domenica 30 agosto 2015

Cirò- Non poteva che essere assegnato a lui, all’artista Turuzzu Cariati il premio “Tradizioni Popolari”



Cirò- Non poteva che essere assegnato a lui, all’artista Turuzzu Cariati  il premio “Tradizioni Popolari” definito dalla critica “L’uomo Museo” per il tesoro delle antiche tradizioni popolare che solo lui detiene. E’ stata l’associazione culturale “Le quattro porte” che ha voluto fortemente questo grande riconoscimento per un uomo tanto unico come Salvatore  Cariati. L’artista cirotano, era stato di recente anche immortalato in un cd, dove faceva rivivere gli antichi albori cirotani attraverso le antiche nenie e proverbi, molti dei quali ancora oggi i nostri nonni raccontano. Non solo “Cantaturu”è Cariati,  ma anche poeta, contadino, come ama  definirsi. Raccoglitore di tutto ciò che è stato, oggetti, usanze, proverbi, ha destinato un’ala della sua abitazione a museo contadino,  privato naturalmente, per la gioia di pochi fortunati, amici parenti, studenti e recentemente anche da parte del mondo accademico, visto che attualmente è oggetto di studio in una tesi di laurea sulle antiche usanze, sugli oggetti usati una volta, e sullo stesso personaggio, uno dei pochi che canta ancora serenate accompagnato dalla chitarra battente. Personaggio molto vicino allo studioso di musica etnica Antonello Ricci, più volte menzionato nelle sue opere, un artista poliedrico che riesce ancora  a tramandare antiche usanze, che purtroppo i giovani non conoscono più. E’ lui il custode della Cirò antica, delle famiglie,  della storia locale, della politica, dei mestieri antichi, delle tradizioni, dell’arte culinaria,  dei liquori a base d’erba che prepara personalmente, ultimo maestro cestaio, più volte premiato per la sua originalità. Attualmente  il suo ricco museo contadino, con i numerosi e introvabili pezzi, rappresentano una grande testimonianza di un popolo creativo. La ricerca  etno-antropologica, specialmente quella declinata sul versante più propriamente musicologico, in questo senso, ha fatto passi da giganti, negli ultimi anni, con un gruppo di validi studiosi attentissimi a cogliere il dato dialetto, mobile, di incessante mutazione e trasformazione che è sotteso a ogni fatto di tradizione, e lo è ancor di più se a cogliere i germi del mutamento  sono gli stessi protagonisti dell’indagine, Salvatore Cariati detto Turuzzu di Cirò, dialoga con l’antropologo e musicista Antonello Ricci da oltre un trentennio. L’ultimo suo lavoro scritto in collaborazione di Antonello Ricci: ”Uomo museo”, Turuzzo è una figura straordinaria di musicista, artigiano, contadino, ricercatore, passato attraverso mille lavori, mille vicissitudini, per nulla nostalgico di supposte”età dell’oro”: prontissimo a sbeffeggiare, anzi, chi cerca reazionari conforti in un’armonia del bel tempo antico che non è mai esistita. Turuzzu Cariati è un testimone consapevole del dipanarsi della storia quotidiana, e, da decenni, ha saputo scegliere, raccogliere, salvare centinaia di oggetti materiali legati a una pratica del “saper fare” e del “saper ricordare” che va scomparendo. Tant’è che chi vuole ricercare tracce fisiche di un mondo in via di scomparsa, da casa sua deve passare. Per questo il premio “Tradizioni Popolari” non poteva non essere che assegnato a lui all’”uomo museo”.