Cirò- Il fuoco sta martoriando i boschi di Cirò, sono andati
in fuoco per tutta la notte a partire dalle prime ore del pomeriggio di giovedì i boschi in zona Santopolicchio e
Serra del Tuono per arrestarsi all’alba per fortuna nei pressi della riserva
dei Cinghiali e dei Cervi in zona Santa Domenica. Mentre sempre dall’alba di
venerdì un altro grosso incendio sta devastando i boschi attorno Umbriatico, le
cui fiamme sono ostacolate da due Canadair , dai vigili del fuoco e uomini del
corpo forestale, il fumo ha annerito il cielo sopra Cirò.
L’incendio di Cirò è partito dalla zona
Santopolicchio proprio dove si trovano i vigneti cirotani, le fiamme hanno solo lambito vigneti ed
uliveti, grazie a qualche volontario ed
un consigliere comunale, i quali hanno cercato
di spegnere le fiamme per non arrecare troppi danni alle colture, ma
niente hanno potuto contro il vento che alimentando le fiamme, si è poi propagato verso la riserva dei cinghiali, per
fortuna solo lambendola.
I vigili allertati già dalle ore tre del pomeriggio
sono arrivati alle 19 poichè impegnati in altri incendi, gli stessi canadair
non sono potuti arrivati perchè impegnati in Sila, sul posto è intervenuto
l’assessore Mazziotti. Per fortuna il cambio di direzione del vento con l'aiuto
di due squadre dei vigili del fuoco di Cirò Marina e un canadair hanno fermato
l'incendio. Sono andati a fuoco centinaia di ettari bosco una parte di
eucalipti e una buona parte di bosco a macchia mediterranea ricche di roverelle,
olmi, corbezzoli, mele selvatiche, un habitat naturale per molti uccelli
migratori, per tassi, lupi, cinghiali, volpi , istrici. Da ieri mattina
invece un'altro grande incendio sta interessando la comunità montana di
Umbriatico, dove due canadair , oltre
varie squadre di vigili del fuoco e uomini del corpo forestali, stanno cercando
di spegnerlo.
Si tratta di un altro
incendio devastante che ha fatto
annerire anche il cielo su Cirò. E’una catastrofe l'estate 2012 per
flora e fauna, d'ovunque ti giri a Cirò ci sono terre bruciate; speriamo che
durante l'inverno non si abbiano fenomeni di dissesto idrogeologico e
migrazioni di animali selvatici verso l'abitato come il lupo in cerca di
cibo come è successo l'anno scorso quando un branco di lupi si sono
avvicinati al centro abitato facendo strage di pecore e di vitelli. E se la
natura ci riserva cataclismi non prendiamocela con la terra e con Dio, ma con
l’uomo stesso che è artefice del proprio male.