giovedì 19 luglio 2012

I carabinieri della stazione di Cirò al comando del maresciallo Annibale, nella notte di ieri alle ore due, ha fatto chiudere la strada provinciale Cirò- Cirò Martina, per salvaguardare l’incolumità degli automobilisti dalla possibile caduta sulla strada di una grande quercia secolare, e di due ulivi secolari, bruciati nel rogo di martedì scorso.


Cirò- In seguito all’incendio che ha devastato la parte est  della periferia di Cirò, dove sono andati in fumo macchia mediterranea, ulivi e querce secolari, i carabinieri della stazione di Cirò al comando del maresciallo Annibale, nella notte di ieri alle ore due, ha fatto chiudere  la  strada provinciale Cirò- Cirò Martina, per salvaguardare l’incolumità degli automobilisti dalla possibile caduta sulla strada di una grande quercia secolare, e di due ulivi secolari, bruciati nel rogo di martedì scorso. 


Per tutta la mattinata la strada è rimasta chiusa e gli automobilisti per entrare ed uscire dal paese hanno dovuto allungare il percorso  percorrendo la vecchia 106 passante per la zona Cappelliere. Dopo un inverno tanto piovoso con numerose frane e smottamenti e tante abitazioni sfrattati per il pericolo frana, c’è chi  ancora  incendia i  nostri polmoni verdi, dove in soli 36 ore sono andati in fumo centinaia di macchia mediterranea, lasciano il suolo arido e scivoloso per le prossime piogge. Sono stati distrutti i boschi   tra Tesoriere-Menta-Carroccella- Malocretazzo-Ciurria lambendo anche il favoloso bosco Donnarosa, poi è toccato al Cozzo Leone che ha lambito le abitazioni sottostanti ed infine il fuoco ha interessato la parte est di Cirò, dove ulivi e quercie sono stati incenerite, e dove alcuni alberi che si trovavano lungo la provinciale per Cirò sono rimaste pericolosamente in piedi, e devono essere abbattute per liberare la strada chiusa da ieri notte.

 E se anno scorso le piogge e le frane hanno messo in pericolo il paese collinare, chissà cosa dobbiamo aspettarci quest’anno visto che le colline sono spoglie e non consentono alle acque piovane di essere assorbite, e siamo ancora Luglio. Diceva bene il parroco don Giovanni Napolitano durante l’omelia dell’altro ieri:” è un criminale chi incendia i boschi”.