venerdì 30 settembre 2011

Il Consiglio Nazionale delle Ricerche alla riscoperta di Luigi Lilio.Ancora un altro inedito su Lilio portato alla luce dal ricercatore del CNR di Firenze e biografo di Luigi Lilio Francesco Vizza.

Il Consiglio Nazionale delle Ricerche alla riscoperta di Luigi Lilio

L’Almanacco della Scienza, quindicinale a cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche nel N. 15 - 28 set 2011, così scrive:

L’invenzione del calendario gregoriano, ancora oggi alla base del nostro metodo di misurazione del tempo, si deve a un geniale studioso calabrese la cui figura è rimasta a lungo in ombra. Un ricercatore del Cnr lo ricorda attraverso convegni e pubblicazioni. Il nome di Lilio è noto a pochi, eppure proprio a lui dobbiamo una svolta fondamentale nella storia del computo del tempo, quella legata all’introduzione del calendario gregoriano, che dal 1582 in poi ha radicalmente cambiato il nostro modo di scandire giorni, mesi e anni.

Stiamo parlando di Luigi Lilio -o Aloysius Lilius-, straordinaria figura di medico, matematico e astronomo del 1500 nonché ideatore della riforma del calendario gregoriano, della cui storia personale è rimasta, purtroppo, solo qualche debole traccia.
A riportarla in luce, il ricercatore dell’Istituto di Chimica dei Composti OrganoMetallici (Iccom-Cnr), Francesco Vizza, che condividendo con lo studioso le origini nel paese calabrese di Cirò (Crotone), ha intrapreso un percorso di riscoperta dello straordinario contributo che Lilio ha dato alla scienza moderna, attraverso libri, pubblicazioni e convegni organizzati in tutta Italia.
“La grandezza di questo studioso appare evidente se si considera che nel ‘500 molte conoscenze astronomiche e matematiche erano ancora ‘in fieri’: in quel periodo, infatti, mancavano le leggi dei modelli planetari, i metodi della fisica e gli strumenti della matematica che vedranno la luce solo pochi anni dopo grazie a personaggi come Brahe, Keplero, Galileo o Newton”, racconta Vizza, “nonostante queste limitazioni, Lilio ebbe il merito di essere giunto alla soluzione di un problema come quello del calendario, che sembrava irrisolvibile e che per molti secoli aveva tenuto occupati insigni astronomi e studiosi, tra i quali Niccolò Copernico”.
Nel corso dei secoli la discordanza tra le date del calendario giuliano, in vigore dal 46 a.C., e l’equinozio di primavera impone la necessità di correggere le regole adottate per misurare il tempo. Questo problema è particolarmente sentito dalla Chiesa Cattolica che già dal Concilio di Nicea del 325 aveva legato al novilunio e all’equinozio di primavera il suo mistero fondamentale: la celebrazione della Pasqua. Infatti, era stato stabilito che la Pasqua di Resurrezione doveva essere festeggiata nella domenica seguente alla XIV luna dopo l’equinozio di primavera. Ma essendo l’equinozio di primavera non segnato in modo corretto nel calendario giuliano, le date della Pasqua erano, di conseguenza, calcolate in maniera sbagliata. Bisognava porre rimedio riformulando il calendario ma questo era un compito arduo da svolgere. Le difficoltà astronomiche da risolvere riguardavano sia l’esatta misurazione dell’anno delle stagioni e quindi la giusta posizione dell’equinozio di primavera nel calendario, sia l’esatta misurazione dei cicli lunari che determinavano il calcolo della data della Pasqua. Luigi Lilio riuscì in quest’impresa: eliminò i dieci 10 giorni in eccesso dal calendario giuliano, modificò l’assetto degli anni bisestili nel corso dei secoli e, mediante un geniale ciclo delle epatte, ricalcolò le esatte lunazioni che permettono di celebrare la Pasqua senza incertezze.
“Per questa straordinaria intuizione Lilio merita un giusto tributo alla sua memoria”, prosegue Vizza, “in Calabria, la sua regione di origine, abbiamo iniziato festeggiando nel 2010 il quinto centenario della sua nascita: ora l’augurio è che il parlamento accolga il progetto di legge relativo all’istituzione della ‘Giornata del calendario gregoriano’, così da dare finalmente un doveroso riconoscimento a livello nazionale dei suoi grandissimi meriti scientifici”.

La nota dell’ufficio stampa del CNR, rivolta sia alla comunità scientifica nazionale sia ad un pubblico più vasto, è particolarmente importante perché il più prestigioso Ente di Ricerca in italia, e uno dei più importanti al mondo, è interessato ad approfondire l’opera di Luigi Lilio. La nota del CNR arriva nel momento in cui un altro prezioso documento rinvenuto da Francesco Vizza contribuisce a chiarire alcuni aspetti della riforma e, cosa più importante, della volontà di Gregorio XIII di chiamare il calendario riformato sotto il suo pontificato, e da lui fortemente voluto, come calendario liliano e non gregoriano. Il prezioso documento è una lettera manoscritta inviata tra il 1681 e il 1694 dall’astronomo Francesco Levera a Leopoldo dei Medici, grande mecenate, studioso e fondatore della prima accademia scientifica in Europa, nota col nome di Accademia del Cimento
Francesco Levera propone di rivedere il calendario gregoriano, limitatamente alla modifica fatta da Cristoforo Clavio al progetto di riforma elaborato da Lilio. E’ noto che, nel calcolare la retrodatazione dei noviluni, Lilio valutò che all’epoca della riforma l’anticipo delle lunazioni vere su quelle ecclesiastiche, utilizzate per calcolare le date della Pasqua, era di circa 4 giorni. Clavio trovò invece che l’anticipazione lunare dopo un ciclo diciannovennale era di 3 giorni. Questa è stata l’unica modifica che la Commissione apportò alla proposta dei fratelli Lilio. Levera indica un calcolo per riportare l’epatta al vero valore indicato da Lilio, ma la sua proposta non ebbe seguito. D’altro canto la corruzione della vera epatta liliana era stata già denunciata da uno dei padri dell’algebra moderna, Franciscus Viète, che nel 1600 afferma:“Da lungo tempo io accuso Clavio di aver corrotto il calendario romano (...) Contro la falsa fase lunare di Clavio io riporto quindi la vera fase lunare liliana e gregoriana (…).
Il manoscritto rivela inoltre che Gregorio XIII aveva proposto che, nei decreti papali, il nuovo calendario fosse chiamato calendario liliano e non gregoriano. Così recita il manoscritto: “Eppure Gregorio non solo vuolse che Luigi Lilio Veronese, il quale investigò i modi per la riforma dell’anno Giuliano fosse adoperato in quella, ma non si sdignò ancorche fosse persona privata et forastiera che l’anno solare civile riformato si chiamasse col nome di quello, et si scrivesse nelli brevi anno Liliano, et non Gregoriano”.
Lilio era creduto veronese poiché Il Cardinale Arrigo Noris (1631-1704), sbagliando, lo riteneva tale. Le origini dello scienziato cirotano sono state definitivamente chiarite, ma ci si chiede quando e perchè il suo calendario liliano cominciò a chiamarsi calendario gregoriano svilendo e offuscando una parte importante della Storia della Scienza.



