lunedì 5 marzo 2012

Il fascino della migrazione degli uccelli si ripete da millenni, ed è il 29Febbraio che i primi stormi di Gru ( Grus grus ) sono transitati sui cieli di Cirò, rotta di migrazione storica che da milioni di anni viene percorsa da uno degli uccelli più affascinanti del mondo ornitologico.


Cirò- Il fascino della migrazione degli uccelli si ripete da millenni, ed è il 29Febbraio che i primi stormi di Gru ( Grus grus ) sono transitati sui cieli di Cirò, rotta di migrazione storica che da milioni di anni viene percorsa da uno degli uccelli più affascinanti del mondo ornitologico. Il suo volo maestoso e i richiami di contatto che questi uccelli hanno, porta gli uomini a guardare immediatamente verso il cielo non appena sentono il caratteristico "Cra Cra". La tradizione popolare vuole che le Gru passino da Cirò il giorno di San Giuseppe il 19 Marzo. Ma da dati raccolti dall' appassionato “Birdwactcher” Mario Pucci, la migrazione da diversi anni è anticipata di quindici giorni. “Saranno i cambiamenti climatici che hanno provocato l'alzamento della temperatura che ha costretto questi uccelli ad anticipare la migrazione”- ha detto in una nota l’esperto Pucci”. Perchè la Gru è uno dei primi uccelli ad iniziare la migrazione Pre-nunziale?  La risposta a questo quesito va ricercata nella biologia della Gru, prosegue Pucci-perchè ci vogliono più di tre mesi prima che i pulcini iniziano a volare, per tanto appena arrivano nei posti di riproduzione iniziano immediatamente a costruire il nido. Mario Pucci in collaborazione ad un ristretto numero di osservatori: Gaetano Filippelli, Cataldo Casoppero , Fedele Greco, comunica all' Università della Calabria il numero delle Gru che transitano su Cirò e Punta Alice per uno studio sui flussi migratori di questo uccello. Un uccello questo che stimola sempre un certo interesse nella popolazione, con la sua apertura alare di circa due metri e il caratteristico “richiamo” di contatto che annuncia il suo passaggio, stimolando vecchi ricordi nelle persone piu' anziane. Il flusso migratore che interessa questo uccello si mantiene costante nel tempo. Dalle zone di svernamento al centro Africa, compie una trasvolata di migliaia di chilometri per raggiungere la tundra, nel nord-est dell'Europa per la riproduzione. Il passaggio di questi uccelli  sopra il cielo di Cirò è annidato nei ricordi e nella memoria degli anziani i quali, ancora oggi raccontano il loro  passaggio il 19 marzo proprio il giorno in cui si festeggia  San Giuseppe, anche se  da un po’ di anni a questa parte, la migrazione viene anticipata di circa  due settimane.Evidentemente i cambiamenti climatici hanno inciso  molto sull'orologio biologico degli uccelli migratori. Inoltre le Gru anticipano di un mese l'arrivo delle Cicogne,portatrici di natalità. L’evento è stato registrato dall’ornitologo  e responsabile provinciale dell’Unione cacciatori italiani migratoristi(UCIM)  Mario Pucci, che da anni studia la migrazione degli uccelli nel crotonese, il quale ha detto:” Cirò resta una delle
rotte migratorie più importanti del mediterraneo".  Proprio sullo stemma di Cirò c’è  raffigurata  una Gru in vetta alle tre colline che protegge il popolo dall’invasore nemico, raffigurato da un serpente, afferrato tra gli  artigli della fiera Gru.  Ma fino a quanto ancora possiamo vedere il passaggio di questi meravigliosi uccelli, se le nostre campagne stanno cambiando diventando inospitali ed avverse , modificando per sempre l’habitat e la biodiversità. Intanto  Mario Pucci chiede che  su tutto il  territorio cirotano  ci possa essere un osservatorio faunistico per studiare i flussi migratori .