Cirò- In seguito all’incendio che ha devastato la parte
est della periferia di Cirò, dove sono
andati in fumo macchia mediterranea, ulivi e querce secolari, i carabinieri
della stazione di Cirò al comando del maresciallo Annibale, nella notte di ieri
alle ore due, ha fatto chiudere la strada provinciale Cirò- Cirò Martina, per
salvaguardare l’incolumità degli automobilisti dalla possibile caduta sulla
strada di una grande quercia secolare, e di due ulivi secolari, bruciati nel
rogo di martedì scorso.
Per tutta la mattinata la strada è rimasta chiusa e gli
automobilisti per entrare ed uscire dal paese hanno dovuto allungare il
percorso percorrendo la vecchia 106
passante per la zona Cappelliere. Dopo un inverno tanto piovoso con numerose
frane e smottamenti e tante abitazioni sfrattati per il pericolo frana, c’è
chi ancora incendia i
nostri polmoni verdi, dove in soli 36 ore sono andati in fumo centinaia
di macchia mediterranea, lasciano il suolo arido e scivoloso per le prossime
piogge. Sono stati distrutti i boschi
tra Tesoriere-Menta-Carroccella- Malocretazzo-Ciurria lambendo anche il
favoloso bosco Donnarosa, poi è toccato al Cozzo Leone che ha lambito le
abitazioni sottostanti ed infine il fuoco ha interessato la parte est di Cirò,
dove ulivi e quercie sono stati incenerite, e dove alcuni alberi che si
trovavano lungo la provinciale per Cirò sono rimaste pericolosamente in piedi,
e devono essere abbattute per liberare la strada chiusa da ieri notte.
E se
anno scorso le piogge e le frane hanno messo in pericolo il paese collinare,
chissà cosa dobbiamo aspettarci quest’anno visto che le colline sono spoglie e
non consentono alle acque piovane di essere assorbite, e siamo ancora Luglio.
Diceva bene il parroco don Giovanni Napolitano durante l’omelia dell’altro
ieri:” è un criminale chi incendia i boschi”.