Cirò- “Non
ritengo che si possa
“imprenditorializzare” la cultura, certamente, si può e si deve investire
nel settore culturale a scopi turistici
e, quindi, economici – ma se questo avviene in qualità di amministrazione pubblica
l’approccio finalistico e gestionale non
può e non deve essere mutuato “tout court” dai privati”. E’ quanto scrive in una nota Luigi A. Dell’Aquila del Comitato
Scientifico – Istituzionale Agenzia Umbra Ricerche – AUR a proposito dell’ultimo convegno tenutosi sui
musei a Cirò a cui ha partecipato
l’assessore regionale Mario Caligiuri. Innanzitutto,
prosegue Dell’Aquila:”ritengo opportune alcune precisazioni in
materia di musei pubblici e privati. A riguardo, fermo restando la
lodevole esperienza del Museo della Liquirizia “Giorgio Amarelli” di Rossano
(CS) d’Impresa, occorre segnalare che essa si colloca tra i Musei d’Impresa che
hanno si una valenza storico-culturale ma che si differenziano in modo netto
dai Musei Pubblici in merito alle finalità:
i primi, hanno lo scopo - sotteso all’obiettivo di allargare e consolidare
il proprio core business aziendale - di promuovere e sostenere la Cultura d’Impresa (che
invero, specie in Calabria e nel nostro territorio, spesso è carente e poco
diffusa) tramite importanti testimonianze di esperienze imprenditoriali di
successo, mentre, i secondi hanno
finalità molto più ampie che concernono la valorizzazione complessiva del
patrimonio storico, artistico, intellettuale, ambientale e, quindi, culturale,
del territorio di cui si fa testimone; inoltre, essendo questi ultimi di natura
pubblica non possono porsi obiettivi lucrativi come è naturale che questo si
verifichi nel caso dei musei di natura privata”. Pertanto, se – come nel caso
del Museo dedicato alla figura di Luigi Lilio e degli altri Musei di Cirò - si
vuole “investire” seriamente e concretamente nella cultura, le amministrazioni pubbliche
devono individuare ed implementare delle adeguate politiche di marketing
territoriale associate alla capacità di ideare ed elaborare progetti di
sviluppo locale complessivo, di respiro europeo, che siano in grado, da un
parte, di “attirare” flussi turistici e risorse finanziarie dall’esterno e,
dall’altro, di “generare” altrettante risorse finanziarie ed occupazione
all’interno dei territori considerati. Alle luce di queste considerazioni e
ritenendo indiscutibile la necessità di valorizzare non solo la figura di Luigi
Lilio ma bensì dell’intero patrimonio storico - culturale di Cirò e del
Cirotano, il “percorso” annunciato” nei
giorni scorsi , conclude
Dell’Aquila:”appare poco consono, se
non fuorviante, a realizzare il tanto auspicato ed irrinunciabile sviluppo
economico, sociale e territoriale del nostro comprensorio che della Cultura e
del Turismo Culturale può e deve farne
in principale volano di crescita e sviluppo complessivo, durevole e di lungo
termine”.