Cirò- Branco di Lupi attaccano gregge nel cirotano! i cui comportamenti di caccia in tempi e modi sono ascritti proprio a questi canidi, anche se ancora mancano elementi scientifici certi, comunque, dalle carcasse delle pecore sbranate, almeno cinque, e dalle numerose orme lasciate sul terreno di caccia, compreso gli escrementi, secondo alcuni esperti contrattati non ci sono dubbi:”la predazione è compatibile con lupo”, così scrive un esperto nazionale, dopo aver visto le foto inviategli. La scoperta “dolorosa” è stata fatta da parte del suo proprietario, che non gli è rimasto altro che constatare l’amara sorpresa. Le pecore, ridotte in brandelli, prive di polpe agli arti, ed alcune con le viscere che gli fuoriuscivano dall’addome, azzannata al collo dove erano evidenti dei grossi fori praticati dai forti e lunghi canini, ad una prima osservazione fa pensare subito ad un lupo, anche perché nell’area interessata, nei boschi tra Midolla-Donna Rosa-Ciurria di Cirò, non ci sono cani randagi, la zona è troppo impervia ed il bosco troppo fitto. Probabilmente si tratta di un branco di lupi appena scesi dalla Sila attraverso i territori limitrofi di Umbriatico, dove proprio una settimana fa, secondo il racconto di un allevatore, un branco di lupi avevano attaccato e ucciso un vitello. Non sono episodi isolati se si pensa che anche l’anno scorso nei boschi tra Umbriatico e Crucoli, quindi nei dintorni di Cirò, diversi vitellini appena nati venivano uccisi e sbranati da un branco di Lupi. Si potrebbe pensare anche ad un branco territoriale, stanziale, che vive in questi boschi tutto l’anno, e che setacciano chilometri di territorio in cerca di prede, come ultimamente sta succedendo. Delle pecore uccise, purtroppo rimangono solo alcune ossa, la pelle, e la testa. Gli allevatori del cirotano sono preoccupati soprattutto perché da novembre in poi iniziano i parti di vacche e pecore. Il collo dell'animale predato presenta morsicature e lacerazioni. Il lupo consuma per prime le parti più nutrienti della preda, che sono i quarti posteriori e i visceri; solo se non è disturbato può mangiare buona parte dell'animale. La carcassa che rimane sul terreno può permettere di rilevare la presenza del lupo nella zona. Le impronte del lupo presentano il segno di quattro dita, sia nell'arto anteriore (nel quale il pollice è più alto delle altre dita e non lascia traccia sul terreno) che in quello posteriore. Misurano tipicamente 10 centimetri di lunghezza per 9 di larghezza, ed assomigliano a quelle di un grosso cane. Nel caso del lupo, tuttavia, le due dita centrali sono più avanti della linea congiungente le due dita laterali. Ciò permette anche di distinguere le orme del lupo da quelle degli altri canidi. Ed è proprio in base a questi elementi che è stata avvallata la tesi della presenza del lupo, per la prima volta, anche a Cirò.