giovedì 29 settembre 2011

L’Associazione “Cirò Europea” Onlus ha sostenuto con forza la raccolta delle firme a favore del Referendum Elettorali contro il “Porcellum”



Cirò – L’Associazione “Cirò Europea” Onlus ha sostenuto con forza la raccolta delle firme a favore del Referendum Elettorali contro il “Porcellum”, e attraverso un comunicato rende noto che nei giorni scorsi si è attivamente adoperata in Piazza Stefano Pugliese a Cirò per la raccolta delle firme a valere per la richiesta di indizione del referendum abrogativo finalizzato a eliminare la disciplina elettorale introdotta dalla “Legge Calderoli”, universalmente conosciuta con il nome di “Legge Porcata”. E’ quanto scrive in una nota Luigi A. Dell’Aquila Vice- Presidente dell’Associazione “Cirò Europea” Onlus. A riguardo,prosegue la nota di Dell’Aquila:” la nostra Associazione, sempre in prima linea nel contribuire concretamente a esaltare il primato dei Cittadini nella scelta degli eletti in Parlamento - e, quindi, della volontà popolare - anziché quello dei Partiti e delle rispettive Segreterie Nazionali, ha raccolto con successo oltre 100 firme nell’ambito della Comunità cirotana e non solo”.

Si terrà sabato primo ottobre la Festa Del tesseramento del PD.

Cirò- Si terrà sabato primo ottobre la Festa Del tesseramento del PD con inizio alle ore  18:00 con il Laboratorio Politico: “Progettiamo insieme al PD il   futuro di Cirò”, a comunicarlo Rosaria Frustillo. Introdurrà i lavori il Segretario Cittadino  Francesco Marino, sono previsti gli interventi del Coordinatore Provinciale GD   Giuseppe Dell’Aquila; del Coordinatore Provinciale  Nicola Belcastro, del Consigliere Regionale Francesco Sulla, con la partecipazione dell’     On. Nicodemo Oliverio. Alle ore 19.30 si terrà invece il dibattito con l’apertura del Tesseramento 2011 per gli iscritti, i simpatizzanti e per i  cittadini intervenuti. Chiuderà la serata alle ore 20.30       un Buffet di prodotti enogastronomici locali. Intanto dopo le ultime rivelazioni politiche che vede il sindaco e la sua giunta rivolta verso destra :”Io Suud”, con il PRC sciolto, l’avanzare del candidato di FLI Siciliani, ed il rafforzarsi dei Demokratici con Sculco, pare ormai evidente che alle prossime amministrative il PD, salvo  salti dell’ultima ora, dovrà correre da solo. Intanto per  giorno 3 ottobre è previsto un incontro con tutte le forze politiche presenti sul territorio invitate a discutere sulle prossime alleanze politiche per le prossime amministrative da parte della locale  sezione del PD.

mercoledì 28 settembre 2011

Il Cirò rosso classico superiore riserva 2006 Maradea della Tenuta Iuzzolini, è stato premiato al 39° concorso nazionale di vini selezionati “ Premio Douja D’Or” riservato ai vini Doc e Docg,

Cirò- Il Cirò rosso classico superiore riserva 2006 Maradea della Tenuta Iuzzolini, è stato premiato al 39° concorso  nazionale di vini selezionati “ Premio Douja D’Or” riservato ai vini Doc e Docg, in collaborazione con la provincia e la Camera di Commercio di Asti, al pregiato Maradea è stato conferito diploma e medaglia. Il Maradea è l’unico in Italia a invecchiare in botte di castagno proprio come una volta per ridare al vitigno autoctone secoli di storia: un connubio tra storia e cultura. Ed è proprio la sua originalità che gli è valso di vincere questo prestigioso premio. Infatti questo vino nasce da un’accurata selezione delle migliori uve del vitigno Gaglioppo coltivate sulle  colline di Cirò. La vinificazione rispetta la tradizione, per esaltarne  le   caratteristiche di tipicità, freschezza e aroma, dove la maturazione si completa con un passaggio di 12 mesi in barriques di castagno calabrese, unico nel suo genere. Dunque la vocazione vitivinicola della provincia di Asti trova  nella Douja d’Or la sua celebrazione, oltre che il momento principe di incontro tra i consumatori e il variegato mondo dei produttori. Un risultato eccellente non solo per Cirò ma anche per la Calabria che vede uno dei suoi vini migliori tagliare il traguardo del successo.

Prossimamente si terrà anche l’inaugurazione dell’ex Giara

Cirò- Prossimamente si terrà anche l’inaugurazione dell’ex Giara già convertita in cantina, probabilmente verso la metà di Ottobre, ha riferirlo il sindaco Mario Caruso il quale ha detto che sono stati finanziati altri  100 mila euro per comprare altri macchinari per la cantina,  struttura  già pronta e operativa se ci fosse stato la crisi dell’uva invenduta. Intanto a ottobre si terrà il consiglio comunale congiunto con gli altri soci della contea vitivinicola del cirotano, di cui nel protocollo d’intesa il sindaco Mario Caruso, è capofila: Cirò Marina e Crucoli(concertazione questa avvenuta lo scorso 3 Agosto 2007,)  prossimamente sarà invece presentato il bando  di manifestazione di interesse per la gestione della ex Giara per la gestione della cantina. Questa operazione  consentirà una volta spiegato il bando di manifestazione di interesse per la gestione della ex Giara,  ai viticultori della contea, nei limiti della capacità termica dell’impianto  che dovrebbe essere di circa 8-9 mila quintali, il ritiro di tutte le  uve Doc . “Con la contea del vino – aveva detto nel corso dell’ultimo consiglio comunale il consigliere di minoranza Carlo Colucci, è finita  a Cirò la crisi dell’uva, dove il suo prezzo non sarà più mendicato ridotto a una miseria- i “ricattatori” hanno finito di speculare sulle nostre uve doc, diceva Colucci- non  si svende un prodotto nobile per colpa di alcune cantine i quali producono ben sei milioni di bottiglie di vino l’anno, e poi lasciano marcire appena 14 mila quintali di uva, ma allora  concludeva allora  Colucci- con quale uva è stato prodotto il Cirò Doc, se il Gaglioppo rimane invenduto nelle vigne”. Per questo è importante che nel territorio del Cirò Doc ci sia una cantina ma è importante anche sapere che fine fanno le nostre uve.

