Cirò- Restaurata la Chiesa del cimitero dopo anni di abbandono, grazie all’intervento di una cirotana, la professoressa Rosa Fierro promotrice della nobile iniziativa, che ha permesso di fare una colletta tra i cittadini per poterla ripristinare, una vera opera del popolo. Anche l’amministrazione comunale ha preso parte a questo nobile gesto, dove il sindaco ha elargito la somma di 4.500 euro per ripristinare il grande portone d’ingresso della chiesa, al cui interno, oltre la statua della Madonna Addolorata si trova anche l’antica statua in legno di San Fedele a cui è dedicata la chiesa costruita probabilmente tra gli anni 40-50 sulle ruderi di un’altra antica chiesa probabilmente su quella dedicata a Santa Maria. L’inaugurazione della chiesa è prevista per il primo novembre dove il parrroco don Giovanni Napolitano officierà la santa messa. La chiesa apparteneva all’antico convento dei Cappuccini ed era dedicata a Santa Maria di Costantinopoli fondata nel 1618, che fu costruita grazie alle offerte del popolo, un rito questo che si ripete anche a distanza di secoli, esattamente dopo 393 anni, c’è un mistero legato alla numerologia secondo cui i numeri (3+9=12 cioè 2+1=3) sommati da il numero tre cioè la trinità, mentre la somma della data 1618 (1+6+1+8=16 cioè 1+6= da il numero 7 cioè il numero perfetto molto caro a Dio, è solo un caso? Dunque grazie alla sensibilità del popolo cirotano la chiesa di San Fedele ubicata nel cimitero, sotto il cui pavimento si trova l’ossario comunale, è stata completamente restaurata: “mi sono data tanto da fare per avere le offerte dai cittadini, ho lavorato tanto, ha detto la signora Fierro- ma alla fine abbiamo vinto tutti insieme questa scommessa, quasi tutto il popolo ha risposto, ringrazio tutti, anche coloro che non hanno partecipato. Le offerte che ho ricevute, prosegue la docente, saranno presto pubblicate in modo da dare a tutti la possibilità di dire –ho partecipato anch’io al restauro”. Con i soldi raccolti sono state ripristinati: il tetto, che è stato impermeabilizzato, completo di tegole; ripristinati le facciate e le mura perimetrali; ricostruito la cornice del portale in ferro battuto offerto dal fabbro Nino Adorisio che ha donato anche la croce, sempre in ferro battuto inserita sul tetto della chiesa; sono state tinteggiate le mura, sono stati offerti nuovi banchi, il calice, il leggio, e la nuova teca del Cristo. E ancora è stato rifatto il pavimento, sistemate le scale, rifatto l’impianto elettrico, messi nuovi faretti; infatti prima la chiesa era al buio e la porta usurata rimaneva aperta alle intemperie. Ci vorrebbero tante signore Fierro per risolvere altrettanti problemi legati al degrado che aspettano anni per essere ripristinati.