domenica 25 marzo 2012
Tra fuochi, tagli, estirpazioni e cementificazioni, gli ulivi secolari nel cirotano stanno scomparendo anziché preservarli
Cirò- Tra fuochi, tagli, estirpazioni e cementificazioni, gli ulivi secolari nel cirotano stanno scomparendo anziché preservarli, eppure esiste una vecchia legge regionale tuttora vigente, anche se da sola non basta a proteggerli, del 1945 (D.L. 27 Luglio 1945 n.475) a difesa degli uliveti presenti nel territorio nazionale, secondo la quale non si possono abbattere più di cinque ulivi in un biennio. Gli ulivi secolari, di cui il territorio ne è ricco, avrebbero dovuto essere vincolati come Monumenti Vegetali patrimonio da tutelare e difendere, e non legname da ardere, o ceppaie da vendere, per questo bisognerebbe che gli enti preposti tutelassero le aree di interesse ambientale e paesaggistico in modo da non permettere più, come è successo in passato, nell’attuale zona Pip di Cirò Marina, scempi del genere, quando hanno permesso di trasformare l’unica area di ulivi secolari in area industriale nel 2003, con tutto il terreno libero che esiste. Dello stesso parere è anche la Consigliere nazionale di Italia Nostra Teresa Liguori che continua a lottare per far tutelare questi nostri monumenti vegetali e preservare il paesaggio in tutto il territorio, la quale in una nota scrive:” Tra i beni paesaggistici più rilevanti, il paesaggio agrario sicuramente merita un’attenta e rigorosa tutela, che dovrebbe essere meglio precisata dalle leggi vigenti. Nelle regioni mediterranee, esso è caratterizzato da distese verdi con piante secolari di ulivo, alberi monumentali, veri patriarchi testimoni di antiche civiltà. Essi contribuiscono, con la loro maestosa bellezza, ad imprimere una peculiare valenza al paesaggio stesso. Il settore dell’olivicoltura, in particolare, nell’ambito delle colture tipiche e dei prodotti di nicchia, simbolo della continuità di una tradizione agricola, ha sempre dato un significativo contributo allo sviluppo integrato del territorio, sempre che ne siano tutelati gli elementi paesaggistici e naturalistici”. E ancora scrive :” La Legge regionale n°19/2002, approvata il 16 Aprile detta “Legge Urbanistica della Calabria-Norme per la tutela, governo ed uso del territorio”, introduceva delle novità rispetto alle responsabilità dei Comuni i quali, prima di indicare le aree da destinare allo sviluppo edilizio, avrebbero dovuto procedere alla valutazione di sostenibilità e di impatto ambientale. Alla luce di questa normativa, tanti scempi al paesaggio agrario si sarebbero potuti risparmiare.Uno tra i tanti esempi precisa Teresa Liguori- : il Comune di Cirò Marina nel 2003 avrebbe dovuto destinare all’insediamento P.I.P. un’altra area molto più idonea rispetto a quella prescelta, dato che in quest’ultima ricadevano centinaia di piante di ulivi secolari. Questi alberi avrebbero dovuto essere vincolati come Monumenti Vegetali, patrimonio da tutelare e difendere, e non già pezzi di legname da vendere, come purtroppo è avvenuto, nonostante la ferma opposizione della proprietaria dell’uliveto e del sostegno della stampa locale e delle associazioni Italia Nostra e WWF”. Riscoprire il valore della terra e del paesaggio, tanto preziosi ma altrettanto devastati: per una visione del futuro diversa, questo l’obiettivo da raggiungere.