Cirò- In una sala convegno gremita di cittadini si è svolto
il convegno sul dissesto organizzato dal dottore Colucci.“Il dissesto
idrogeologico è un problema molto sentito a Cirò”, ha detto all’apertura dei lavori del convegno sul
dissesto promosso dal movimento “Risorgimento cirotano” il geologo Guglielmo Gentile. Spesso le colpe-ha proseguito il
professionista- non sono da ricercare solo nella natura, ma anche nell’uomo, è
lui l’artefice della maggior parte dei disastri ambientali, vuoi per scelte
progettuali errati, o per tecnici che nel passato , non hanno preso in serio
considerazione il fenomeno del dissesto idrogeologico. Oggi Cirò ha detto
Gentile- risulta fortemente martorizzata
da frane e smottamenti, alcune come quella in zona Campanise che parte dai
piedi del monte Sanguigno e che sta trascinando una parte del paese a valle. E’
una frana antica, prosegue- tutti
sapevano di questo fenomeno, ma nessuno ha fermato in passato le costruzioni
abusive, se si costruisce sotto il costone di una montagna, o lungo il ciglio
della strada o nelle vicinanze di un burrone,
ha precisato Gentile,- non ci dobbiamo poi sorprendere se tale abitazioni sono interessate dal dissesto. Certo, di fare
si può fare, precisa il geologo- intervenendo con nuove tecnologie e
sistemi, ma occorrono grossi
finanziamenti che da sola la
Provincia non può oggi sostenere, di fatti proprio la Provincia a Cirò ha
chiuse due strade provinciali importanti: la Cirò-Valle e la Cirò –Umbriatico molto
dissestate, chiuse per mancanza di fondi. Oggi, conclude il geologo Gentile-
una qualsiasi amministrazione poco può fare per un problema così grande come il
dissesto, ma sicuramente potrebbero
occuparsi di più del fenomeno ed
impedire in futuro le costruzioni selvagge senza regole, e soprattutto del
fenomeno bisogna investire i giovani da
dove deve partire la sensibilizzazione maggiore”. “Purtroppo oggi chi ci
governa alla Regione non ha la bacchetta magica per risolvere tutti i problemi
di dissesto della Calabria ha detto Agazio
Loiero, solo chi conosce culturalmente il territorio può oggi intervenire
contro questo “sfasciume pendulo” che sta colpendo strade e abitazioni; la Calabria è una memoria
storica di cataclismi, e sicuramente Cirò
ne fa parte tanto che nel 2009
Cirò fu inserito tra i beneficiari di finanziamento destinato al
dissesto per un importo di un milione di euro, solo che poi soltanto 180 mila euro sono giunti a
destinazione visto che le altre trance di finanziamenti al passaggio tra me
e il nuovo presidente della Regione si
sono bloccati. Oggi prosegue- chi va a
fare il sindaco non ha più un euro in cassa, sarà una vera impresa fare il
sindaco, molti fondi sono stati sottratti al sud, come in agricoltura dove
tutti i fondi oggi risultano ha detto “ bloccatissimi”. E se in questi paesi
viene meno l’agricoltura, e quindi la sua economia, per la forte presenza di
illegalità che si respira in tutta la Calabria, non bastano più le forze dell’ordine e
la magistratura a bloccarle, ma bisogna tracciare un percorso culturale della
legalità con persone trasparenti, un percorso che deve nascere nelle famiglie,
perché fuori dalla legalità non si va da nessuna parte”. “Il dissesto, ha detto invece il capolista di
Risorgimento cirotano Carlo Colucci-
è la cosa più grave e più importante di
cui dobbiamo occuparci- non possiamo lasciare i nostri cittadini con questo
fardello”. “Bisogna ricominciare
ad interpretare i bisogni di un territorio ha detto il segretario
regionale di MPA Bianca Rende, i
problemi di Cirò sono i problemi di tutta la Calabria”. Ma come possiamo coltivare i nostri
vigneti-ha detto il candidato della lista di Colucci, Teodoro Caligiuri- se non possiamo percorrere le strade fatte
chiudere dalla Provincia, e poi – come possiamo pagare le tasse se non abbiamo
lavoro, queste le problematiche che i politici e le amministrazioni devono
prendere in considerazioni”. A presentare il convegno il segretario provinciale
dell’MPA Michele Colucci.