Sciolta la locale sezione di Rifondazione


Cirò- Sciolta la locale sezione di Rifondazione, a darne notizia l’ex segretario Ciccio Sessa. Si legge sulla nota di Francesco Sessa:”In data 25/09/2011 si sono riuniti i compagni facente parte al P.R.C., ed ormai distaccati da oltre due anni, i quali hanno sancito, ufficialmente lo scioglimento del gruppo e del Circolo. Parte degli stessi componenti, tra cui Ciccio Sessa e Quintino Grisafi si sono dichiarati, ufficialmente, senza riserve, aderenti alla nuova formazione politica di Niki Vendola - S.E.L. - , mentre altri, pur dichiarando di condividere il progetto di SEL preferiscono riflettere ulteriormente prima di dare la loro adesione ufficiale, tra questi, Ferdinando Gatto, Giuseppe Giardino, e Francesco De Fine, quest’ultimo consigliere di maggioranza”. E ancora si legge:”Ad eccezione di Carmine Murano, assessore all’agricoltura della giunta Caruso,  che invece nei giorni scorsi, assieme al Sindaco di Cirò, Mario Caruso, hanno sottoscritto l’adesione alla nuova formazione politica di IO SUD che fa capo a livello nazionale ad Adriana Poli Bortone, gia Deputata del MSI, di Alleanza Nazionale, Senatrice del PDL e che dal 26 febbraio 2011 aderisce al Gruppo Parlamentare di Coesione Nazionale, a sostegno della maggioranza di Governo e all’interno dell’Area Politica e Culturale del Centro-Destra”. Alla luce di questo dinamismo politico della realtà cirotana,  precisa ancora Sessa-“ i Consiglieri Carmine Murano, e Francesco De Fine, risponderanno a titolo personale delle scelte politiche-amministrative che andranno a compiere da oggi in poi”. Inoltre Sessa e Grisafi, in conclusione, “fanno appello a tutti coloro che guardano con simpatia al movimento politico di S.E.L., guidato dal Compagno Niki Vendola, ad offrire la loro adesione per organizzare anche a Cirò un movimento basato su principi del tutto innovativi, anche nella componente direttiva che si dovrà costituire, al fine di contribuire alla ricostruzione di un tessuto sociale e politico, del nostro territorio, ormai dissipato dal trasformismo politico degli ultimi decenni”.

Inaugurato il nuovo campo sportivo in zona Sant’Elia.

Cirò- Inaugurato il nuovo campo sportivo in zona Sant’Elia, dopo un’assenza di dodici anni, dedicato al compianto Ottavio Malena, guardia municipale  scomparso  prematuramente di recente, in presenza della sua famiglia, la moglie , i figli. C’è stato un momento di scambi di doni tra la famiglia di Malena ed l’amministrazione, oltre un regalo personale del pittore Elio Malena  che lo aveva immortalato in un dipinto, alla cerimonia  è seguito l’inno di Mameli suonato dal corpo bandistico Euterpe, a concludere questo momento, fuochi pirotecnici e l’apertura di spumanti. La popolazione è intervenuta  all’inaugurazione, tanto che l’intera zona di Sant’ Elia era in tilt per le numerose macchine parcheggiate. All’inaugurazione, benedetta dal parroco don Matteo Giacobbe, erano presenti il presidente della provincia di Crotone Stanislao Zurlo, l’assessore  provinciale allo sport Leotta, l’assessore Greco, mentre ad accogliere la delegazione provinciale il sindaco Mario Caruso, l’assessore allo sport Mario Romano, l’assessore Santoro, l’assessore Murano, il vice sindaco Stasi ed altri amministratori, compresi l’opposizione. Il campo sportivo è stato  finanziato dalla provincia, il cui iter era partito con la giunta Iritale per poi approdare con la giunta Zurlo raggiungendo infine un finanziamento di 400 mila euro. “Le storie sono belle quando hanno un buon fine, ha detto  il presidente Zurlo nel sottolineare il lungo iter che ha visto le due giunte portare a termine questa grande opera, e dopo tante difficoltà ha detto, oggi siamo qui a restituire il campo a tutti i giovani di Cirò e alla squadra del Cirò”.   “Un lavoro di sinergie con gli altri assessori:Carbone e Dattolo, ha detto l’assessore al ramo Leotta, che alla fine ha portato i suoi frutti, quando si lavora per il bene comune i risultati fioriscono sempre”. Presente all’inaugurazione anche l’ex presidente della giunta Iritale, il sindaco di Cirò Marina Roberto Siciliani, il quale ha detto che  è stato l’unico campo in tutta la provincia ad essere finanziato, opera partita proprio dalla giunta Iritale per cui io ho lottato tanto per averlo proprio  a Cirò”. Parole di soddisfazioni sono  giunti anche da parte dell’assessore Mario Romano, il quale riferiva che c’è stata sinergia di lavoro tra le due amministrazioni comunali e le due provinciali che si sono susseguiti  affinché l’opera giungesse a termine:” dopo 12 anni ridiamo il campo ai giovani, e prossimamente nascerà anche la squadra calcio, grazie  anche all’interessamento del  dottor Mario Sculco,  per i ragazzini di Cirò, sotto la direzione della squadra del Cirò in collaborazione con l’amministrazione”. Ad inaugurare il campo una partita amichevole, arbitrata dal grande allenatore Mario Bruno, finita due a due,  tra la vecchia squadra del Cirò,  tra cui anche l’ex dirigente Mario Siciliani, in cui militava il grande Ottavio Malena e l’attuale squadra del Cirò, che dal prossimo 8 ottobre comincerà ad allenarsi e a giocare proprio “ in casa”. All’interno dei nuovi spogliatoi, arredato tutto a norma,  si vedono le pareti tappezzate di foto della prima squadra del Cirò risalenti al 1972 e foto del calciatore Ottavio Malena, grande promessa del calcio degli anni 70/80, quando militava nella fortissima squadra del Cirò.“E’ stato un lavoro minuzioso ha detto il sindaco Caruso, che ha consentito alla ditta di consegnarci i lavori in tempo, resta soltanto  la copertura con l’erbetta sintetica, che speriamo di completare prossimamente, intanto il prossimo otto ottobre partirà il campionato proprio da questo campo, quando si lavora  in sinergia tra enti, prosegue il sindaco- il risultato si ottiene aldilà dei colori politici di appartenenza. Questo campo sarà  per i giovani, un’occasione  di aggregazione, socializzazione e di legalità”.

