venerdì 27 luglio 2012

Replica di Dell'Aquila al convegno sui musei


Cirò- “Non ritengo  che si possa “imprenditorializzare” la cultura, certamente, si può e si deve investire nel settore culturale  a scopi turistici e, quindi, economici – ma se questo avviene in qualità di amministrazione pubblica l’approccio finalistico  e gestionale non può e non deve essere mutuato “tout court” dai privati”. E’ quanto scrive in una nota Luigi A. Dell’Aquila del Comitato Scientifico – Istituzionale Agenzia Umbra Ricerche – AUR  a proposito dell’ultimo convegno tenutosi sui musei  a Cirò a cui ha partecipato l’assessore regionale Mario Caligiuri.  Innanzitutto, prosegue Dell’Aquila:”ritengo opportune alcune precisazioni in  materia di musei pubblici e privati. A riguardo, fermo restando la lodevole esperienza del Museo della Liquirizia “Giorgio Amarelli” di Rossano (CS) d’Impresa, occorre segnalare che essa si colloca tra i Musei d’Impresa che hanno si una valenza storico-culturale ma che si differenziano in modo netto dai Musei Pubblici in merito alle finalità: i primi, hanno lo scopo - sotteso all’obiettivo di allargare e consolidare il proprio core business aziendale - di promuovere e sostenere la Cultura d’Impresa (che invero, specie in Calabria e nel nostro territorio, spesso è carente e poco diffusa) tramite importanti testimonianze di esperienze imprenditoriali di successo, mentre, i secondi hanno finalità molto più ampie che concernono la valorizzazione complessiva del patrimonio storico, artistico, intellettuale, ambientale e, quindi, culturale, del territorio di cui si fa testimone; inoltre, essendo questi ultimi di natura pubblica non possono porsi obiettivi lucrativi come è naturale che questo si verifichi nel caso dei musei di natura privata”. Pertanto, se – come nel caso del Museo dedicato alla figura di Luigi Lilio e degli altri Musei di Cirò - si vuole “investire” seriamente e concretamente nella cultura, le amministrazioni pubbliche devono individuare ed implementare delle adeguate politiche di marketing territoriale associate alla capacità di ideare ed elaborare progetti di sviluppo locale complessivo, di respiro europeo, che siano in grado, da un parte, di “attirare” flussi turistici e risorse finanziarie dall’esterno e, dall’altro, di “generare” altrettante risorse finanziarie ed occupazione all’interno dei territori considerati. Alle luce di queste considerazioni e ritenendo indiscutibile la necessità di valorizzare non solo la figura di Luigi Lilio ma bensì dell’intero patrimonio storico - culturale di Cirò e del Cirotano, il “percorso” annunciato” nei giorni scorsi , conclude Dell’Aquila:”appare poco consono, se non fuorviante, a realizzare il tanto auspicato ed irrinunciabile sviluppo economico, sociale e territoriale del nostro comprensorio che della Cultura e del Turismo Culturale può e deve farne in principale volano di crescita e sviluppo complessivo, durevole e di lungo termine”.