sabato 28 luglio 2012

Cirò- Un successo di pubblico arrivati anche da fuori provincia, il seminario di divulgazione sull’opera di Luigi Lilio che si è tenuto sul Terrazzo del Museo astronomico di Luigi Lilio di Cirò, dove il ricercatore Francesco Vizza del CNR di Firenze ha tenuto una magnifica lezione di matematica e di astronomia


Cirò- Un successo di pubblico arrivati anche da fuori provincia, il seminario di divulgazione sull’opera di Luigi Lilio che si è tenuto sul Terrazzo del Museo astronomico di Luigi Lilio di Cirò, dove il ricercatore Francesco Vizza del CNR di Firenze ha tenuto una magnifica lezione di matematica e di astronomia dal titolo: “Luigi Lilio e la misura del nostro tempo”. Durante il seminario sono stati affrontati aspetti legati al tempo e le origini, nonché alla definizione di tempo, misura del tempo astronomico Liliano e tempo atomico. “Il calendario gregoriano doveva chiamarsi Liliano per volontà del Papa Gregorio 13° ” , è la scoperta fatta dal ricercatore Francesco Vizza grazie ad un documento rinvenuto presso la Biblioteca Centrale di Firenze.
Una lezione altamente scientifica quella di Vizza che ha richiamato a confronto personalità dell’epoca per mettere in relazione tempo e, misura del tempo astronomico, tra cui Sant’Agostino il quale diceva che:” Il tempo non esisteva prima dell’inizio del mondo”; Per Newton invece:” il tempo è eterno, è sempre esistito e durerà per sempre, l’universo è nato dopo”; in Kant :”L’universo esiste da sempre e quindi anche il tempo”; Einstein:”Spazio-Tempo. Il tempo è infinito in entrambe le direzioni, l’universo è nato dopo( Big Bang); Ed infine per How King e Penrose- “ Il tempo ha un inizio ed una fine. Tempo e Universo sono nati 1/10.000 di secondo dopo il Big Bang e finiranno insieme”. Parlare del tempo:” ha detto Vizza-significa affrontare un argomento tanto noto quanto di difficile definizione e di difficile comprensione; secoli di filosofia e di scienze non sono riusciti a svelarne l’essena.
E qui sta il genio di Lilio il quale è riuscito là dove grandi matematici del tempo hanno fallito, riuscendo a conciliare tempo civile con quello della chiesa, dove i padri del Concilio di Nicea nel 325 avevano stabilito che la Pasqua di Resurrezione, doveva essere celebrata nella domenica seguente alla quattordicesima luna(Plenilunio) del primo mese dopo l’Equinozio di primavera(21 marzo)”. Ecco perché tra i vari modelli di anni, Lilio scelse quello Tropico riuscendo a sincronizzare i cicli solari con quelli lunari e tenendo conto dei vari movimenti della terra intorno a se stesso, movimento intorno al sole, ed intorno all’asse terrestre (23° e 26’), grazie alla conoscenza delle tavole di Alfonsine, riuscì a calcolare il suo anno Liliano che era di 365, 2425 giorni. La sua grande intuizione fu quella di eliminare 10 giorni dal calendario Giuliano, eliminando anche tre anni bisestile in 400 anni, e ogni anno non divisibile per quattro sarà anno comune di 365, e sarà bisestile di 366 giorni se il suo numero è divisibile per quattro”. E’ un calendario perfetto e lo sarà ha detto Vizza per altri cinque miliardi di anni, è il tempo che impiegherà il sole a spegnersi ed essere risucchiato in un grande buconeno”. Dunque il tempo di Lilio non è stato superato perché aveva previsto le correzioni al suo calendario riconoscendo le imperfezione dell’universo. Ad intervallare la lezione magistrale del ricercatore Vizza il sopranista Daniele Lequaglia e la pianista Rosangela Flotta che hanno allietato l’attento pubblico con pezzi del loro repertorio. A fine serata a salutare il pubblico intervenuto una degustazione di vini dell’azienda Antonio Malena .