lunedì 26 settembre 2011

La cultura non si deve limitare ai soli"Pipi e patati" in una nota della filosofa Maria Francesca Carnea


Cirò- Dopo la trasmissione Geo&Geo che ha visto  la comunità cirotana presentarsi alla Nazione con i suoi prodotti enogastronomici, la filosofa  Maria Francesca Carnea  in una nota precisa:”Perché non esordire con il senso d’appartenenza? non ridurre sempre tutto a peperoni e patate, sardella e provole, vino e serenate, abbiamo e siamo molto di più“. E’ questo il contenuto della nota della filosofa la quale precisa: “La confusione dei “linguaggi” , a volte, genera inutili assiomi e, prosegue la Carnea-  come nel senso dell’appartenenza  territoriale non difendere, comunque non marcare ciò che ci appartiene? Chi è la voce che leva alto il gonfalone di Cirò?, la sua storia? Il dato d’appartenenza non inficia sul come sta cambiando la società, su come il federalismo vorrà migliorare le nostre comunità. Sarebbe importante però manifestare un po’ di amore più sincero per la propria appartenenza. Ogni piccola pietra, di ogni territorio, parla della Sua propria storia. Non si mescolano le carte, con buona pace del relativismo e del federalismo venente! Per essere chiari, un esempio giunge rapido ed è legato a quanto trasmesso e detto su Rai3 nel programma Geo&Geo lo scorso 23 settembre, in cui si è parlato del comune virtuoso di Cirò Marina. Non facendosi prendere da facili entusiasmi provinciali, la capacità critica non deve farci perdere di vista le cose essenziali, avendo amore d’appartenenza e di verità. La confusione che si genera nel linguaggio fa sì che Cirò e Cirò Marina siano una cosa sola. Così non è! Bisogna sapere che Cirò è Comune a sé, con la sua storia millenaria, il suo trascorso splendido così come auspico un futuro ancor più splendido. La Marina di Cirò, si staccò dal centro antico; separazione consensuale che si verificò con delibera del 31 dicembre 1951 da parte del Consiglio comunale di Cirò. Nasce il Comune di Cirò Marina nel 1952 e i suoi abitanti si chiamano marinoti. Quando si pubblicizza un territorio, è sempre vasto il suo raggio d’azione, ma se ci si presenta con il gonfalone, bisogna attenersi ai fatti. I marinoti hanno incrementato grazie al cielo, e alla loro buona operosità, il loro sviluppo e ancor più si estende la crescita, ma è anche vero che gli abitanti di Cirò Marina si chiamano marinoti. Gli abitanti di Cirò si chiamano cirotani. Cirò Marina nasce quindi nel 1952 agli atti, la sua storia antica è molto giovane, molto moderna, senza nulla togliere ai suoi albori, ma per criterio di pertinenza bisogna manifestare l’appartenenza. Sarebbe bene, inoltre, quando si parla del territorio, così bello e ricco di tanta cultura, non ridurre sempre tutto a peperoni e patate, sardella e provole, vino e serenate, abbiamo e siamo molto di più. Trovare modi, competenze per meglio presentare, valorizzare un luogo, con la capacità di suscitare sì desiderio di conoscenza per un’economia del gusto, ma anche della bellezza paesaggistica, dell’offerta logistica che si fa, supportata da ...altro: iniziative culturali, convegni, manifestazioni che coinvolgano lo spirito oltre che il gusto, soprattutto la gioventù, speranza del domani”.  Ergo: vado a Rimini per le “discoteche”; vado a Cirò Marina per “mangiare”. Il primo caso attrae giovani; il secondo attrae -forse- famiglie, ma non briosità, energia, economia fluida, prosegue la nota della docente Carnea- Vado in vacanza a Cirò, ... prospetterei ... per l’incanto greco dei suoi territori, dei suoi vigneti, la verginità dei suoi uliveti che parlano di metafisica, per l’enogastronomia, perché rinascono il suo borgo antico e le mura del suo castello che trasudano di leggende aperte alla conoscenza, per le numerose Chiese, per l’organizzazione esemplare delle associazioni locali, per ...qualcosa s’inventa, un evento, etc... . Si crea lo sviluppo e già, in dono dal Cielo, è tutto pronto sul tavolo, e il mare, finestra splendida su cui ci si sporge, è risorsa prima ma non unica”. Cari amici amministratori, conclude la nota della filosofa Carnea-“ chiamati a operare per il bene dei nostri territori, lasciate che le “Città”, che non possedete, vi parlino rispettose: professionalità, competenza, capacità, siano le parole d’ordine per una buona produttività di chiunque voglia agire per il bene comune. E chi più può faccia, la conquista è propria di chi riesce a fare qualcosa, non nella relatività concettuale. Esordire con il senso d’appartenenza non sarebbe male. M’importa!”.

