Cirò- Inferno a Cirò: bruciati in poco di ventiquattro ore ettari di bosco di eucalipti, pini e macchia mediterranea in una vasta area che va dalla zona Palombella- Manca di Nicastro, Santopolicchio, ledendo pericolosamente la riserva dei cinghiali in zona Santa Domenica, aree queste che stanno bruciando da domenica e che a causa del forte vento le fiamme si stanno propagando ulteriormente nelle aree circostanti. E non è il solo incendio perché durante la notte verso le ore 23,30 ignoti hanno acceso il fuoco sul ciglio di strada lungo la provinciale Cirò Umbriatico mandando in fumo l’intera area del Cozzo Leone che sovrasta il centro urbano, il quale fuoco ha lambito diverse abitazioni, dove per tutta la notte gli abitanti del posto non sono riusciti a prendere sonno per la paura che il fuoco potesse entrare nelle abitazioni che si trovano attorno il colle. Carabinieri, protezione civile, vigili del fuoco, guardia forestale canadair per due giorni stanno combattendo contro questo male:gli incendi, dove per la maggiore dei casi si tratta di gesti scellerati di pochi che non rispettano l’ambiente, nemmeno il proprio. In poche ore Cirò, che per tutto il periodo estivo non ha subito gravi danni al suo ricco patrimonio boschivo, si è visto radersi al suolo mandando in fumo quel grande polmone naturale che poteva vantare, ricco di biodiversità e cacciagione, ora ridotte al lumicino. Non è bastato neanche il fatto che il colle Leone è un sito di interesse archeologico per la presenza di resti greci che vanno dal 3 al 6 sec a.c. , dove ora non si vede che desolazione e cenere. Si avverte tanta amarezza nella cittadinanza che si vede violentata da questa bruttura, da questo gesto folle, che con un fiammifero, ha distrutto il polmone verde di Cirò nella sua totale indifferenza.