giovedì 15 settembre 2011

Incendio lambisce ricoveri per maiali in zona campanise e fienile,

Cirò- Incendio lambisce  ricoveri per maiali in zona campanise e fienile, l’ennesimo di questo settembre caldo, che sta mettendo in ginocchio le campagne nel   cirotano. L’incendio partito in mattinata dalle vallate del Vallo si è propagato in un batter d’occhio, veicolato dal vento  di scirocco,   costeggiano le abitazioni in via De Gasperi,  ed in via Dante Alighieri, dove il folto fumo acre è entrato nelle abitazioni. A domare l’incendio la squadra dei vigili del fuoco di Cirò Marina, l’Afor  K1 di Crotone, la squadra 1 Semaforo di Cirò,  la squadra 15 di San Nicola, coordinati dal  corpo forestale dello stato della stazione di Cirò nelle persone di Mingrone-Arnoni, chiamati all’uopo in quanto già impegnati su altro versante nel comune di Umbriatico, altro territorio particolarmente caldo in questi giorni roventi.  A quattro  giorni dall’ultimo incendio che ha distrutto la macchia mediterranea in zona Palombello ed il bosco di Eucalipti  sul Cozzo Leone, tengono ancora la fiamma accesa grosse ceppaie che di notte si illuminano e che il corpo forestale  dello stato sta continuamente  monitorando, visto che da queste ceppaie accese, nei giorni scorsi  è ripartito  un  altro incendio. E’ la prima volta che Cirò subisce tanta umiliazione  da parte degli incendi nel mese di Settembre, mai stato così caldo, gli anziani , nemmeno loro ricordano una estate tanto anomala come quest’anno, di solito dicono, dopo il 15 agosto iniziano i primi temporali, che quest’anno    ancora stentano ad arrivare. Vigneti ed uliveti sono le prime vittime di questa estate prolungata, dove le altre temperature registrate, li stanno facendo appassire, un danno incalcolabile se si pensa  che quest’anno già c’è poca uva nei vigneti, che per fortuna è di ottima qualità, mentre per la raccolta delle olive  si preannuncia una stagione povera, se  a questa si aggiunge poi  la scarsa annata  del 2010, possiamo dire che  la campagna cirotana è davvero in ginocchio. Intanto la caccia è aperta, ma aperta a chi, se buona parte dei boschi sono stati bruciati, forse bisognerebbe fare un passo indietro e richiuderla.