Replica di Caruso a Siciliani

Cirò- “Sapevo che la mia adesione ad Io Sud e la nomina conferitami di Responsabile Regionale, non avrebbe trovato il lei molto entusiasmo. Rimango, tuttavia a dir poco esterrefatto, del suo perseverare nel mescolare le carte da buon politico di vecchio stampo, senza curarsi delle inezie di casa propria”. E’ quanto scrive nella replica il sindaco di Cirò Mario Caruso  a Giuseppe Siciliani di FLI.  “Noi crediamo che la nascita di un grande partito del SUD possa dare maggiore spinta alla crescita del territorio, prosegue la nota di Caruso- La risposta giusta alle esigenze di una migliore vitalità culturale, sociale ed economica. Noi vogliamo scalzare l’immobilismo della vecchia classe politica, che ci ha spesso visti spettatori inerti o peggio inconsapevoli protagonisti”. Detto ciò, lo dica chiaramente, sottolinea il primo cittadino- “non abbia nessun timore, si candidi a Sindaco di Cirò, sarà un piacere averlo come antagonista, sempre che riesca a fare una lista e a trovare una coalizione che la sostenga.  Del resto, non è la mia giunta che non ha sviluppato valori di crescita, quali il turismo, l’edilizia, il collocamento delle uve e quant’altro; piuttosto è lei e chi come lei che dovrà spiegare cosa ha fatto per Cirò in questi anni di letargo. Il nostro ricordo sulla sua attività politica di parlamentare è insalubre. L’unico ricordo che ci rimane è la notizia appresa su un giornale locale di qualche settimana, che lo vede percettore di una retta parlamentare senza riscontro di benefici per la comunità. Altro che, il disegno di legge costituzionale presentato della senatrice Polibortone presidente del mio partito, poiché ha fatto molto per la Puglia e il mezzogiorno d’Italia. Nel testo della proposta di legge costituzionale, Io sud chiede che la casta politica si riduca e si renda più snella, efficace e meno costosa. Un concetto che oggi è ricercato da tutti i partiti che tentano di innovarsi”. Il suo partito (fonte il sole 24ore del 27.07.011) su proposta del senatore Giuseppe Valditara, prosegue Caruso:” ha presentato una legge di iniziativa popolare assieme all’IDV per abolire le Provincie e accorpare i comuni. Io sud alla provocazione leghista di abolire le provincie che non siano padane, ha chiesto di abolire Tutte le Provincie e le aree metropolitane. Quanto ai comuni, lei sicuramente ignora, ma dovrebbe informarsi, visto che vuole fare il sindaco, che già con la manovra economica del 2010 le Regioni dovevano favorire l’unione dei comuni per ridurre i costi dei servizi. Questa possibilità oggi è resa obbligatoria nella manovra 2011”. Pertanto,  conclude la replica del sindaco Mario Caruso:” nei prossimi anni a partire dal 31.12.2011, con la creazione delle unioni dei Comuni, di fatto, si creeranno  macro arre urbane che gestiranno al totalità dei servizi  amministrativi demandati  per legge agli enti territoriali. Come dire i comuni al di sotto dei 5000 abitanti finiranno per coinvolgere nelle macro aree di cui sopra. A differenza di Bossi caro professore, non salirò sul Neto, né Cirò sarà la nuova Pontida, noi vogliamo un’Italia unita ma federata, e siamo disposti a dialogare con tutte le forze politiche, perché noi non siamo né a destra, né a sinistra, né a centro, ma siamo per un Grande Sud.Spero che nel prosieguo il suo confronto sia “DemoKratico” e costruttivo, poiché appunto perché il mio tempo è prezioso in ragione dell’organizzazione affidatami dal partito, non potrò perdere tempo a sterili provocazioni”.

domenica 25 settembre 2011

Intervista all'onorevole Giuseppe Siciliani sull'adesione di Caruso al nuovo soggetto di Io Sud.

Cirò- Cirò è entrata nella fase calda della politica, il ghiaccio è stato rotto dal Prof. Siciliani, rappresentante del FLI cittadino che con una lettera aperta al Sindaco Caruso gli contesta l’incompatibilità morale tra la sua posizione di sindaco eletto con una lista civica e il nuovo incarico di coordinatore regionale del nuovo partito IO SUD. Domanda:L’adesione del Sindaco Caruso al partito della Poli Bortone ha suscitato diverse reazioni da parte delle forze politiche di Cirò, Lei Prof. Siciliani è stato il primo a scrivere una lettera aperta protestando per la sua adesione al movimento “IO Sud”, ci può dire perché?
Siciliani:Ritengo che sia una questione morale della politica, un sindaco eletto con una lista civica e che ne ha ribadito l’indipendenza politica ritirando la delega all’assessore Paletta perché ha aderito all’UDC non possa durante il suo mandato aderire ad un partito e poi certo non ad un partito di centro destra visto che nella sua coalizione vi sono consiglieri iscritti a Rifondazione comunista.
Domanda: Ma se il sindaco Caruso ha deciso di aderire al centro destra lei come rappresentante del FLI dovrebbe essere contento perché si allontana dalla sinistra.
Risposta: Certo lo sarei stato se avesse aderito al PDL, ma vederlo aderire ad un movimento satellite del PDL che porta avanti una forte contraddizione, la Poli Bortone è prima firmataria della proposta di legge al senato che chiede la chiusura dei comuni sotto i 5000 abitanti e allora ecco che di nuovo emergere la questione morale, può il sindaco di un paese di 3000 abitanti proporre la chiusura del proprio comune? Possono le ambizioni personali essere al di sopra degli interessi dei cittadini che lo hanno eletto?
Domanda: secondo lei cosa avrebbe dovuto fare Caruso per non incorrere in critiche?
Risposta: Se davvero crede che sia giusto sopprimere i comuni al di sotto dei 5000 abitanti, dovrebbe dimettersi da sindaco di Cirò e se invece ha aderito ad IO SUD senza conoscerne il programma forse dovrebbe dimettersi da IO SUD e chiedere scusa ai cittadini che lo hanno eletto per la sua leggerezza.
Domanda: Il Sindaco Caruso le ha risposto che il suo partito è trasversale e porta avanti il meridionalismo ed il federalismo.
Risposta: Intanto non credo che IO SUD sia trasversale visto che è stato creato dalla Poli Bortone che è senatrice della PDL e proviene da Alleanza nazionale e poi il federalismo che oggi la maggioranza porta avanti è tutto nordista e il PDL ancora una volta si dovrà piegare alla Lega Nord se vuole continuare ad essere al governo e non saranno certo i piccoli movimenti come IO SUD a condizionare la maggioranza, quindi meridionalismo e federalismo oggi, anche nella proposta della Poli Bortone, sono  solo un sogno, mentre nella realtà è un ossimoro.

sabato 24 settembre 2011

Solidarietà e sostegno al sindaco di Scandale Carmine Vasovino da parte del sindaco Caruso.


Cirò- Il sindaco di Cirò Mario Caruso, si legge in  una nota-  esprime, a nome della Comunità tutta di Cirò, in conseguenza al vile atto che ha colpito il sindaco di Scandale Carmine Vasovino , solidarietà e sostegno, parimenti nella veste di Responsabile Regionale di Io Sud per la Calabria,-“condanno l'atto criminale- scrive il sindaco Caruso- convinto che la risposta giusta alla parte malata della società, arriverà dai giovani, dagli adulti, dagli anziani, dalle donne, dagli studenti e disoccupati della Calabria onesta che non vuole perdere la dignità, la libertà e il senso di appartenenza”. L’ennesimo atto di cronaca ai danni dei sindaci Calabresi che operano  nella trasparenza e nella legalità, i quali hanno la sola  colpa di voler combattere il marciume.    

