mercoledì 1 febbraio 2012

Primo anniversario del nubrifagio a Cirò.


Cirò- Nel primo anniversario del nubrifagio del 01.02.2011, che ha messo in pericolo il centro abitato di Ciro’ in via Alcide De Gasperi, con il crollo di una strada interna e l’evacuazione di otto famiglie, il sindaco Mario Caruso rivolge un’appello alle istituzioni regionali e alla protezione civile nazionale. “Viviamo in uno stato di disaggio segnalato da piu’ anni- scrive in una nota il sindaco Mario Caruso- abbiamo avviato i lavori per la messa in sicurezza del centro abitato cittadino sulle aree colpite nel corso dell’alluvione dicembre 2008 gennaio 2009 a seguito di finanziamento Por Calabria di € 2.000.000,00 ottenendo un risparmio in sede di gara di circa € 450.000,00; chiediamo alla Regione Calabria di autorizzare l’utilizzo del residuo di spesa sopra evidenziato con l’aggiunta di altre poche risorse per mettere in sicurezza il centro abitato in via De Gasperi ed evitare il crollo delle abitazione che ad oggi sono rimaste ancora in piedi”.
E ancora scrive Caruso:”Ringraziamo la Regione Calabria per il monitoraggio eseguito sull’intera area e la prefettura di Crotone per l’istituzione del tavolo permanete sulla problematica dissesto idrogeologico; tuttavia riteniamo che in tale contesto di carenza di risorse finanziarie la regione può autorizzare l’utilizzo delle economie dei finanziamenti già concessi in materia di dissesto idrogeologico evitando l’ulteriore disastro irreparabile”. Ciro’ come riferisce il commissario della protezione civile nazionale Gabrielli in una nota inviata alla Regione e al sindaco Mario Caruso: “necessita di interventi urgenti di consolidamento del centro abitato e della strada provinciale n. 10 ove sussiste un insediamento residenziale. “Autorizzare quindi le somme provenienti dalle economie di spesa programmata e’ sinonimo di buona amministrazione conclude il primo cittadino- nell’interesse della comunita’ che da anni vive una situazione di pericolo accertata,   da tutti gli organi istituzionalmente preposti e che stenta ad essere sia pure in parte risolata per carenza di fondi”. Ci auguriamo che i cittadini ormai da un anno già sfrattati dalle loro abitazioni,  non debbano aspettare troppo tempo per poter rientrare nelle loro case costruite con tanti sacrifici.