Cirò- La differenziata si arricchisce sempre di più e dopo i cassonetti per il riciclo di carta, vetro e plastica arrivano i cassonetti per il riciclaggio degli indumenti usati.
Certo non siamo ancora arrivati alla differenziata porta a porta ma possiamo considerarla già un passo avanti in tal senso. La comunicazione ci giunge dal vice sindaco Raffaele Stasi, il quale spera in una collaborazione fattiva dei cittadini per lo smaltimento e la differenziata di cui ne beneficerà tutta la comunità. Negli ultimi trenta anni, si legge in una nota:” la produzione di rifiuti solidi urbani pro capite giornaliera è raddoppiata: siamo nell’era dell’usa e getta e tantissime confezioni o contenitori in carta, cartone, plastica, vetro e alluminio vengono buttati quotidianamente insieme ai residui di cibo, che costituiscono la frazione organica. Il problema è che, mentre la sostanza organica ha la capacità di biodegradarsi in tempi brevi, tutti gli altri prodotti hanno dei tempi di degradazione molto più lunghi. L’aumento indiscriminato delle quantità di rifiuti che vengono smaltiti nelle discariche controllate (oggi quasi tutte in esaurimento!) ha portato alla ricerca di nuove vie da percorrere”. Poi alle discariche si sono affiancate nuove possibilità di smaltimento dei rifiuti solidi urbani: il riciclaggio, il compostaggio della frazione organica e la termovalorizzazione. Il Decreto Ronchi del 1997 e la successiva normativa del 2006, che regolamentano la gestione dei rifiuti solidi urbani, impongono alle amministrazioni locali di ridurre la quantità di rifiuti mediante il reimpiego e il riciclaggio e garantiscono incentivi alle aziende che utilizzano prodotti realizzati con materiale riciclato. La raccolta differenziata -prosegue la nota:” mira al riutilizzo dei prodotti di scarto della nostra “azienda casalinga” per poterne produrre di nuovi ottenendo diversi vantaggi a livello sia economico che ecologico. Grazie al riciclaggio, infatti, prosegue ancora-si ottiene un triplice vantaggio: si riducono notevolmente energia e materie prime, ma soprattutto i rifiuti da smaltire. Ma tutto questo non è ancora sufficiente a risolvere l’incombente problema della gestione dei rifiuti: non basta affidarsi alla raccolta differenziata destinata al riciclaggio, che generalmente è affidata alle scelte delle autorità locali, ognuno di noi, nel quotidiano, dovrebbe porre più attenzione nel produrre una minore quantità di rifiuti riutilizzando o recuperando quello che non ci serve più. Con un po’ di fantasia possiamo pensare di dare agli oggetti una funzione diversa da quella per la quale erano stati creati: imballi, bottiglie, scatole di cartone, sacchetti di plastica possono diventare vasi, lampade, portariviste, contenitori per la biancheria”. Dunque il riciclaggio è un passo avanti verso una società più civile e ci auguriamo che presto possa partire pure quella porta a porta.