Che fine ha fatto il parco giochi Robinson,

Cirò: Che fine ha fatto il parco giochi  Robinson, costruito  durante l’amministrazione Colucci e voluto dall’ex assessore Rosaria Frustillo, costato diecimila euro finanziato dalla Copross. Oggi
erba e detriti rendono impraticabile il parco giochi dei bambini “Robinson”; è’ abbandonato ed invaso da erbacce che quasi ricoprono le panchine laterali. Risulta impraticabile, ci sono sassi e detriti, per non parlare poi dell’ingresso limitato ad una viuzza che ci si passa a malapena a piedi. Né un diversamente abile né una donna con passeggino lo può attraversare. Poteva essere un buon parco giochi, dove i bambini potevano trascorrere qualche ora divertendosi con i giochi installati, ma così non è, i genitori dell’area limitrofa non possono recarsi al parco con i bambini, troppo pericoloso, la struttura andrebbe bonificata, in quanto l’erba alta, i sassi, ed il suolo poco affidabile non danno sicurezza ai genitori. Purtroppo a Cirò non c’è un’altro parco gioco e i bambini sono costretti a giocare nei spazi limitati delle proprie abitazioni o per strada. Si spera che quanto prima, il parco dei bambini venga ripristinato, con l’erba tagliata ed il suolo risanato, solo così i bambini potranno ritornare a giocare all’aperto e in tutta sicurezza.

giovedì 22 settembre 2011

“La Pro-Loco è apolitica e lo è anche la mia carica da presidente della Pro-Loco” questo lo sfogo della presidente Rosaria Frustillo.

Cirò- “La Pro-Loco è apolitica e lo è anche la mia carica da presidente della Pro-Loco” questo è l’amaro sfogo della presidente Rosaria Frustillo, all’indomani degli attacchi alla sua persona poiché additata da componenti di questa amministrazione, come persona  politica  è quindi incompatibile con la sua carica, visto che la  Frustillo è una tesserata del PD. Ma l’attivissima Rosaria non ci sta  e replica in una nota:” La mia incompatibilità  non esiste! lo statuto che loro citano non è stato ancora adottato dalle Pro Loco della Calabria e quando sarà adottato prevederà incompatibilità di Presidenti che ricoprano cariche all'interno di partiti. Pertanto, prosegue la nota della Frustillo- la mia incompatibilità nemmeno allora esisterebbe perchè io sono una semplice tesserata del Circolo del Partito Democratico di Cirò e ciò la nostra Democrazia lo permette”. La Pro Loco “Luigi Lilio” che io rappresento, prosegue la nota:” è stata è sarà sempre apolitica, soprattutto sotto la mia presidenza; Il Sindaco Mario Caruso e i suoi amministratori devono solo ringraziare la sottoscritta e i soci della Pro-Loco che da quattro  anni li stanno supportando nelle loro manifestazioni
culturali con impegno e dedizione senza aver fatto pesare a nessuno il colore politico dei soggetti, ammesso che questa amministrazione abbia un colore politico o il colore di qualche movimento pseudo promotore.” Dunque prosegue la telenovela che ultimamente sta interessando i nostri politici, speriamo almeno che abbia un felice finale in vista delle prossime elezioni, dove ancora non sono chiari i vari  schieramenti politici che vi concorreranno.

mercoledì 21 settembre 2011

Lettera aperta da parte dell’On. Giuseppe Siciliani di Futuro e Libertà della sez. di Cirò al sindaco Mario Caruso.

 Cirò- Lettera aperta da parte dell’On. Giuseppe Siciliani  di  Futuro e Libertà della sez. di Cirò al sindaco Mario Caruso- scrive Siciliani:”  il sindaco Caruso ammira Sansone e ripetera’ la  sua celebre frase: muoia Sansone e tutti i cirotani!, riferendosi  alle ultime novità in campo politico che stanno interessando il primo cittadino”. Con la vendemmia Cirò termina l’anno agrario ed inizia la nuova stagione dove ogni cittadino prepara progetti e programmi per l’anno a venire, ma la stagione politica, al contrario, dura cinque anni e l’ultimo è quello in cui si programma il nuovo quinquennio- inizia così la lettera aperta al vetriolo rivolta al sindaco Mario Caruso da parte di Siciliani. Così già da quest’estate, prosegue la nota- su suo invito, partecipammo ad una riunione plenaria con tutti i partiti per avviare una nuova fase di collaborazione interpartitica in cui tutte le forze presenti sul territorio avrebbero dovuto dare il proprio contributo. Noi del FLI partecipammo con piacere poiché siamo convinti che - l’attuale giunta non abbia sviluppato quei volani di crescita quali il turismo, l’edilizia, il collocamento delle uve e quant’altro necessario per far crescere Cirò e ridurre la disoccupazione, ma soprattutto non ha saputo adeguare il nostro Paese al federalismo comunale incombente lasciandolo senza risposte alla crisi finanziaria che attanaglia tutti gli enti locali. In quella riunione,prosegue- in accordo con i Demokratici, le chiedemmo di iniziare immediatamente il percorso di rinascita di Cirò attraverso un atto politico, l’azzeramento della giunta e la costituzione di un nuovo esecutivo in rappresentanza di tutti i partiti, avremmo poi insieme, al momento della competizione elettorale, deciso chi avrebbe rappresentato la lista della nuova coalizione. “Lei, non solo non ci ha convocato a settembre come promesso, ma oggi ci comunica di essere diventato il coordinatore regionale di “Io Sud” il movimento politico di centro destra della Poli Bortone, da qui una considerazione politica ed una preoccupante visione del futuro”.  E ancora  si legge:”Lei è stato eletto a capo di una lista civica e ne ha ribadito l’indipendenza dai partiti quando ha ritirato la delega da assessore all’avv. Paletta a seguito del suo collocamento  nell’UDC, ribadendo, non si sa perché, che una giunta indipendente ottiene di più e meglio dalle istituzioni se non si colora con nessun partito politico. Con la sua adesione ad “Io Sud” -dimostra di aver cambiato idea e dovrà spiegare ai cittadini perché; a rifondazione comunista come può essere ancora il capo di una coalizione indipendente essendo addirittura il coordinatore regionale di un partito il cui presidente è un senatore del PDL e che proviene da Alleanza Nazionale e poi, come potrà guidare la nostra città se dovrà organizzare il nuovo partito in 400 comuni della Calabria.  Nelle dichiarazioni di adesione al nuovo partito, -lei lancia una visione del federalismo meridionale, dell’amore per la nostra terra e quasi invoca, come Bossi, il dio Neto a proteggerla, nel leggere l’articolo mi sembrava quasi di vederla, vestito da antico greco, rompere un’anfora piena d’acqua della Sila  sull’arida terra di Calabria, ma poi l’immagine è svanita e lei si è trasformato in Sansone mentre distrugge le colonne della casa dei Filistei al grido “muoia Sansone con tutti i Filistei”. “Già perché pochi sanno (spero che lei ne sia a conoscenza) , scrive  Siciliani di FLI- che il suo presidente, la Poli Bortone è la prima firmataria della proposta di legge costituzionale: “Istituzione del Senato delle autonomie, cancellazione del bicameralismo perfetto, riduzione del numero dei parlamentari, soppressione delle province e dei comuni sotto i 5000 abitanti ed il perfezionamento della riforma del federalismo fiscale”. Dunque grazie Signor Sindaco- conclude la lettera del segretario della sezione di FLI di Cirò-  per voler sopprimere la provincia di Crotone e Cirò, grazie di aver deciso di andare in giro per tutta la Calabria dichiarando che lei ei è un sindaco che vuole sopprimere il proprio comune, certo questo è il modo migliore per far convergere su Cirò l’attenzione delle istituzioni provinciali e regionali, ma soprattutto è il modo migliore per chiedere finanziamenti per un comune che il suo partito vuole sopprimere”.

martedì 20 settembre 2011

Il sindaco di Cirò, Mario Caruso, è stato nominato responsabile regionale “Io Sud per la Calabria”.

