venerdì 27 aprile 2012

dissesto idrogeologico


Cirò- In una sala convegno gremita di cittadini si è svolto il convegno sul dissesto organizzato dal dottore Colucci.“Il dissesto idrogeologico è un problema molto sentito a Cirò”, ha detto  all’apertura dei lavori del convegno sul dissesto promosso dal movimento “Risorgimento cirotano” il geologo Guglielmo Gentile. Spesso le colpe-ha proseguito il professionista- non sono da ricercare solo nella natura, ma anche nell’uomo, è lui l’artefice della maggior parte dei disastri ambientali, vuoi per scelte progettuali errati, o per tecnici che nel passato , non hanno preso in serio considerazione il fenomeno del dissesto idrogeologico. Oggi Cirò ha detto Gentile- risulta  fortemente martorizzata da frane e smottamenti, alcune come quella in zona Campanise che parte dai piedi del monte Sanguigno e che sta trascinando una parte del paese a valle. E’ una frana  antica, prosegue- tutti sapevano di questo fenomeno, ma nessuno ha fermato in passato le costruzioni abusive, se si costruisce sotto il costone di una montagna, o lungo il ciglio della strada o nelle vicinanze di un burrone,  ha precisato Gentile,- non ci dobbiamo poi sorprendere  se tale abitazioni  sono interessate dal dissesto. Certo, di fare si può fare, precisa il geologo- intervenendo con nuove tecnologie e sistemi,  ma occorrono grossi finanziamenti che da sola la Provincia non può oggi sostenere, di fatti proprio la Provincia a Cirò ha chiuse due strade provinciali importanti: la Cirò-Valle e la Cirò –Umbriatico molto dissestate, chiuse per mancanza di fondi. Oggi, conclude il geologo Gentile- una qualsiasi amministrazione poco può fare per un problema così grande come il dissesto, ma sicuramente  potrebbero occuparsi di più  del fenomeno ed impedire in futuro le costruzioni selvagge senza regole, e soprattutto del fenomeno  bisogna investire i giovani da dove deve partire la sensibilizzazione maggiore”. “Purtroppo oggi chi ci governa alla Regione non ha la bacchetta magica per risolvere tutti i problemi di dissesto della Calabria ha detto Agazio Loiero, solo chi conosce culturalmente il territorio può oggi intervenire contro questo “sfasciume pendulo” che sta colpendo  strade e abitazioni; la Calabria è una memoria storica di cataclismi, e sicuramente Cirò  ne fa parte tanto che nel 2009   Cirò fu inserito tra i beneficiari di finanziamento destinato al dissesto per un importo di un milione di euro, solo che poi  soltanto 180 mila euro sono giunti a destinazione visto che le altre trance di finanziamenti al passaggio tra me e  il nuovo presidente della Regione si sono bloccati. Oggi  prosegue- chi va a fare il sindaco non ha più un euro in cassa, sarà una vera impresa fare il sindaco, molti fondi sono stati sottratti al sud, come in agricoltura dove tutti i fondi oggi risultano ha detto “ bloccatissimi”. E se in questi paesi viene meno l’agricoltura, e quindi la sua economia, per la forte presenza di illegalità che si respira in tutta la Calabria, non bastano più le forze dell’ordine e la magistratura a bloccarle, ma bisogna tracciare un percorso culturale della legalità con persone trasparenti, un percorso che deve nascere nelle famiglie, perché fuori dalla legalità non si va da nessuna parte”.  “Il dissesto, ha detto invece il capolista di Risorgimento cirotano Carlo Colucci- è la cosa più grave e più  importante di cui dobbiamo occuparci- non possiamo lasciare i nostri cittadini con questo fardello”.  “Bisogna  ricominciare  ad interpretare i bisogni di un territorio ha detto il segretario regionale di MPA Bianca Rende, i problemi di Cirò sono i problemi di tutta la Calabria”.  Ma come possiamo coltivare i nostri vigneti-ha detto il candidato della lista di Colucci, Teodoro Caligiuri- se non possiamo percorrere le strade fatte chiudere dalla Provincia, e poi – come possiamo pagare le tasse se non abbiamo lavoro, queste le problematiche che i politici e le amministrazioni devono prendere in considerazioni”. A presentare il convegno il segretario provinciale dell’MPA Michele Colucci.