per effetto della compressione, si è modificato diventando da superficie  piano a convessa. Tutto da abbattere e da rifare dove sarà possibile, una perdita di milioni di euro che mai nessuno ti ridarà.  Dello stesso parere anche l’esperto geologo Guglielmo Gentile il quale in proposito  riferiva:”la località Campanise risulta interessata da una frana cartografata sin dal 1954 (data della prima cartografia ufficiale IGM- Istituto geografico militare) e successivamente riportata nella Carta geologica della Calabria sempre in scala 1:25.000 redatta dall'allora “Casmez”; si tratta di una frana decisamente attiva che interessa tutta la parte che dal centro abitato e raggiunge la Valle, un  dissesto  che ha interessato anche i fabbricati rurali disseminati in zona Campanise, i quali si trovano sulla corona della frana. Per quanto concerne invece, prosegue il geologo Gentile  il pavimento divelto in molti fabbricati-  si tratta di una zona di "compressione" del terreno che sta interessando alcuni  fabbricati, altre zone invece sono interessati da fenomeni di distenzione. Non credo che questa frana, conclude l’esperto geologo- possa essere sistemata vista la vastità dell'area interessata, certamente può essere attuato qualche intervento che potrebbe mitigarne gli effetti”. ma il destino dei fabbricati rurali resterà problema irrisolto che andrà ad appesantire il già grave bilancio familiare di una comunità  che sopravvive a stento.