Cirò- Il sindaco di Cirò, Mario Caruso,  è stato nominato responsabile regionale “Io Sud per la Calabria”, come anticipato dal sottoscritto una settimana addietro. Si legge sul comunicato stampa del sindaco:”Carissimi, ho ricevuto incarico dal presidente Nazionale di Io Sud sen. Adriana Polibortone di organizzare il partito sul territorio Calabrese; Ringrazio il Presidente Nazionale per la fiducia accordata.  Il 24 sett. 2011, in occasione della Festa del Sud, la mia nomina sarà oggetto di una conferenza stampa in occasione della Festa del Sud dove si parlerà della nascita del nuovo soggetto politico “Grande Sud” che  sarà il contenitore di tutti quei partiti e movimenti che si riconosceranno in un grande progetto di rilancio del Mezzogiorno: Io Sud di Adriana Poli Bortone, Forza del Sud di Gianfranco Miccichè e Noi Sud di Arturo Iannaccone -si ritroveranno con le rispettive basi ed i rispettivi rappresentanti nelle istituzioni di ogni livello nella tre giorni leccese, che costituirà una nuova fondamentale tappa nel percorso di avvicinamento alla nascita di Grande Sud”.  Tra le motivazioni che hanno permesso al sindaco Caruso di aderire a “IO SUD”, si legge in una nota:”Il federalismo continua a parlare prevalentemente con accenti ed inflessioni del Nord. E’ importante e fondamentale che ci siano politici meridionali che siano capaci di dire cosa pensano e cosa intendono fare per il Sud. Il federalismo fiscale non è la panacea di tutti i mali, è il sintomo della malattia, non la cura. L’Italia non cresce da almeno 15 anni. La classe politica meridionale, inadeguata e poco influente, non riesce più ad interpretare le esigenze e le istanze del suo popolo. Il Meridione non ha rappresentanti sui tavoli che contano a Roma o, se li ha, peccano di spessore e di iniziativa politica; E’ necessario riprendere il filo spezzato del meridionalismo, è arrivato il momento per noi meridionali di far sentire la voce del Sud. Il paese ed il meridione hanno bisogno di nuove idee, di nuova occupazione, di infrastrutture, di apertura al credito per le imprese, non certo di sterili polemiche personalistiche e di egoismo territoriale. IO SUD vuole la rinascita del Meridione; La Lega Nord non è mai stata così forte ed influente come oggi e determina costantemente l’azione del governo nazionale. Il Sud è per noi l’alternativa culturale al Nord “leghista. Il Meridione non si può ridurre alla criminalità ed ai rifiuti. C’è bisogno di una rivoluzione culturale che coinvolga i protagonisti del cambiamento e che ci permetta di abbandonare il pietismo facendo riemergere l'orgoglio di essere meridionali. Il Sud è la risposta alla crisi economica mondiale ed è la sola ed unica opportunità di sviluppo economico e sociale oltre che di crescita culturale. Dal 2000 al 2008 il Mezzogiorno è cresciuto circa la metà del Centro-Nord e negli ultimi undici anni le persone che hanno abbandonato il Sud sono circa 700.000. All’inizio del nuovo secolo il Meridione si risveglia come fosse ancora agli anni ’70 del secolo scorso. Tutti gli interventi, reali o presunti, a sostegno del Meridione non hanno avuto gli effetti sperati. I migliori cervelli meridionali e la potenziale classe dirigente del Mezzogiorno non crede più nella propria terra, perché ha la consapevolezza di non poter trovare alcuna forma di realizzazione qui, ma solo altrove. In questo modo il Meridione non può che essere condannato ad una perenne arretratezza sociale, economica e culturale rispetto al resto d’Europa”.


lunedì 19 settembre 2011

Il Presidente del Comites di Hannover Giuseppe Scigliano di Cirò, è stato nominato Consultore della Regione Calabria.


Cirò- Il Presidente del Comites di Hannover Giuseppe Scigliano di Cirò, è stato  nominato Consultore della Regione Calabria. La Regione Calabria ha chiamato in vita, in questi giorni, la Consulta, quale consultore per la Germania è stato nominato il Presidente del Comites di Hannover Dott. Giuseppe Scigliano. Si ricorda che negli ultimi due mandati ha svolto egregiamente tale ruolo il Cav. Stefano Lobello Presidente del Comites di Francoforte e Coordinatore dell'intercomites Germania. Scigliano, che ricopre anche la carica  di vicecoordinatore dell'intercomites Germania ed è altresì consultore del Governo tedesco per l'integrazione, rende noto che continuerà il brillante lavoro svolto dal suo predecessore con il quale già da anni collabora per la tutela e la crescita della collettività italiana. I due quindi continueranno a collaborare anche per la crescita della loro terra d'origine cercando di mettere a disposizione della Regione Calabria le loro esperienze accumulate in tantissimi anni di emigrazione. Mentre per i giovani, si legge in una nota, è stato nominato Francesco Parise.

Restauro della Madonna del Pozzo, in una nota della docente e ricercatrice Maria Francesca Carnea, Filosofa Cirotana da Roma.

