Cirò- Bidoni incendiati da cenere ancora calda proveniente dai caminetti, aree in cui viene abitualmente abbandonata ancora calda per evitare di buttarla direttamente nei cassonetti, è il quadro che si presenta ad ogni angolo di strada in questo periodo freddo dell’anno in cui le famiglie consumano tanta legna da ardere nei propri caminetti, e poi va a finire o per terra o nei cassonetti, in pochi la riciclano come fertilizzante, mentre la maggior parte dei cittadini si chiedono dove buttarla, o di avere la possibilità avere appositi contenitori di raccolta . Ma come deve fare una persona per smaltire questo residuo, senza ne incendiare i cassonetti ne inquinare l’ambiente. Dunque cenere tempo di caminetti e di problemi per disfarsene. Ma la cenere è un prodotto interessante che può essere recuperata e riciclata. Cosa ci si fa con la cenere? La liscivia, che è un detersivo naturale, da usare per il bucato, i piatti e in genere valida su molte superfici, soprattutto in questi tempi di crisi. La preparazione è meno complessa del sapone fatto in casa. Il procedimento consiste nel raccogliere la cenere e nel setacciarla in un contenitore che non sia di alluminio. La proporzione di acqua è di 5 volte su un bicchiere di cenere. Si fa bollire per circa 30 minuti, si lascia raffreddare e si filtra il liquido ottenuto. La cenere che resta può essere usata come pasta pulente. Un altro uso è quello di destinarlo al giardinaggio, infatti la cenere è un ottimo concime. Ma per sfruttare al meglio le proprietà fertilizzanti della cenere, si può aggiungerla al compost o al sovescio (concime verde) prima dell’interramento, oppure utilizzarla al momento della semina o del trapianti di fiori e ortaggi, e se proprio si è costretto a disfartene, occorre prima spegnerla, e metterla negli appositi sacchetti prima di buttarla nei cassonetti per umido/ organico, a volte basta solo un piccolo accorgimento in più per risolvere i problemi.