Cirò- Il ricercatore Francesco Vizza del ICCOM-CNR di Firenze ha voluto omaggiare il cirotano Luigi Lilio per come ha calcolata la data della Pasqua l’equinozio di primavera i quali calcoli liliali saranno sincronizzati per altri 5 milioni di anni. Scrive in una nota Vizza:”L’esatta datazione storica della morte e resurrezione di Cristo ha rappresentato, nel corso dei secoli, un dilemma difficilmente risolvibile. La Pasqua cristiana, così come stabilito nel Concilio di Nicea del 325 d.C., deve essere celebrata nella domenica seguente alla XIV Luna (plenilunio) del primo mese dopo l'equinozio di primavera. Secondo i Vangeli, la Resurrezione avvenne pochi giorni dopo l’attraversamento del Mar Rosso da parte di Mosè e del suo popolo, precisamente dopo il plenilunio di inizio primavera e il giorno successivo al sabato ebraico. Per gli Ebrei la Pasqua cade dunque nella prima notte di plenilunio dopo l'equinozio di primavera. I Cristiani spostarono questa data alla prima domenica successiva al plenilunio con l'avvertenza che se il plenilunio fosse caduto di domenica, la celebrazione della festa avrebbe dovuto essere rimandata alla domenica successiva; ciò perché era stato stabilito che le date della Pasqua cristiana e quelle della Pasqua ebraica, detta Pesah o Pesach, non dovevano mai coincidere. In breve, la celebrazione della Pasqua cristiana deve cadere la domenica seguente il primo plenilunio successivo all'equinozio di primavera, considerato come corrispondente al giorno 21 di Marzo e fissato perennemente da Luigi Lilio in questa data. Il plenilunio non doveva essere effettivamente osservato, ma individuato approssimativamente mediante il calcolo dell'epatta liliana, genialmente introdotto dallo scienziato di Cirò. In questo modo si slegava la determinazione della data della Pasqua cristiana dalle osservazioni dei fenomeni astronomici. In definitiva nella metà del 1500 il calendario civile aveva segnato come giorno dell’equinozio di primavera il 21 marzo, come stabilito dal Concilio di Nicea, ma gli astri l’avevano segnato circa dieci giorni prima ossia l’11 marzo. Poichè l’equinozio di primavera era segnato in modo sbagliato nel calendario civile, inevitabilmente le date della Pasqua erano sbagliate. Bisognava porre rimedio ed è esattamente quello che fece Lilio riportando l‘equinozio di primavera astronomico in linea con quello del calendario eliminando dieci giorni dal vecchio calendario giuliano (in uso dal 46 a.C.). La data dell’equinozio di primavera fu fissata per sempre, e convenzionalmente, il 21 marzo. Sapendo che questo giorno coincide con il vero equinozio di primavera, ed essendo stati corretti i cicli lunari che cadevano nell’anno solare già corretto (si ricordi che constava di 10 giorni in meno), mediante il complicato ciclo delle epatte, Lilio risale con esattezza alla data della XIV luna dopo l’equinozio di primavera e quindi alla domenica successiva in cui è festeggiata la Pasqua”.