Cirò- Dopo la notizia del restauro dell’antica tela della Madonna del Pozzo, quadro rinvenuto dal parroco don Giovanni Napolitano in pessime condizioni, logorato dal tempo, scrive in proposito in una nota la filosofa cirotana Maria Francesca Carnea da Roma dove lavora. “Quando la conoscenza, come la bellezza, incanta lo spirito e l’intelletto, la bellezza dell’arte rende pienamente “consonantia et claritas”, e l’auspicio è che permanga e prosegua, nel nostro fecondo territorio, questo intendimento della valorizzazione del buono così come del bello.
 scrive la docente- Il restauro dell’antico quadro della Madonna del Pozzo, riportato alla bellezza originale e pronto ad adornare la Chiesa Madre, Maria de Plateis di Cirò, frutto sicuramente di un’attenta e buona intuizione del Parroco Don. Giovanni Napolitano, individua punti apprezzabili su cui portare l’attenzione, valorizzando il senso del sacro e del bello del nostro patrimonio culturale e religioso. Questo pregevole intervento, che vede risplendere la bellezza dell’immagine sacra della Santa Vergine “de Puteo”, chiama a una piccola ricerca per capire meglio della sua storia, su come nasce il culto della sua venerazione”. Secondo la ricercatrice Carnea:” Nell’estate del 1705, in un piccolo paesino in provincia di Bari, Capurso, un sacerdote, don Domenico Tanzella, versava in condizioni di salute gravissime, i medici gli avevano diagnosticato un male incurabile. Una notte la Madonna apparve all’agonizzante sacerdote, promettendogli il recupero «della salute primiera» qualora avesse bevuto l’acqua del pozzo detto di “Santa Maria”, sito in località Piscino, lungo la strada provinciale che conduce a Noicattaro, e fatto voto di erigere una Chiesa, a lei dedicata, con annesso convento dei frati francescani.Il Tanzella, all’indomani, con grande fatica, ma confidando nelle parole della Vergine, si portò al pozzo dove bevve l’acqua. Miracolosamente e istantaneamente riacquistò la piena salute. Il 30 agosto 1705, don Domenico, al fine di adempiere al voto, accompagnato da suo fratello, Lorenzo, e da due amici, si recò a visitare il pozzo di “Santa Maria”, per così rendersi meglio conto del miracolo. Scesero con una scaletta a pioli, essendo il pozzo in parte prosciugato. Nella difficoltà della discesa, la candela accesa, che aveva in mano uno di loro, cadde nell’acqua, continuando ciononostante ad ardere tranquillamente e a far luce. Spronati da questo evento prodigioso e incuriositi, cominciarono a esplorare le pareti del pozzo. Ecco che videro sull’intonaco, una bellissima immagine della Madonna, di stile bizantino, che li guardava sorridente, forse opera di monaci basiliani, sfuggiti alla furia iconoclasta nel VII - VIII sec. Di qui l’origine del culto per la Madonna detta, dal luogo del rinvenimento della sacra immagine, “de Puteo”. Don Domenico decise di far staccare la delicatissima immagine dal muro, onde poterla esporre alla pubblica venerazione dei fedeli. Ed ecco verificarsi un nuovo prodigio. L’immagine della Vergine col Bambino, staccandosi miracolosamente dalla parete del pozzo, prima galleggiò sull’acqua e pochi istanti dopo andò a consegnarsi nelle braccia del sacerdote. Questi, commosso, si affrettò a risalire con la preziosa icona tra le braccia, depositandola provvisoriamente nella sagrestia della chiesa. Il 12 gennaio 1706 Don Tanzella chiese e ottenne dall’Arcivescovo di Bari, mons. Muzio Gaeta Seniore, che la Cappella fosse benedetta e aperta al pubblico. Il 9 febbraio di quell’anno, lo stesso Domenico Tanzella benedisse la Cappella, aprendola al pubblico culto sotto il titolo di S. Maria detta del Pozzo (dal luogo del rinvenimento) e di S. Lorenzo martire. Di fronte all’inattesa evoluzione degli eventi e ai mirabili prodigi che si verificavano, Don Tanzella, adempiendo ancora il voto, si convinse della necessità di affidare il culto della Vergine del Pozzo a un istituto religioso di rigida osservanza e indicò i Francescani Alcantarini. Così il 17 agosto 1714 donò ai Frati la Cappella da lui fondata. La scelta del devoto sacerdote spinse gli storici a credere che la Madonna gli fosse apparsa tra i SS. Pasquale Baylon e Pietro d’Alcantara, entrambi religiosi dell’Ordine dei Frati Minori, e gli avesse imposto espressamente la fondazione a Capurso di un convento del loro Ordine. Nel febbraio 1739 già funzionava una comunità francescana con sette religiosi, dediti al servizio della cappella di S. Maria del Pozzo. La fabbrica del Convento fu completata nell’ottobre 1746”. Per quanto riguarda i due francescani, scrive ancora la filosofa e ricercatrice Carnea:” San Pietro d'Alcantara, religioso dell’Ordine dei Frati Minori, nasce ad Alcantara, piccola città dell'Estremadura, ai confini con il Portogallo, nel 1499. A sedici anni prende l'abito da francescano, Ordine che in tutto il suo operato volle riportare al rigore della prima regola. Durante la sua vita da l'esempio della più severa penitenza e della più dura povertà. Fu consigliere di santa Teresa di Gesù nella riforma dell’Ordine Carmelitano.  San Pasquale Baylon, anch’egli  religioso dell’Ordine dei Frati Minori, nacque nel 1540, a Torre Hermosa, in Aragona. Mostrandosi sempre premuroso e benevolo verso tutti, venerò costantemente con fervido amore il mistero della Santissima Eucaristia. Tutta la sua vita fu caratterizzata da un profondo amore per l'Eucaristia che gli valse il titolo di «teologo dell'Eucaristia». Fu anche autore di un libro sulla reale presenza di Cristo nel pane e nel vino. Nel 1897 Leone XIII lo proclamò patrono dei Congressi eucaristici. Questa era la storia che la docente di filosofia Carnea ha voluto regalarci. Ed  ecco che la conoscenza, come la bellezza, nelle sue infinite sfaccettature, incanta lo spirito e l’intelletto. La peculiarità della bellezza è il suo splendore, sosteneva Tommaso d’Aquino e, nella sua celebre affermazione «Pulchrum est quod visum placet» individua come del bello conta l’apprensione e, in modo singolare, il godimento: il bello è “gradevole alla conoscenza” dice, poiché il bello richiede di essere “conosciuto”. La bellezza fino al Medioevo sarà consonantia et claritas, armonia e luce. Nei nostri giorni ha assunto una concezione del tutto avulsa dalla conoscenza, sensoriale e razionale, del tutto staccata dal piacere estetico e dalla comune esperienza. Si è pervenuti a un intendimento di bellezza costruito senza alcun nesso con la realtà e con la “vista”. Sono nate, nella modernità, svariate tipologie di arte, unite da un’incomprensibile concezione della bellezza: disarmonia, distacco, parzialità, sproporzione. L'arte, che per Platone deve essere al servizio della verità, ha il compito di mostrare la verità delle cose, dietro la loro parvenza materiale, e, per fare questo, deve tendere al trascendente. La bellezza dell’arte rende pienamente consonantia et claritas, e l’auspicio è che permanga e prosegua, nel nostro fecondo territorio, questo intendimento della valorizzazione del buono così come del bello. Speriamo dunque che possiamo riscrivere un’altra storia al prossimo restauro.